Magazine Per Lei

La conchiglia di bachi

Creato il 04 maggio 2012 da Nina
La conchiglia di oggi mi piace perché mi fa pensare a un'inquadratura stretta, un primo piano cinematografico. Oppure a uno scatto su un dettaglio, tralasciando lo sfondo su cui ci si muove.
Un fermo immagine, se vogliamo, che congela un attimo di vita passato e lo riporta al presente, col suo carico di emozioni forti e turbamenti.
Come accade a voi che mi leggete (Ho scoperto il tuo blog, che racchiude magicamente anche il mio pensiero, le incazzature di ogni giorno al lavoro con le colleghe pancione, la mia storia insomma e da voce a quello che dentro mi ha sempre "pesato"),spesso anche io mi vivo i miei bei momenti di dejavù leggendo voi. 
Oh già visto! Toh già sentito! Mavà proprio come me!
La voglia di silenzio, per conservare gli equilibri precari.
Le soluzioni da struzzo, necessarie per difenderci nei momenti più fragili.
La noia, per le lamentele insistenti di chi un figlio ce l'ha, ma pare sia un peso.
La convinzione di portare fortuna, ma sempre agli altri!
Le paure, tante.
Ma qui ho trovato qualcosa che ancora non conosco, ancora non ho vissuto in prima persona: il primo piano spinto su un dettaglio: La Prima Volta. 
Come in un film io sono lì, con lei, in quella sala spoglia e asettica...sperando che la mia lo sia un po' meno.
Buona visione
LA CONCHIGLIA DI BACHI LA CONCHIGLIA DI BACHI La prima volta LA CONCHIGLIA DI BACHI Illustrazione di Francesca Ballarini - Novembre 2011 Oggi scrivo …per la prima volta, perché sono stanca di stare solo a guardare la vita degli altri che va nella giusta direzione, di vedere i progetti degli altri che si realizzano senza inceppature… che tutto scorre come fosse normale e semplice… E sono stanca di ascoltare le notizie degli altri, belle e brutte che siano. Lasciatemi qui da sola, senza notizie! Non voglio sapere niente. Non mi dite più nulla, pliz….  Ho un equilibrio instabile da mantenere! Tutto si evolve vicino a me velocemente, questo mi sembra, mentre io mi sento in stand-by da un anno e più… Il resoconto del mio ultimo anno e mezzo e come mai solo ora sbotto?!
Mentre prepariamo la festa di matrimonio in allegria …(e sè che pure noi ci siamo convinti!) scopriamo, come una doccetta fredda, i nostri problemucci, facciamo le 200 analisi e subito 4 IUI…che giovani non siamo più e tempo non si può più perdere. I mesi volano così tra paure, dubbi e delusioni, arriviamo al così temuto ciclo di icsi …Giuro pensavo di cavarmela prima ed in scioltezza! Macchè! Quattro transfers non riusciti che non sono proprio una passeggiatina all’aria fresca. Intanto ecco compiuto il 39esimo annino della mia vita! Che tristezza…una vera corsa contro un muro! Nel ben mentre del nulla di nuovo per me….il bollettino esterno è il seguente: la cugina ha partorito la sua terza bella figlia, l’altra che aveva iniziato la trafila dopo di me ha una bellissima bambina (pum, al primo colpo di fivet) 3 amiche dannno alla luce i propri pargoli mentre l’altra che aveva iniziato la fivet, forse un po’ spronata da me, ora aspetta due gemelli…..La vicina di casa pure al primo tentativo fivet, zac! Un incubo! Sarò mica io una inseminatrice mentale?!! La mia migliore amica (quella che non voleva figli, no, no, no) è incinta. Me lo ha detto oggi. Per email.  Non se la sentiva di dirmelo di persona, mi sognava la notte …povera …e la capisco, le avrò fatto 2 palle! Ma ha fatto bene a scrivermi, perché mi ha dato tempo... Si però se in questi mesi ….dico, se in questi 3, 4 mesi mi avesse almeno fatto capire che le sue intenzioni stavano vagamente cambiando ….mi sarebbe magari arrivata in testa solo una doccia tiepida e non gelata! Niente deve cambiare tra di noi, dice. Certo, non c’è problema per me….tanto sono io che non cambio, la mia di sfiga sembra rimanere e la mia vita sembra no voler cambiare. Mentre sono gli altri che cambiano e possono avere la loro parte di felicità. La fortuna gira ma da stè parti non si vede. Io guardo e racconto, mi tiro sempre su, di nuovo in piedi dopo le botte a terra….e che botte sono, solo chi ci passa lo sa….E intanto agli altri succede così come se fosse una cosa facile facile! Ma facile non è, lo devono sapere, vorrei se ne rendessero conto… Di certo c’è che io porto fortuna a chi mi è vicino! C’è per caso qualcuno che voglia ricambiare ogni tanto?! Allora ora ho voglia di scrivere per condividere con chi capisce cosa significa questo vedere gli altri scorrere “lisci”… e per dire che non siamo sole, siamo tante anche noi e forse più forti! Non voglio più ascoltare chi si lamenta delle nausee o dei figliuoli, che sono un grosso impegno, della vita che cambia completamente(eh magari!) che non dormono la notte, che non c’è più tempo per loro, non mi interessa, non mi fa compassione…
Vorrei parlare della mia prima volta, cosa è stata, ora che è lontana…ora che ce ne sono state altre….La mia prima volta nella stanza delle ecografie del centro di p r o c r e a z i o n e a s s i s t i t a (impariamo i termini innanzi tutto)…. Non che mi immaginassi nulla in particolare, che non-so-come-ci-sono-arrivata qui e non sapevo neanche esistesse fra un po’ questo reparto! Ma insomma ora che ci sono, non pensavo potesse essere così “spoglietta” stà sala d’attesa. In situazioni del genere, caz…un minimo di comodità e anche di estetica.. si, si di estetica, non guasterebbe! Ma guarda un po’ su cosa mi vado a soffermare! Si, insomma, anche il morale in sté cose conta o no? Ma e’ come tutte le sale di aspetto dei vecchi ospedali: le luci al neon che sembra notte anche se è giorno e c’è fuori il sole, le sedie grigioline, il basso soffitto con quell’aria pesante… Assolutamente l’ultimo dei posti dove sarei voluta stare alle 8 del mattino di una sabato di novembre. Esattamente un anno fa.
Poi più tardi, anche sotto la pioggia battente ed il grigio piatto del cielo di questa città, mi sembrava di respirare a pieni polmoni l’aria fredda del mattino. Che per fortuna non c’è quasi nessuno in giro per la città alle 8 di sabato mattina. Qualche sfortunatello con la valigia in cammino verso la stazione, qualche faro di automobile sparuta di chi gli tocca lavorare pure di sabato. Proprio come le infermiere del centro di p r o c r e a z i o n e che son lì dalle 7 a fare analisi in catena di montaggio. Anche la stanza del gine di turno, quella dove fanno l’eco, è buia, piccolina, in disordine. Oh ma non c’è neanche il paravento per denudarsi? ma sò proprio nordici questi eh! Non è come dal mio caro gine di fiducia dove c’è il paravento dietro cui prepararsi alla nudità e alla paura di cosa scoprirà, un spazietto per decomprimersi 5 secondi in solitudine prima di salire su quella sdraiona e spalancare le gambe avanti a stò sconosciuto! Dopo 15 minuti in tutto, senza tante parole o spiegazioni sulla trafila, le condizioni del mio utero etc… via….avanti un‘altra. Le faremosaperesetornare domani o dopodomani per un altro check. Au revoir Ne ho contate almeno 20 di donnine in attesa. Non tutte spaventate come me però, deve essere solo per me la prima volta forse…. Però che facce pallidine, mal vestite, sciattine, siamo tutte senza trucco…. Vabbè di sabato mattina alle 8 all’ospedale… Le donne africane no però, sono luccicanti, ben pettinate, curate, truccate e ben vestite nel loro modo estroso…Molte sono sole, alcune in coppia.
Comunque perché non danno una pitturatina qui, rosa ...verde, un azzurro più vivo, qualche pianta, più luce…E che cazzz. Già siam qui un po’ tristi e un po’ contronatura, per cercare di rimanere incinta in una maniera impensata! con un tubicino messo su, sdraiate su una sedia con un’infermiera accanto mai vista prima e le altre donne fuori, nella sala d’attesa, che aspettano il loro turno… Quando esci dalla stanza - dopo quel quarto d’ora di non-si-sa-bene-cosa, meditazione, zen, mantra, pensiero positivo, preghiera, o wudu, fanculo che vada bene, su su su sali su e piazzati ben bene dove devi – tutti gli occhietti puntati su di te: magari a lei è andata bene! Macchè, come ci pensi! Le africane sono diverse, solo loro riescono a ridere anche di questo, con quella leggerezza e fatalismo con cui affrontano tutto ciò che la vita gli presenta. Non si curano di chi è intorno, come me provinciale …che scruto tutte. Quella calma di chi sa che non dipende da te, che niente puoi controllare del destino, e soprattutto di vita e morte. Sono forti e fiere….mentre io mi sento piccola ed impaurita. E Borghese.  Io pensavo di essere fortunata! Questi non saranno mai problemi miei. Non sono diversa da quella con il velo, quella in tuta, la zingara con il gonnone ed il fazzoletto in testa, quella sola senza sostegno del marito. E perché dovrei…
Cosa volevo? La giornata dedicata alla mia procreazione assistita? Chiudete tutto l’ospedale ed ora pensate solo a me. Ho mille domande e dubbi, voglio che rispondiate a me, quante probabilità ho IO. No, oggi sono solo il numero 86 e tocca a me.
Bachi *
postilla di Nina: mi piaceva rendervi partecipi degli ultimi sviluppi nella vita di questa grande donna e, per farlo, vorrei usare le sue parole, perché le trovo calzanti e non ne troverei di più appropiate e calde.  'Ma intanto sì è aperto un altro mondo ,  un'altra gestazione: abbiamo fatto un corso preparazione all'adozione, con varie interviste psicologiche, visite di assistenti sociali, incursioni in casa :-) etc e ora in attesa del giudizio del tribunale.  Si un'altra storia insomma....a cui sto quasi affezionandomi e che mi da una grande emozione. La vita è bella!'
LA CONCHIGLIA DI BACHI

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