Davvero difficile parlare di “conversione” all’ateismo (o alla fede diversa, come è meglio dire) o all’agnosticismo, in essi ci si lascia semmai scivolare, ci si ritrova dentro per diversi motivi, solitamente accompagnati da un retrogusto di scettica amarezza, di sconsolazione, di cinismo e a volte di rabbia e arresa. Al contrario, la storia (attuale e passata) mostra che alla fede si approda spesso con gioia, si racconta quel momento di festa accompagnando i ricordi con termini positivi e luminosi: «prima era come se non vedessi», si sente frequentemente dire dai neoconvertiti che incontriamo ogni giorno.
Qualcosa del genere è accaduto durante la conversione cattolica di Josh Horn, presidente della “Secular Free Thought Society” – associazione di studenti non religiosi della Arizona State University-, da cui ovviamente ha dato le dimissioni due anni fa.
Cresciuto come cristiano battista, Horn si è allontanato dalla fede durante gli anni di scuola superiore a contatto per la prima volta con studenti non battisti e con il mondo secolare. Ha iniziato a studiare testi (scientifici in particolare, non di stampo creazionista) che prima non aveva avuto modo di poter avere. In un mese è divenuto deista, e poco dopo è avvenuta la transizione all’ateismo: «Ero rabbioso e avevo assunto una sorta di mentalità vittimista», ha ricordato. «Ero abbastanza ostile verso le religioni in generale, mi sono dato la missione personale di dimostrare a tutti che ogni religione era falsa». Grazie alla sua spiccata capacità razionale ha quindi aderito e ben presto scalato la vetta della “Secular Free Thought Society”, attrezzato con un ampio repertorio anticlericale e antiteista.
Tre mesi dopo essere divenuto presidente dell’associazione di non credenti, nel marzo 2010, Horn ha vissuto una esperienza religiosa durante la lettura di una preghiera cattolica. «Il miglior modo per spiegarlo», ha raccontato, «è che non soltanto percepivo e sperimentavo qualcosa, ma percepivo e sperimentavo qualcosa di particolare e un modo completamente nuovo di vivere. Ed è stato il fatto che si trattava di un modo nuovo che era strano, molto più che l’interazione con qualcosa di nuovo. L’unica parola che posso usare è un senso mistico, non l’avevo mai provato. Non avevo mai percepito nulla in quel modo prima e vorrei sostenere che quello che ho percepito misticamente era Gesù Cristo».
Ecco dunque che anche nel suo racconto ritorna quell’apertura degli occhi e del cuore di cui si è accennato all’inizio: «E ‘stato un modo completamente nuovo di vivere la realtà, per cui non c’è analogia con qualsiasi altra cosa che ho vissuto, e per questo è molto difficile da spiegare», ha proseguito il giovane convertito. In questo caso la conversione è come se fosse stata “subita”: «Ero infastidito da ciò che era accaduto, e spaventato – non confortato per niente. Io non pensavo fosse possibile. Accade e tu ti rendi conto che questo ti obbliga a cambiare immediatamente vita e l’intera strada che si era intrapresa». Come già detto, Horne si è dimesso dalla presidenza di “Secular Free Thought Society” il giorno successivo.
Le reazioni dei suoi ex compagni di fede non sono state rispettose, come già avvenuto nel 2004 per la conversione dell’ex leader dell’ateismo scientifico Antony Flew (definito pazzo e “vittima dell’Alzheimer” dal suo “figlio spirituale”, Richard Dawkins). «Ci sono stati suggerimenti sul fatto che ero malato di mente», ha detto Horn. «Me lo aspettavo, ho vissuto una intensa esperienza interiore e questo gruppo è basato interamente sul suo rifiuto. Ho deciso di andare avanti con la mia vita». Averroè Paracha, un altro ex presidente della “Secular Free Thought Society” e amico intimo di Horn ha confermato la persecuzione subita dopo la conversione, e spiegando che localmente è stato uno scandalo: «La maggior parte della nostra posizione era antireligiosa, quasi molesta verso le persone religiose. Il nostro club era famoso per questo. La conversione di Horn è diventato una sorta di convalida per gli altri gruppi cristiani nel campus».
Oggi, a due anni di distanza, Horn si è pienamente immerso nel cattolicesimo, non ha perso nulla del suo fervore. E’ contento di essersi lasciato alle spalle la rabbia corrosiva che sperimentava prima, svolge un intenso lavoro di volontariato presso l’ASU’s All Saints Newman Center, legge i Padri della Chiesa e San Tommaso d’Aquino, ed è divenuto una cassa di risonanza verso i nuovi convertiti: «Aristotele diceva che lo scopo di un buon flauto è l’essere suonato bene. Io penso che lo scopo di una buona storia è quella di essere raccontata».
In questi giorni sul sito web www.ratiochristi.org è comparsa la testimonianza di uno studente, anche lui convertitosi al cattolicesimo. Quest’estate ha creato sorpresa la conversione cattolica di Leah Libresco, nota blogger di “Patheos Atheist Portal”.