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La 194 è salva!

Creato il 20 giugno 2012 da Animabella
Pochi minuti fa la Corte costituzionale ha comunicato che la questione di costituzionalità della legge 194 sollevata dal giudice di Spoleto è “manifestamente inammissibile”.
Che tale questione sarebbe stata bocciata dalla Consulta era quasi scontato, visti i precedenti pronunciamenti della stessa Corte proprio sugli stessi nodi che il ricorso sollevava: sostanzialmente quello del presunto “contrasto” fra i diritti dell'embrione e quelli della donna. Quello che forse non ci si aspettava era che la decisione della Corte arrivasse così presto, presa in Camera di consiglio, e che definisse la richiesta del giudice di Spoleto “manifestamente inammissibile”. La Corte quindi ha ritenuto di non dover neanche prendere in considerazione le argomentazioni – in effetti piuttosto astruse, le abbiamo ricostruite qui – che il giudice spoletino aveva utilizzato per sostenere l'incostituzionalità della legge.
La Consulta ha dimostrato ancora una volta di essere un organo di garanzia costituzionale, capace di far vivere i diritti sanciti dalla nostra Carta e capace anche di bilanciare quei diritti ispirata dal buon senso e non dal fondamentalismo dei sostenitori della Vita, che troppo spesso non fanno i conti con le concrete vite di chi “è già persona”. Questa infatti è l'espressione utilizzata nella sentenza della Corte costituzionale del '75 che ha fatto scuola – e che peraltro ha aperto la strada proprio all'approvazione della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza. Vi si legge: “non esiste equivalenza fra il diritto non solo alla vita ma anche alla salute proprio di chi è già persona, come la madre, e la salvaguardia dell'embrione che persona deve ancora diventare”.
Quest'ultimo attacco alla 194 è stato per fortuna respinto, ma altri ne verranno: il fronte della Vita con la V maiuscola è sul piede di guerra e i tentativi di svuotare di fatto la legge continueranno. Ma questa decisione della Corte segna un punto importante nella difesa dei diritti delle donne. Un punto a favore della civiltà del diritto contro l'oscurantismo.

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