di: Manlio Dinucci
Il giorno dopo che il Parlamento egiziano è stato sciolto dalla Corte costituzionale, di fatto su ordine del Consiglio supremo delle forze armate, è sceso in campo il Dipartimento di stato Usa, garantendo che il Consiglio si è impegnato a trasferire il potere, il 1° luglio, al presidente eletto. Washington assicura che, per tutta la «transizione alla democrazia» in Egitto, è rimasto in stretto contatto con il Consiglio militare supremo. Nessuno ne dubita: l’amministrazione Obama ha deciso tre mesi fa di riprendere il finanziamento delle forze armate egiziane, sospeso dal Congresso quando alcuni impiegati di organizzazioni «non-governative» Usa erano stati arrestati per aver finanziato sottobanco, con milioni di dollari, vari gruppi egiziani nel quadro dei «programmi di addestramento alla democrazia».