Giuro che non avevo mai pensato di possedere una barca. Quest’anno, complice l’estate, o forse grazie alle letture estive (sempre foriere di ampi progetti e grandi sogni), ho pensato che sarebbe bello avere una barca tutta mia. Ma immaginando la mia barca ho capito che il mio è più un desiderio romantico di ritrovarmi solo in mezzo al mare, o di viaggiare senza meta verso l’ignoto, piuttosto che un desiderio concreto e reale.
Infatti mi immaginavo una barchetta a vela, come quella che avevo disegnato alle scuole medie (uno dei pochi disegni che mi fecero meritare la sufficienza in Disegno); una barchetta in legno, piccola e fragile, a bordo della quale non riuscirei neppure a raggiungere la “sella del diavolo” (è uno scoglio che si trova appena al largo della spiaggia cagliaritana del Poetto, che si raggiunge facilmente anche in pedalò).
Forse è meglio continuare a sognare il mare leggendo i capolavori del passato, come Moby Dick di Melville, ad esempio.