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Ma ce lo aspettavamo. Manca davvero cosi’ poco all’inizio delle elezioni parlamentari e del Senato, era quindi quasi d’obbligo.
Ma vediamo cosa davvero e’ successo.
10 giorni fa’, in provincia di Aswan, precisamente ad Edfu (sud dell’Egitto – 10 ore di treno dal Cairo- 1h30 ore di aereo dal Cairo) un buon uomo chiese i permessi di cotruzione al Comune di Aswan per modificare o meglio trasformare una capanna di paglia e foglie di palme utilizzata per riunioni della comunita’ Copta locale in una palazzina di altezza massimo 9 metri. Il Comune concesse i permessi ed il buon uomo inizio’ a costruire, anziche’ una palazzina, una Chiesa. Questa idea, ovviamente illegale, ha attirato l’attenzione della Polizia municipale la quale ha ordinato di interrompere la costruzione. Il buon uomo se ne e’ fregato ed ha continuato a costruire attirando questa volta l’attenzione del Sindaco di Aswan il quale gli ha intimato nuovamente di interrompere la costruziuone illegale della chiesa, divenuta ormai il discorso principale della cittadina. Continuando ad infischiarsi dei moniti legali, il buon uomo ha continuato a costruire, affermando che chi di dovere cercava di interrompere i lavori solo perche’ trattasi di una chiesa. Alche’ i musulmani della cittadina si sono irritati difendendosi verbalmente contro le accuse infondate del buon uomo. Il sindaco, per metter fine e pace alla vicenda ha convocato Copti e Musulmani nell’abitazione del buon uomo causa del caos, cosi’ da discutere in maniera civile dell’accaduto e capire le ragioni di tanta insistenza. L’incontro e’ terminato con una decisione del buon uomo di interrompere la costruzione e metter fine alle inutile accuse mosse verso gli altri cittadini.
Testimoni locali e cittadini presenti, affermano che durante quest’incontro, automobili dei cittadini musulmani presenti alla riunione furono date in fiamme.
Per farla breve, nonostante la buona volonta’ e pazienza del Sindaco di Aswan, il buon uomo ha continuato imperterrito ha costruire questa chiesa finche’ i cittadini e la Polizia Municipale l’hanno abbattuta. Non ci sono stati roghi al presunto luogo sacro, ma l’unica cosa che ha preso fuoco e’ stata la camera di paglia dove riposavano i muratori.
Ci tengo a questo punto a chiarire che la chiesa, non era ancora una chiesa. Ma una capanna in cui si svolgevano lavori di costruzione al fine di trasformarla appunto in luogo di culto.
E ci tengo anche a dire che i Copti della provincia in questione, hanno a disposizione 2 chiese nelle zona.
I Copti del Cairo si sono indignati per l'accaduto e sono andati, lo scorso martedi’, a manifestare pacificamente difronte il Palazzo della Televisione, a circa 10 minuti a piedi da Piazza Tahrir. Dai tempi della Rivoluzione, le manifestazioni dei religiosi Copti si sono tenute in questo punto, scelto da loro. Da martedi’ scorso i manifestanti sono rimasti ad oltranza, in maniera pacifica, senza creare danni o a persone o a cose. Le richieste erano chiare: le dimissioni del Sindaco di Aswan.
Cosa invece e’ accaduto ieri sera?
Una folla si e’ mossa da Shubra, quartiere popolare del Cairo abitato da una grande comuninta’ cristiano copta. Una folla armata fino ai denti, con pistole, molotov, sassi e coltelli si e’ scagliata contro i militari che da martedi’ scorso si trovavano di fronte il Palazzo della Televisione a protezione dei manifestanti.
Da qui il Caos.
El Fetna, i conflitti settari creati ad hoc per destabilizzare il Paese, hanno scelto la migliore occasione ed il miglior momento per riapparire.
Il bilancio attuale e’ di 24 morti tra cui 3 soldati e il restante civili egiziani (musulmani e cristiani).
I feriti, per maggioranza non gravi, sono 213 (86 soldati e 107 civili).
“Il Messagero” di stamattina parla di “Strage di Cristiani”, la TV italiana di “scontri tra cristiani e musulmani”.
I testimoni del quartiere egiziano ed i feriti civili parlano di un ATTACCO AI MILITARI.
Essam Sharaf, Primo Ministro egiziano, in un discorso all’alba di stamani, ha pregato la gente di stare calma, e di affidarsi alla giustizia, che non sta mai dalla parte della Controrivoluzione.
Le elezioni parlamentari avranno luogo il prossimo Novembre ed il prossimo Mercoledi’ si cominceranno le registrazioni dei Partiti nelle liste elettorali.
L’Egitto, nonostante tutto, continua il suo lungo e tormentato tragitto verso la Democrazia.
Dall’interno del Paese e dall’estero, pero’, c’e’ chi continua costantemente a deviarne il percorso..
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