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La cultura rende liberi, ma senza cultura non lo sappiamo

Creato il 14 ottobre 2011 da Controcornice

Le parole di Ilvo Diamanti, pubblicate su Repubblica.it,  le accolgo come una spinta a continuare sulla strada di consapevolezza che ho scelto e mi danno una forza incredibile: rafforzano la mia convizione che la cultura è la base per ogni libertà. Per questo, ultimamente la scuola è stata così colpita e impoverita. Sta a noi, ai professori, ai genitori, ma soprattuto alle giovani menti, rifiutare la sterilità intellettuale che rende tutti più manovrabili.

<<Cari ragazzi e ragazze, cari giovani: studiate. Soprattutto  -  anche se non solo  -  nella scuola pubblica. Ma anche quando non siete a scuola. Quando siete a casa vostra o in autobus. Seduti in piazza o ai giardini. Studiate. Leggete. Per curiosità, interesse. E per piacere. Per piacere. Anche se non vi aiuterà a trovare un lavoro. Tanto meno a ottenere un reddito alto. Anche se le conoscenze che apprenderete a scuola vi sembreranno, talora, in-attuali e im-praticabili. In-utili. Nel lavoro e anche fuori, spesso, contano di più altre "conoscenze" e parentele. E i media propagandano altri modelli.  Veline, tronisti, "amici" e "figli-di"…  Studiate. Gli esempi diversi e contrari sono molti. Non c'è bisogno di rammentare le parole di Steve Jobs, che esortava a inseguire i desideri. A essere folli. Guardatevi intorno. Tanti ce l'hanno fatta. Tanti giovani  -  intermittenti e flessibili  -  sono convinti di farcela. E ce la faranno. Nonostante i giovani  -  e le innovazioni  -  in Italia facciano paura.

Studiate. Soprattutto nella scuola pubblica. Anche se i vostri insegnanti, maestri, professori non godono di grande prestigio sociale. E guadagnano meno, spesso molto meno, di un artigiano, commerciante, libero professionista… Anche se alcuni di loro non fanno molto per farsi amare e per farvi amare la loro disciplina. E, in generale, l'insegnamento. Anche se la scuola pubblica non ha più risorse per offrire strumenti didattici adeguati e aggiornati. Anzi, semplicemente: non ha più un euro. Ragazzi: studiate. Nella scuola pubblica – che è di tutti, aperta a tutti. Studiate. Anche se nella vita è meglio furbi che colti. Anzi: proprio per questo. Per non arrendersi a chi vi vorrebbe più furbi che colti. Perché la cultura rende liberi, critici e consapevoli. Non rassegnatevi. A chi vi vorrebbe opportunisti e docili. E senza sogni. Studiate. Meglio precari oggi che servi per sempre.>>


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