Il SI ha vinto con un 63% ma l'affluenza e' stata purtroppo bassa, appena il 34% circa.
Io ho votato il primo Sabato di referendum. Sono rimasta in fila per 4 ore consecutive e fortunatamente ho votato vicino casa stavolta.
Ho votato NO, non perche' non approvi la nuova Costituzione ma perche' non mi fido, come in moltissimi, dei Fratelli (non) Musulmani.
Il Referendum e' stato molto criticato sopratutto durante il primo Sabato di votazioni quando sono state tantissime le segnalazioni di imbrogli nei seggi, di giudici-non-giudici, di persone a cui era stato impedito di votare o persone scacciate dai seggi. Addirittura in molti hanno paragonato i seggi del Referendum a quelli del tempo di Moubarak, paragone credo abbastanza esagerato visto che ai tempi del vecchio rais ne si poteva votare con la sola carta di identita', ne si poteva entrare ad un seggio senza uscirne con qualche livido e sopratutto senza aver votato.
Personalmente nei nostri seggi non abbiamo riscontrato problemi, e neanche in altri luoghi del Cairo e del Sud dell'Egitto dove amici e parenti hanno votato tranquillamente.
Comunque sia andata, ormai e' fatta.
Brogli o meno ha vinto il SI e non possiamo fare altro che accettarlo democraticamente.
Come avevamo gia' detto i partiti laici hanno invitato a votare NO, i Fratelli (non) Musulmani ed il Partito salafita Nour invitavano a votare SI.
I gruppi invece di estrema destra (gruppi e non partiti politici) quali "El Salafeia Jihadeya" o i peggiori "Tawifkir el Hegra" invitavano invece a votare NO, primo perche' per loro la Costituzione e' troppo laica e per nulla islamica, secondo per avere possibilita' di candidarsi all'Assemblea Costituente eletta dal popolo qualora la Costituzione non sarebbe passata.
Sono rimasti molto delusi dal risultato quindi, e da tempo, per tenersi diciamo occupati, questi gruppi stanno cercando di imporre le loro regole in giro per l'Egitto senza riscuotere naturalmente (e fortunatamente) successo.
Sono loro infatti i sostenitori della polizia morale, la stessa presente in Iran ed in Arabia Saudita, che controlla la rispettata moralita' in giro per le strade.
Si racconta infatti che nei giorni passati alcuni membri di questi gruppi abbiano provato "a far rispettare" la moralita' sopratutto femminile (e' ovvio) ricevendo in cambio bastonate e pugni, dalle "immorali donne".
Vi raccontero' brevemente due episodi molto interessanti, uno avvenuto ad Abu Sir alle porte di Sakkara, in aperta campagna appena fuori il Cairo ed un altro a Banha, a circa 50 km a nord del Cairo sul Delta del Nilo.
Il primo ad Abu Sir ad opera di otto componenti del gruppo "Tawfikr el Hegra" che hanno contestato un centimetro di pelle che fuoriusciva dalla galabeya di una donna che vendeva frutta al mercato. La donna in questione, insieme a le altre donne del mercato hanno picchiato gli otto uomini facendoli finire in ospedale, e alla richiesta delle autorita' se volevano o meno denunciare l'accaduto, gli uomini hanno dichiarato di non voler sporgere denuncia.
Stessa sorte ad un gruppo recatosi in un centro di bellezza a Benha incitando alle donne "immorali" di smettere di acconciarsi i capelli e truccarsi, alche' le donne li hanno picchiati senza nessuna paura.
Il Partito Salafita Nour si dichiara completamente estraneo a questi gruppi, che dice di non approvare ne finanziare, i fratelli (non) Musulmani invece incitano le donne egiziane a reagire in maniera decisa difronte richieste o minacce di qualsiasi tipo da parte di membri di questi gruppi.
Personalmente sogno ad occhi aperti di poter incontrare faccia a faccia uno di questi soggetti per poter scaricargli addosso in maniera molto decisa (e non pacifica per l'occasione) il mio completo non rispetto e non approvazione nonche' odio viscerale che da anni contengo e che naturalmente e' aumentato con il tempo.
Sono davvero orgogliosa delle donne egiziane, che come sempre, sanno mostrare una forza e determinazione uniche. E' essenziale infatti ora piu' che mai che nessuno stia zitto difronte casi di questo tipo.
Mi chiedo pero' perche' non si faccia una legge punitiva al riguardo di queste persone.
Tornando alla Costituzione invece, non sono dispiaciuta che sia passata. Nonostante il mondo gridi ad un nuovo Iran o all'inizio della fine, io continuo a credere e vedere che questa Costituzione di iraniano o apocalittico non ha assoultamente nulla.
L'ho letta e riletta, me la sono fatta tradurre in italiano da mio marito ed ho seguito i vari dibattiti televisivi che naturalmente sono sempre di parte. "Misr 25" il canale della fratellanza dipinge questa Costituzione come la migliore mai scritta sul pianeta terra, "OnTv" e "CbC" i canali degli oppositori per eccellenza, gridano alla fine della liberta' e l'inizio della morte dell'Egitto.
Il Dr. Thawrat Badawi invece, famoso studioso Costituzionale, laico per eccellenza, ha giudicato la Costituzione egiziana "buona e soddisfaciente".
Tra tutti naturalmente il suo giudizio mi sembra il piu' bilanciato.
Ma se andiamo ad analizzare la Costituzione stessa, leggendola con calma e senza pregiudizi di base, sicuramente avremmo lo stesso giudizio di Badawi.
Prima di tutto dobbiamo sfatare la leggenda della Costituzione costruita in 15 ore, come in molti continuano a credere.
La Costituzione approvata dal referendum e' la stessa approvata dall'Assemblea Costituzionale il 3 Ottobre scorso, e firmata da Amr Mousa, la Chiesa Copta e l'Azhar. L'ultima versione prima che l'Assemblea lasciasse nuovamente per protesta.
Il famoso e mal fatto tour de force del 29 Novembre e' servito a votare la Costituzione e non a rifarla, e questo naturalmente non toglie il fatto che e' stato una elezione attuata in maniera incompleta in quanto non alla presenza di tutti i membri e con "toppe" qua e la per finire il tutto il prima possibile.
Al testo della Costituzione dobbiamo dare atto che molte cose presenti ora al tempo di Moubarak non c'erano.
I Cristiani e gli Ebrei non erano nominati, cosi' come il reato di tortura ed il sostegno alle donne vedove ed in difficolta.
Tra la Costituzione del 1971 e quella attuale e' chiaro un taglio piu' umano e vicino al cittadino, con lo stesso sostegno e protezione economica dello SCAF e della magistratura, argomenti come sempre inviolabili.
Ecco alcuni degli articoli secondo me piu' importanti ed anche piu' discussi della nuova Costituzione.
-Articolo 2: "L'Arabo e' la lingua ufficiale, l'Islam e' la religione di stato e la legislazione e' basata sui principi della Sharia "
Quest'articolo e' lo stesso identico della costituzione del 1971, nessuna modifica.
Il Termine Sharia e' pero' la vera arma mediatica usata in questi giorni e l'unica parola considerata in tutta la costituzione.
Ma che significa SHARIA?? Nell'immaginario comune significa che le donne dovranno andare tutte coperte dalla testa ai piedi, che nessuno potra' bera alcolici, che gli omosessuali saranno uccisi lapidati cosi' come gli adulteri, e che l'Egitto entrera' nel baratro piu' nero.
Nella realta' invece non vuol dire nulla di tutto questo. La parola SHARIA significa Condotta religiosa. Questa regola argomenti civili quali il matrimonio, l'eredita', il divorzio ad esempio. Non ha nulla a che vedere con le punizioni corporali, la lapidazione, la legge del taglione. La Costituzione ispirandosi alla Sharia vuole dire che per gli argomenti civili si ispirera' ad essa, e solo ed esclusivamente per i musulmani (come specificato nell'articolo 3 che vedremo dopo).
Le altre cose, quali appunto le punizioni, la pena di morte e le leggi punitivi sono qualcosa chiamato HUDUD e non sono applicabili cosi' tanto per fare. Nemmeno in uno Stato realmente islamico, in cui la Sharia fosse la Costituzione (e non ad essa ispirata) si potrebbero applicare le regole dell'Hudud. Queste infatti sono fattibili solo ed esclusivamente nel caso in cui uno Stato fosse al 100% socialmente ed economicamente equo. In uno Stato in cui non ci siano poveri e nubili, in cui tutti abbiano equalmente cibo e benessere. Non mi pare sia assolutamente il caso dell'Egitto e di nessun altro Stato terreno. Perfino il Profeta Mohammed (Pace e preghiera su di Lui) applico' come leggi penali l'Hudud una sola volta nella Sua vita rendendosi poi conto che erano impossibili da attuare.
L'Iran ad esempio, utilizza l'Hudud come leggi penali, nonostante sia "contro l'Islam", ma li' gli Ayatollah fanno le loro regole.
Qui in Egitto invece il codice penale non c'entra nulla con l'Hudud.
-Articolo 3 : "La Sharia Cristiana e la Sharia Ebraica sono i principi su cui vengono regolarizzati gli affari religiosi, statuti personali e scelta di guida spirituale per gli egiziani apparteneti a queste religioni".
Questo significa che nessun egiziano Copto dovra' seguire le leggi islamiche contro la sua volonta', e che la legge garantisce (come d'altronde e' sempre stato) che ognuno segui i prefetti della propria religione.
-Articolo 4: "L'Azhar e' un organo islamico indipendente, con autonomia nei suoi affari interni, con la responsabilita' di predicare l'Islam, la teologia, la lingua araba in Egitto e nel mondo. Dovra' essere consultata nell'ambito della legge islamica (la Sharia islamica). Il Grande Mufti non puo' essere dimesso. Il metodo di scelta deve avvenire tra i membri dell'Azhar. Lo Stato deve assicurare sufficenti fondi all'Azhar per raggiungere i suoi obbiettivi".
Quest'articolo non c'era nella costituzione del 1971. Prima di ora era il Presidente a scegliere chi fosse e chi non fosse il Gran Mufti. Inoltre quest'articolo specifica che e' l'Azhar ha dover essere interpellata in caso di attuazione della Sharia, come d'ltronde gia' avveniva in passato.
-Articolo 9: "Lo Stato deve garantire eguali opportunita' e sicurezza a tutti i cittadini senza nessuna discriminazione"
-Articolo 10: " La famiglia e' la base della societa' ed e' fondata sulla religione, sulla moralita' e sul patriottismo. Lo Stato deve preservare la genuinita' della famiglia egiziana, la stabilita' e proteggerne i valori morali.
Lo Stato deve assicurare servizi sanitari gratuiti alla mamma ed il bambino, ed essere in grado di conciliare i diritti della donna tra la sua famiglia ed il suo lavoro. Lo Stato deve provvedere sostegno speciale alle donne capofamiglia, alle vedove ed alle donne divorziate ".
Quest'articolo, che io trovo ottimo, e' stato invece contestato dai partiti liberali in quanto, dicono, che la Costituzione considera la donna solo come madre di famiglia. Cosa che chiaramente non cosi'. Inoltre e finalmente direi, a parte il sostegno sanitario gratuito, c'e' anche il sostegno alle vedove e alle donne divorziate. Non tutti sanno, e forse neanche i vari Sabbahi e Baradei, che le donne egiziane divorziate che vivono nelle campagne e nei villaggi desertici o rurali hanno una vita a dir poco infernale. Conosco personalmente giovani donne divorziate che oltre a non riuscire piu' a maritarsi (e' raro in quelle zone che una donna divorziata si risposi), sono impossibilitate di lavorare o spostarsi anche se di pochi km, da sole. Il fatto che queste donne, vittime dell'ignoranza e dell'indifferenza, vengano finalmente considerate, e' gia' un gran passo. Difatti, solitamente, rimangono sole a vita ad accudire i genitori ed una volta che loro muoiono, hanno a disposizione le 175 lire egiziane della pensione di Sadat per i poveri per sopravvivere. Sembra invece che ora ammonti a 750 il minimo reddito e pensione, anche per queste donne.
Credo sia importante vedere le cose dal punto di vista della gente di questo Paese e non dal nostro Occidentale, perche' per noi potrebbe essere facile dire "ok, divorzio, vado a vivere da sola e mi rifaccio una vita". Per le donne qui, tantissime, divorzio equivale ad una tomba dentro casa senza la minima indipendenza.
-Articolo 16: "Lo Stato è impegnato nello sviluppo della campagna e del deserto, impegnandosi a migliorare il livello di vita dei contadini e della gente del deserto ( i beduini). Vi avevo gia' parlato una volta delle terribili condizioni di vita delle campagne del Sud QUI Spero di cuore che finalmente molte persone ritornino visibili agli occhi del Paese, visto che fino ad oggi nessuno le considerava.
-Articolo 20: "Lo Stato deve proteggere le sue coste, mari, corsi d'acqua e laghi, mantenere monumenti e riserve naturali, e rimuovere eventuali abusi" Quest'articolo e' importante non per le coste ed i mari ma per i monumenti, visto che ogni tanto qualche svitato salafita si offre a salvatore dell'Egitto proponendo soluzioni incredibili quali cera o lenzuoli vari. Fa molto parlare il fatto che sia detto "monumenti" senza specificazione, ma monumenti vuol dire monumenti storici, non credo ci siano altri significati.
-Articolo 31:"La dignita' e' un diritto di ogni cittadino ed e' salvaguardata dallo Stato. Insultare e disprezzare una persona e' proibito" Quest'articolo io lo dedicherei senza dubbio alle forze della polizia ed i ricconi egiziani che trattano come "esseri inferiori" i portinai, i spazzini o i poveri bambini di strada.
-Articolo 33:"Tutti i cittadini sono uguali difronte la legge, ed hanno eguali diritti e doveri senza distinzione"
-Articolo 34:"La liberta' individuale e' un diritto naturale, salvaguardato ed inviolabile". Quest'articolo definisce quindi la paura dei veli o degli alcolici, che tra l'altro non sono stati assolutamente banditi.
-Articolo 35:"Tranne i casi di delitto in fragrante, nessuna persona puo' essere arrestata, sospettata o essergli impedito di muoversi se non dopo un ordine della corte. Chiunque venga arrestato deve essere informato entro 12 ore del motivo dell'arresto per iscritto, ed il motivo deve essere presentato entro 24 ore alla corte. Deve essere interrogato solo in presenza di un avvocato e deve essere a lui provveduto un avvocato in caso di necessita'. Chi viene arrestato ha diritto di appellarsi alla corte contro le misure di arresto. "
-Articolo 36:"Chiunque venga arrestato, detenuto o fermato, deve essere trattato con dignita' umana. No torture fisiche o mentali devono essere inflitte a queste persone. Solo luoghi igienicamente ed umanamente adeguati potranno essere usati per la detenzione. La violazione di queste orme possono portare alla detenzione. Ogni dichiarazione ottenuta in una delle situazioni qui sopra non rispettate verra' considerata nulla ed inutile."
Questi due articoli mi portano indietro ai tempi di Moubarak quando la polizia al solo fine di stilare rapporti arrestava di qua e di la ragazzi che avevano la sola colpa di non avere la carta di identita' facendoli sparire per giorni e senza spiegazioni. Giovani morti nelle questure o nelle carceri, a suon di botte o di stenti, senza aver fatto nulla.
Questa legge e' una rivoluzione in se, una vincita e chi ha lottato per la rivoluzione dovrebbe saperlo benissimo.
E' un articolo che uccide l'arma di terrore per decenni usata dal regime di Moubarak, cioe' la polizia ed il suo potere illimitato.
-Articolo 38:"La vita privata di ogni cittadino e' inviolabile. Corrispondenza postale ed elettronica, telefonica o con altri mezzi di comunicazione e' segreta ed inviolabile se non per richiesta di un giudice."
-Articolo 43: "La liberta' di credo e' un diritto inviolabile.
Lo Stato garantisce la liberta' di praticare i propri riti religiosi e costruire luoghi di culto per le religioni monoteiste."
Quest'articolo, che non c'era nella Costituzione del 1971 garantisce luoghi di culto ai Cristiani e agli Ebrei e liberta' di religione indistintamente. Questeo vuol dire che uno puo' essere quello che vuole ma non trovera' un tempio indu' o buddista dove pregare. Una Moschea sciita gia' esiste al Cairo ed e' utilizzata dai fedeli sciiti (si trova nel viale Moez, nel centro storico). In molti hanno considerato quest'articolo impari in quanto non sono incluse le altre religioni tipo appunto buddismo o baha-i, una minoranza presente in Egitto di origine iraniana. Da mezza occidentale posso capire il dilemma, ma visto con gli occhi degli egiziani, sarebbe difficile cosi' di punto in bianco presentare cose che la maggioranza della popolazione nemmeno capisce. Qui in Egitto la gente non sa leggere, come possiamo far loro comprendere chi sono i baha-i o i buddisti? Credo che questo sia un passo da collegare all'informazione, che bisogna estendere a tutti prima di portare "novita'" del genere in Egitto.
-Articolo 44: "Insultare uno dei messaggeri e profeti di qualsiasi religione e' proibito". Questo articolo, definito come "limitazione della liberta" e' secondo me solo un invito al rispetto dei rappresentanti di tutte le religioni. In un Paese civile credo sia giusto rispettare anche le religioni di tutti.
-Articolo 45:" La liberta' di pensiero ed opinione e' inviolabile. Ogni individuo ha la liberta' di esprimere la propria opinione e diffonderla verbalmente, in maniera scritta o illustrata, o in qualsiasi altra maniera di espressione." In un passato in cui libri ed immagini venivano censurate, cosi' come canzoni o "pensieri", credo che anche questo sia un ottimo articolo.
-Articolo 48: "La liberta' della stampa, dei media e dei giornali deve essere garantita. I media devono essere liberi ed indipendenti di servire la comunita' esprimendo differenti opinioni nell'opinione pubblica, e contribuire a formare e dirigere in conformità con i principi fondamentali dello Stato e della società, e di mantenere i diritti, le libertà e i doveri pubblici, nel rispetto della vita privata dei cittadini e delle esigenze di sicurezza nazionale. La chiusura o la confisca dei mezzi di comunicazione è vietata se non con un ordine del tribunale. Il controllo sui media è proibito, ad eccezione della censura specifica che può essere imposta in tempo di guerra o di mobilitazione pubblica -Articolo 50: "I cittadini hanno il diritto di organizzare incontri pubblici, cortei e manifestazioni pacifiche, disarmate e sulla base delle regole della legge.Il diritto di riunione privata è garantita senza necessità di preavviso. Le forze dell'ordine non devono partecipare o intercettare tali riunioni private" Naturalmente quest'articolo non c'era ai tempi di Moubarak, quando piu' di 3 persone ferme per strada venivano fermate ed arrestate.
-Articolo 70: "Ogni bambino, dalla nascita, ha diritto ad un nome proprio, alle cure della famiglia, ad un'adeguata nutrizione, di alloggio,di servizi sanitari e religiose, e dello sviluppo emotivo e cognitivo.
Lo Stato cura e proteggere il bambino in caso di perdita della famiglia. Lo Stato inoltre tutela i diritti dei bambini disabili, e la loro riabilitazione e integrazione nella società.
Il lavoro minorile è vietato prima dell'età di istruzione obbligatoria, e dopo in posizioni di lavoro che non sono adatti alla sua età o che impediscono al bambino una corretta formazione.
Un bambino può essere arrestato per un periodo specifico e deve essere provvisto di assistenza legale ed un luogo comodo, e separato dagli altri in base al sesso, età e tipo di reato e deve essere tenuto lontano dai luoghi di detenzione per adulti."
Quest'articolo, che in molti dicono non dichiari proibito il lavoro minorile, in realta' considera il lavoro possibile per i ragazzini che hanno terminato gli studi obbligatori, ovvero la terza media (16 anni circa, visto che qui c'e' la sesta elementare). Obbligare un bambino ad attendere la maggiore eta' per lavorare sarebbe naturalmente giusto, ma rapportato alla situazione di molte famiglie, che devono contare sul lavoro di un figlio per sopravvivere, forse l'eta' scolare obbligatoria non e' il male assoluto sempre se poi il lavoro si addice all'eta' del ragazzino. -Articolo 219: "I principi della Sharia islamica contengono elementi di importanza generale, le regole fondamentali, le regole di giurisprudenza, e le fonti credibili accettate dalle dottrine sunnite e dalla maggioranza della comunità."
Quest'articolo, che si rifa' all'articolo 2, e' la specificazione di quale Sharia islamica si stia parlando. L'Islam e' diviso in sunnita e sciita. La popolazione egiziana e' a maggioranza sunnita, e quest'articolo specifica che la Sharia da seguire per i cittadini di religione islamica e' quella sunnita basata sulle quattro scuole religiose islamico sunnita (Hanafita-Melekita-Hembalita-Shafaita). Anche quest'articolo ha creato moltissimi dibattiti, come se ci fossero codici nascosti ed indecifrabili. La mia interpretazione e' quella del Dottor Badawi, lo studioso costituzionale egiziano.
-Articolo 226:"Il limite presidenziale si conclude quattro anni dalla data della venuta in carica del presidente. Egli può essere rieletto una sola volta." Quindi se tutto va bene, non avremmo piu' presidente trentennali. -Articolo 232:" I leader del disciolto Partito Nazionale Democratico (quello di Moubarak) saranno esclusi dal lavoro politico e sara' loro proibito di partecipare alle elezioni presidenziali e legislative, per un periodo di 10 anni a partire dalla data di approvazione della presente Costituzione. Questo e' valido per tutti coloro che erano membri della segreteria del partito, del Comitato Politico o l'Ufficio politico, o che sono stati membri dell'Assemblea del Popolo o del Consiglio della Shura durante i due mandati legislativi precedenti la rivoluzione del 25 gennaio. Quest'articolo, importantissimo al fine di tagliare le radici, definitivamente, del vecchio regime, non e' andato giu' a moltissimi personaggi politici, uno fra tutti Shafiq, che nei giorni degli ultimi scontri incitava dal suo lussuoso appartamento a Dubai a votare NO a tutti i costi.
Questi articoli, che sono solo alcuni naturalmente dei 236, che potete trovare in inglese QUI ed in arabo QUI Ovviamente le mie traduzioni non sono perfette al 100% e le mie opinioni assolutamente non condivisibili, ma dal mio punto di vista la Costituzione attuale e' quanto di meglio l'Egitto potesse sperare. Se venisse attuata alla lettera, l'Egitto sarebbe meraviglioso.
Intanto oggi Morsi ha tenuto un discorso difronte la Camera Alta. Eletta da lui, e' composta da 90 membri di cui 75 sono personaggi appartenenti alle organizzazioni femminili, la Chiesa Copta ed i partiti laici e liberali. Solo 15 i membri provenienti dai partiti islamici. Mercoledi' scorso sono passati ufficialmente a loro i superpoteri di Morsi ed oggi il Presidente ha tenuto un discorso davanti ai 90 membri in cui come sempre parlava dell'Egitto prospero e migliore che sara' questo Paese ora durante la sua presidenza.
Intanto il Partito Salafita Nour sta per spaccarsi in due, dando vita ad un'altro nuovo partito chiamato "Watani" (nazionale) a cui potranno fare parte anche gli egiziani copti. L'altro ieri, in un congresso tenutosi in Egitto a proposito del turismo e lo sviluppo economico, il portavoce del Partito salafita Nour, Nader Bakkar, ha affermato che uno dei punti principali dell'economia dell'Egitto e' il turismo che deve essere risollevato in qualsiasi maniera. Il turismo, ha affermato, deve essere libero e di ogni tipo, senza nessunissima restrinzione, ne in campo di alcolici ne di abbigliamento.
Questo capodanno, il turismo in Egitto, e' stato sicuramente migliore dell'anno scorso, ma definitvamente non soddisfaciente. Sopratutto il turismo italiano, che accennava a riprendersi, e' nuovamente calato dopo gli ultimi avvenimenti delle settimane scorse. A questo proposito, vorrei segnalare un ottimo articolo di un giornalista egiziano, con un riepilogo completo di tutto cio' che e' successo in Egitto l'ultimo mese. Potete leggerlo in inglese QUI ed in italiano QUI (e' il secondo articolo della pagina) Credo che questo sia il mio ultimo post dell'anno.
Siamo sopravvissuti ai Maya ed a Morsi (finora), speriamo di farcela meglio l'anno prossimo.
Auguro a tutti voi che mi leggete un anno pieno di soddisfazione e serenita', ed auguro al mio Egitto la pace, l'unita' popolare che aveva la gente durante i 18 giorni di Rivoluzione e la giustizia per tutti in tutto.
La pace a Tahrir - 10.02.2011
Vi lascio con un dipinto su un marciapiede che fotografai a Piazza Tahrir durante la Rivoluzione e che simboleggiava la Pace, ma sopratutto vi saluto con gli auguri di Morsi, i piu' belli e simpatici in ssoluto.
Buon anno a tutti!