“Bring back the Sonics“. “This city needs the Sonics“. A tre anni di distanza dall’ultima gara Nba, questa è stata l’accoglienza della KeyArena di Seattle ai giocatori, locali e non, che hanno messo in scena una partita d’esibizione sul parquet che oggi è utilizzato solamente dalle Storm campionesse WNba. Erano quasi 5 mila i fans con le canotte dei vari Gary Payton, Shawn Kemp, Detlef Schrempf, Ray Allen, Rashard Lewis e anche Kevin Durant, che hanno assistito gioiosi ad una gara di puro divertimento, senza agonismo, ma che gli stessi protagonisti, per la stragrande maggioranza della città o comunque dello stato di Washington, hanno giocato con immenso piacere. La risposta di Emerald City è stata quella di una città che ha amato alla follia la pallacanestro, si è goduta un titolo negli anni ‘70 con Jack Sikma e una finale a metà degli anni ‘90 con i Sonics di Payton, Kemp, Schrempf e Perkins battuti dai Bulls di Jordan e Pippen.
L’H206 Charity Basketball Classic ha riportato dunque per la prima volta dei giocatori Nba alla Key Arena. Gente come Jamal Crawford, ex Rainier High School, Spencer Hawes e Martell Webster, da Seattle Prep, Terrence Williams, Isaiah Thomas, ex Washington University, Will Conroy, Brandon Roy e Rodney Stuckey (non sono scesi in campo per motivi fisici), Aaron Brooks, Klay Thompson . Più altri elementi che hanno accettato l’invito come Michael Beasley, Pooh Jeter, Dorell Wright, Kyle Singler e Nolan Smith.

Difficile però che l’Nba torni presto ad Emerald City, prima di tutto perchè con il lockout non si sa cosa accadrà ma di sicuro i costi non permetterebbero l’aggiunta di una nuova franchgia. E poi perchè non sembrano esserci squadre disposte a spostarsi: l’unica sono i Kings ma i Maloof andrebbero via da Sacramento solo per Las Vegas (al massimo Anaheim…), dove hanno interessi economici. Il problema di Seattle, che è lo stesso per cui se ne sono andati i Sonics nel 2008 con Clay Bennett (divenuti Thunder a Oklahoma City), è perchè la città non ha dato l’ok per la nuova arena. Ora pare abbiano individuato l’area di Bellevue, ma prima che si mettano al lavoro passeranno altri anni.

Webster e Crawford parlano della squadra del 1996 con Payton e Kemp. “Guardare quei ragazzi mi ha fatto diventare un giocatore. Mi ricordo ogni minuto di quelle Finals e dopo la partita uscivo a giocare e cercavo di rifare i movimenti di Jordan e Payton“, ha detto Webster. “Kemp e Payton ci hanno passato un importante testimone. Tutti i ragazzi che vengono da questa zona sono una famiglia. Dobbiamo aiutare le nuove generazioni così come loro fecero con noi“, ha aggiunto Crawford.





