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La Coppa dell’Europa Centrale

Creato il 05 aprile 2014 da Simo785

A cura di Joan Leo

Devi sapere che già sul finire del diciannovesimo secolo in Austria-Ungheria si giocava la Challenge Cup tra le squadre dell’Impero e dal 1897 venne disputato sino al 1911. Sulla scorta di quel torneo il geniale Hugo Meisl ideò nella metà degli anni’20 un torneo destinato alle migliori formazioni d’Europa. Per il livello tecnico espresso può senz’altro essere definita l’antenata della Coppa dei Campioni, vi partecipava infatti il meglio del calcio continentale. Il 17 luglio 1927, a Venezia, durante i lavori del Congresso internazionale (che organizzò anche la Coppa Internazionale per nazionali) venne creata la Coppa dell’Europa Centrale, alla quale partecipavano due squadre ciascuno in rappresentanza di Austria, Cecoslovacchia, Jugoslavia ed Ungheria: le due squadre per ciascun paese erano la vincitrice del campionato e la vincitrice della coppa nazionale (oppure la seconda classificata in campionato).

“Il Congresso calcistico internazionale che si tiene a Venezia ha deciso la disputa della Coppa d’Europa, per un periodo di tre anni, e secondo il regolamento ultimo dell’International Board. Il Comitato del torneo è stato costituito sotto la presidenza del Comm. Mario Ferretti (Italia).”

mitropa

I primi campioni furono i cecoslovacchi dello Sparta Praga che vinsero in finale contro il Rapid Vienna (6-2; 1-2), mentre nel 1928 si laurearono campioni gli ungheresi del Ferencvaros. Però proprio in quegli anni il calcio italiano cresceva sempre più e chiedeva sempre più spazio e visibilità internazionale e così nel 1929 riesciva ad ottenere due posti nella competizione, in sostituzione della Jugoslavia. Il problema ora, tutto italiano, stava nel decidere chi mandare in coppa, considerato che la manifestazione iniziava quando ancora dovevano giocarsi le finali per assegnare il titolo di campione d’Italia e le due finaliste avevano già preso impegni per delle amichevoli in Sudamerica. Venne pertanto organizzato un quadrangolare di qualificazione tra Ambrosiana-Inter, Genova 1893, Juventus e Milan. Ovviamente i nomi sono alla moda fascista dell’epoca. Il 30 maggio si giocarono i due spareggi, la Juventus vinse 1-0 contro l’Ambrosiana-Inter e si qualificò mentre tra Milan e Genoa fu pareggio dopo i supplementari (2-2) e quindi si rese  necessaria la ripetizione dell’incontro che finì ancora in pareggio: a quel punto non c’era più tempo per un altro spareggio e dunque la vincente venne estratta a sorte e il privilegio di disputare la Coppa toccò al Genoa, pardon, al Genova 1893.

Il 30 giugno la Juventus esordiva dunque nella coppa contro lo Slavia Praga e al termine di un’aspra battaglia – come bene riporta lo studioso Stefano Bedeschi – la squadra italiana riusciva a vincere di misura (1-0), ma le sarebbe stato fatale il ritorno quando i cecoslovacchi vinsero facilmente 3-0 e passarono il turno. Al Genova andò ancora peggio, sconfitto 5-1 a Vienna dal Rapid.

Nell’edizione successiva le cose andarono leggermente meglio per le squadre italiane, soprattutto grazie all’Ambrosiana-Inter. Il primo turno contro gli ungheresi dell’Ujpest per i milanesi è epico: vincono a Budapest 4-2 ma perdono con identico punteggio a Milano e dunque necessita uno spareggio che viene disputato a Berna, in campo neutro, che finisce in parità, 1-1. soltanto il 14 settembre ancora a Milano l’Ambrosiana-Inter riesce finalmente ad avere la meglio sui magiari (5-3) e passa alle semifinali dove incontra i forti cecoslovacchi dello Sparta: all’andata i milanesi in casa riescono sul finire ad acciuffare un sudatissimo pareggio (2-2) ma non possono nulla nella gara di ritorno, quando vengono seppelliti da un clamoroso 6-1 ed escono così dalla competizione; ci si consola con la classifica dei cannonieri, che viene vinta da Meazza con 7 reti,mentre la Coppa viene finalmente vinta dal Rapid Vienna alla sua terza finale.

Per vedere una squadra italiana vincere la coppa occorre attendere l’edizione del 1932. Nel primo turno la Juventus elimina i campioni d’Ungheria del Ferecvaros e il Bologna i campioni di Cecoslovacchia dello Sparta Praga, accendendo così entrambe alle semifinali: il Bologna contro il First Vienna, la Juventus contro lo Slavia Praga. Tutto ruota attorno alla sfida tra torinesi e praghesi. Il 6 luglio, alle 18.30, a Praga lo Slavia batte la Juventus 4-0, ma è una partita a dir poco drammatica, caratterizzata da violenza da ambo le parti con la folla che si accende ed invade il campo più volte sino all’apice che si ha verso la fine della partita, quando l’arbitro concede un rigore ai padroni di casa: “(…) ancora i nostri si rivolgono all’arbitro reclamando, e questi, urtato, rotola a terra. Succede allora il finimondo. I giocatori delle due squadre, raggruppatisi nell’area torinese, si colpiscono a calci e pugni, mente la folla, invaso ancora una volta il campo,viene a collettazione coi torinesi, che si difendono alla meglio. La polizia è insufficiente a sedare il tumulto. Invano un altoparlante esorta alla calma. La mischia continua e l’arbitro lascia il campo per non rientrarvi che dopo dieci minuti, quando si è fatta una calma relativa. Egli allontanava allora Cesarini dal campo e il juventino è malmenato dalla folla.”

Insomma, una gazzarra inenarrabile, e c’è ancora da giocare il ritorno…ritorno che si gioca dopo appena quattro giorni, a Torino. L’ambiente è carico di tensione, i tifosi sommergono continuamente i praghesi di fischi e la Juventus chiude il primo tempo in vantaggio 2-0, ma è in avvio di ripresa che accade il “fattaccio”. Planicka, il leggendario portiere cecoslovacco, improvvisamente si accascia al suolo e viene portato negli spogliatoi, dove si rifugia l’intera squadra. L’arbitro, trascorsa una decina di minuti senza che lo Slavia si ripreseni in campo, decreta la fine della partita. Così un po’ tutti in Italia pensano che sia la Juventus a dover sfidare il Bologna in finale, che nel frattempo ha eliminato il First, ma occorre attendere la decisione definitiva del Comitato della Coppa, che si riunisce a Klagenfurt il 14 agosto, cioè oltre un mese dopo i fatti.

E accade l’impensabile.

“(…) Il Comitato, essendosi astenuto dal voto i rappresentanti dell’Italia e della Cecoslovacchia, deliberava, a sensi dell’art.12 ultima parte, del Regolamento della Coppa, che ambedue i clubs dovevano essere esclusi dal torneo, lo Slavia per essersi ritirato dal campo di gara al 2.o minuto della ripresa senza giustificato motivo, il Juventus F.C. causa le gravi intemperanze non solo verbali di parte del pubblico e la condotta indisciplinata di taluno dei giuocatori.”

A quel punto il Bologna risultava il vincitore della coppa per…mancanza di avversari! La società felsinea propose di giocarsi la coppa in un triangolare con Juventus e Slavia ma il Comitato respinse l’idea e la Coppa dell’Europa Centrale edizione 1932 venne assegnata ufficialmente al Bologna, la “squadra che tremare il mondo fa”, che fu così la prima squadra italiana a vincere un torneo internazionale.


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