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L'utilità dei Giovani Comunisti

Creato il 25 luglio 2011 da Gctorino
L'utilità dei Giovani ComunistiE’ dura. E’ davvero dura per la nostra organizzazione giovanile lavorare a Torino e ottenere dei risultati visibili e concreti. Il contesto in cui lavoriamo è a tratti proibitivo, in una città dove il Partito Democratico mostra tutta la crudeltà e il potenziale del centrosinistra di sistema: capace di annichilire le forze comuniste e d’alternativa e di risultare più funzionale, della destra stessa, ai poteri forti della città.
“Solo un governo di sinistra può fare una politica di destra” G.Agnelli
Il forte clientelismo e un bipolarismo intrinseco nella testa dei cittadini non riesce ad attaccare questo binomio criminale. L’opposizione di sinistra è buttata in un angolino e zittita con ogni modalità possibile, a partire dalle falsificazioni e/o censure dei media. Con estrema lucidità e onestà bisogna ammettere che però il nostro partito a Torino sta vivendo un momento di grave difficoltà e solo con irruenti colpi di elettro-shock potrebbe risvegliarsi. La lotta, con ogni mezzo lecito, è l’unica scelta accettabile che possiamo percorrere. E’ vitale un’azione politica forte, decisa e coraggiosa nelle idee e lungimirante nelle azioni. Al momento il PRC di Torino non è in grado di darci nulla di questo e per questo l’autonomia che ci è concessa è stata per noi una grande possibilità di ribalta e militanza vera e utile. Non siamo bloccati in inutili discussioni politicistiche o patetici giochetti politici, siamo una piccola giovanile che lavora per radicarsi in ogni lotta sociale sognando una vera e genuina rivoluzione. Tutto il resto è noia.
Si dice che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare. Con poca modestia affermo che nel precario dinamismo del nostro partito, i Giovani Comunisti hanno dimostrato, nonostante la grave difficoltà, di essere una realtà viva, radicata, militante e soprattutto utile. Ne è una conferma l’aumento di adesioni sia a Torino, sia a livello nazionale. Anche se è ancora lontano un clima unitario e compatto, siamo evidentemente la realtà più vivace del partito, seppur con una linea politica debole e poco incisiva nella realtà. Ma qualcosa si muove e questa settimana di mobilitazione ne è l’ottima conferma.


L'utilità dei Giovani Comunisti
Genova 2001 – 2011 Loro la crisi noi la speranza
Da Torino molti compagni, in giorni differenti, sono scesi a Genova per il decennale del G8. Non mi soffermo per parlare dell’importanza di quest’iniziativa, lo faranno altri compagni che hanno vissuto maggiormente sulla propria pelle il movimento. A me interessa parlare d’altro, ossia ribadire l’utilità della nostra organizzazione. A Genova purtroppo la polemica sul viaggio del nostro coordinatore nazionale ha del tutto oscurato l’ottimo lavoro dei Gc e questo è un vero peccato. A Genova ho trovato la parte più bella del partito: tanti giovani compagni uniti dalle motivazione che 10 anni prima ci avevano portato a dire no a questo sistema. Niente polemiche, ma solo gradita voglia di confrontarsi. Zero veleni, ma solo tanta voglia di rendersi utile. Zero divisioni, ma solo tanta voglia di socializzare e sentirsi parte di una comunità che lotta per eliminare lo stato di cose presenti. In quelle giornate si respirava un’aria diversa, l’aria buona del partito. Penso che i compagni dei GC abbiano fatto un buon lavoro a Genova ma che, causa polemica su Oggionni, tutto sia passato in secondo piano ed è un vero peccato. Tra le difficoltà siamo una parte viva del partito. Ribadiamolo sempre!
La Brigata Antisfratto compie un anno
Anche in estate, mentre una grande parte degli italiani è in procinto di andare in vacanza, noi pensiamo a quelli che rischiano di perdere un bene comune: la casa. Continua a Torino la brigata antisfratto dei GC, attiva da più di un anno che bene sta lavorando nella prima cintura torinese, in quelle realtà dove siamo più in forza e radicati. E’ davvero positivo che, invitati anche dai centri sociali, abbiamo partecipato al blocco degli sfratti in località dove ancora siamo assenti, come a Rondissone. Il diritto alla casa, insieme al diritto al lavoro, dovrebbero essere i punti cardine di un partito comunista e proletario. Non tutto il partito la pensa come noi, ma la nostra azione non si piega di un millimetro e spingeremo per fare in modo che, questi temi, tornino prepotentemente nell’agenda nel nostro partito.
L'occupazione militare in Val di Susa
Per noi è stato un vero dispiacere non essere a Genova lo scorso week end, ma come ha detto Haidi Giuliani ora il G8 è in Val di Susa, e noi abbiamo preferito continuare ad essere presenti e radicati a Chiomonte dove un’invasione militare sta calpestando, in nome dei poteri forti, la democrazia di questo paese. In valle siamo sempre stati presenti, da quel maledetto sgombero del 27 giugno, al mega corteo del 3 luglio, all’assedio di questi giorni. Abbiamo rischiato molto, diversi fumogeni CS (di arma chimica stiamo parlando) ci hanno colpito, per fortuna grazie alla nostra provvidenza non abbiamo il morto tra le nostre fila.
Il clima a Chiomonte giorno dopo giorno è stato sempre più esasperante, causa i media che stanno criminalizzando all’inverosimile. Se domani i giornali titolassero: “Forte scossa di terremoto in Piemonte. Adesso i No-Tav stanno davvero esagerando!” non ci sarebbe nulla di strano. O veramente pensano che i cittadini arrivino a credere alle loro falsità? Davvero arriveranno a pensare che abbiamo incendiato la stazione Tiburtina? La resistenza in Val di Susa va avanti da più di 20 anni, dai nonni ai nipoti estremamente formati sulle ragioni del No. Una valle che lotta, che resiste, ma soprattutto una valle informata.
L'utilità dei Giovani ComunistiNon voglio soffermarmi sulla violenza evidente della polizia, i video e le foto che girano su internet sono eloquenti, anche ieri hanno tentato di ucciderci. Prendiamo atto della violenza fisica dei poliziotti e prendiamo atto della violenza stampata dei media, ma RESISTIAMO. Perché siamo dalla parte giusta, un popolo meraviglioso che lotta per la propria terra e il proprio avvenir. Nonni partigiani che non vogliono morire vedendosi come nella seconda guerra mondiale una truppa d’occupazione per i prossimi 20 anni a protezione di un cantiere che non esiste.
La presenza massiccia dei veri alpini a sostegno del popolo No Tav di domenica, in netta critica con l’uso degli alpini da parte dello Stato per occupare militarmente la valle, è la dimostrazione che la Tav la vogliono soltanto i poteri forti che decidono dall’alto. Qui sotto riporto un pezzo del comunicato degli Alpini No Tav:
Non crediamo che il “dovere” delle truppe alpine sia quello di contrapporsi alla popolazione della Val Susa mettendosi a difesa di un fortino (non esiste nessun cantiere) e di un’opera che oltre ad essere priva di ragioni tecnico/economiche, con un iter che viola la legge, devastante per il bilancio dello Stato italiano, distruggerà per sempre l’ecosistema di un territorio alpino la cui difesa e preservazione dovrebbe essere propria dei veri Alpini. Infine ribadiamo che “strumentalizzare e sporcare la nostra storia e tradizione” è quello che hanno fatto coloro che hanno deciso e coloro che sostengono (come il Presidente) l’utilizzo delle truppe alpine come truppe di invasione ed occupazione di uno Stato Sovrano quale è l’Afghanistan che non ha mai avuto problemi con il nostro paese, utilizzo che oltre a violare l’Art 11 della Costituzione viola totalmente lo Spirito Alpino e provoca inaudite sofferenze alla popolazione locale.“ Alpini No Tav

L’unità si fa nelle lotte, non nelle eterne riunioni politiche che spesso non concludono nulla. Ma spesso, e le polemiche di questi giorni avallano la mia tesi, più che al lavoro territoriale o ad una svolta politica, si discute dell’eterna lotta per una carica o un ruolo. Ecco, noi siamo estranei a tutto ciò e non siamo cosi folli da pensare che voi possiate seguire la nostra linea di ragionamento. Noi diciamo altro.
I non brillanti risultati elettorali, la poco efficace linea del Fronte Democratico, il fallimento (per lo meno attuale) della Federazione della Sinistra, non rallentano la nostra azione politica. Voi per noi rischiate di essere un’ancora: per questo la nostra libertà d’azione è stata la nostra forza.
La giovanile è la parte più attiva del partito e come è già successo in diverse zone può farsi promotore della ricostruzione e del rinnovamento di questo partito, a partire dal vitale settore della comunicazione. Anche a Torino, anzi soprattutto a Torino, la neonata giovanile potrà e dovrà rendersi parte integrante della costruzione e del rinnovamento. Ma non ci illudiamo e non vi aspetteremo in eterno. Noi continueremo a lavorare con la nostra linea, il nostro modo d’agire, immergendoci nelle mobilitazioni e costruendo le basi per una nuova progettualità: chiara, popolare ed utile. Quando anche il partito capirà che il tempo delle chiacchiere è finito e il momento dell’ azione è ormai prioritario, noi saremo pronti. E voi?
Salutari Andrea
Coordinatore Giovani Comunisti Torino 2.0

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