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La conservazione del web culturale. Chi, come e cosa.

Creato il 31 marzo 2011 da Stefanorussoweb

Come fare a conservare la Cultura presente sul web? Il problema non è di poco conto e riguarda riviste on-line, musei virtuali,archivi digitali, testi, immagini, video…

Per risolvere questa situazione si stanno attivando sia i legislatori sia vari organismi a livello locale e internazionale. Ad esempio, in Italia, la legge 106 del 15 aprile 2004 dispone, tra le altre cose, “al fine di conservare la memoria della cultura e della vita sociale italiana, la raccolta e la conservazione dei siti web presso le Biblioteche nazionali centrali di Roma e di Firenze”.

In realtà è proprio dalla Biblioteca nazionale di Firenze che, per il nostro paese, vengono le migliori speranze. Essa fa parte infatti dell’International Internet Preservation Consortium che, coordinato dalla Biblioteca nazionale di Francia, raccoglie numerose e importanti istituzioni tra cui anche la British Library (UK) e la Library of Congress (USA). Il consorzio ha l’obiettivo di creare gli strumenti per la conservazione di una parte importante della rete incoraggiando e assistendo le biblioteche nazionali a creare appositi programmi di conservazione e archiviazione.

Con queste premesse si è potuto cominciare a mettere mano al “salvataggio” di una mole impressionante di materiali in continuo aggiornamento, fatto di dati in che, spesso, non sono neanche riportati dai motori di ricerca.

Difficilmente si può ipotizzare che i catalogatori riusciranno a mettersi a pari e a tenere il passo dell’impressionante crescita del web ma resta la speranza che gli apporti culturalmente più significativi non andranno perduti.

Links esterni

G. Buzzanca, Digit fugit ovvero osservazioni sulla conservazione del Web.

International Internet Preservation Consortium

Internet Archive



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