Non ho votato il Movimento 5 Stelle. Anzi, a causa di un impedimento, non ho votato affatto alle elezioni del 24 febbraio appena scorso. Eppure, anche se alla mia età è sempre più difficile illudersi e perfino sperare, potendo, credo che avrei votato il Movimento 5 Stelle, perchè credevo nella sua capacità di incidere sul cambiamento.
Invece, a distanza di due mesi, i privilegi, le auto blu, le prebende, forse anche i barbieri senatoriali da 8.000,00 al mese e gli impiegati delle Camere e dei Ministeri con stipendi da favola, incluse quattordicesime e quindicesime mensilità, son sempre là; insieme ai vari portaborse, ai corrotti e ai corruttori di sempre, ai parolai, ai nani e alle ballerine del grande Circo Barnum della politica italiana, tutti pronti, più che non mai, a reinsediarsi nella stanza dei bottoni.
Che delusione! Sarebbe bastato che i Grillini avessero stipulato un bel patto di legislatura con il Partito Democratico, imponendogli l’immediata abolizione di tutti i privilegi dei politici e del mondo corrotto che gli ruota attorno, fatto di sprechi che offendono la miseria che la società italiana si trova ad affrontare in grande solitudine! Una povertà generale aggravata dal senso di impotenza, di frustrazione, di mancanza di prospettive e di incertezza per il futuro di giovani e vecchi!
Confesso che sentire Beppe Grillo che ancora arringa le piazze, sproloquiando sul cambiamento, sul rinnovamento, sul reddito di cittadinanza, sugli sprechi e sui privilegi dei politici da abbattere mi suscita un ventaglio di sensazioni che va dalla rabbia allo sgomento, dalla delusione alla sorpresa, dalla incredulità alla malinconia! Ma la speranza che l’Italia possa cambiare davvero, come pensavo prima delle elezioni di febbraio, quella se n’è andata. E forse per sempre.
Che grande occasione perduta! Chissà se i Grillini eletti al Parlamento se ne saranno resi conto! L’Italia non avrà più una simile, grande occasione per cambiare! La loro ritrosia verginale, più frutto di inesperienza e insicurezza che di reale purezza, ha perfino portato al corto circuito e sull’orlo del baratro, lo stesso Partito Democratico (che comunque ci ha messo suo; su questo non c’è dubbio).
Continuate pure a dormire e a sentenziare, nella torre d’avorio della vostra non verificata incorruttibilità; continuate pure ad accusare i satrapi del malaffare, mentre le vostre grazie invecchiano e degradano all’ombra di una clausura immateriale ma non spirituale, senza avere neppure affrontato la benchè minima sfida con la realtà che vi circonda e che ben presto vi restituirà alla inutilità da cui la Storia ha pur tentato di riscattarvi ed il cui sentiero avevate il dovere di seguire e di perseguire. Continuate invece a seguire i vostri esoterici e scalmanati comandanti, duumviri di un consolato che sembra avere annacquato i cervelli e le personalità individuali, disperdendoli in una mare ristagnante che già odora di stantio.
Auguri Enrico Letta, per il suo Governo. Per il bene dell’Italia Le auguro i successi che sicuramente si merita.
Anche se io avevo sognato un altro Governo.