La differenza nei playoff? La panchina di Boston!

Creato il 24 maggio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

Insieme ai Phoenix Suns, la squadra che sta più sconvolgendo le previsioni dei playoff sono sicuramente i Boston Celtics.
Dopo aver battuto i Cleveland Cavaliers e aver mandato a monte i piani economici e sportivi di una città intera, i Celtics si accingono a vincere anche la finale della Eastern Conference contro gli Orlando Magic (3-0, gara 3 la notte scorsa). Tra le ragioni più lampanti ci sonoovviamente un Rajon Rondo stellare e un Kevin Garnett ritrovato, ma non si può dimenticare l’apporto della panchina, da sempre fattore fondamentale nei playoff. Dalla panchina dei Celtics è emerso nelle ultime partite (dalle semifinali in poi) Rasheed Wallace: un acquisto che in estate era sembrato il pezzo mancante del puzzle di Boston, se non addirittura la mossa del mercato estivo, per poi mutare nel corso della stagione in una più tiepida valutazione, soprattutto a causa delle sue mancanze difensive e di integrazione con la squadra.

Invece in assoluto stile Rasheed, ovvero quando meno te l’aspetti, ecco che inizia a fare quello che gli si chiede da tutta la stagione e per cui è stato preso: difendere (senza fare fallo o lamentarsene), prendere qualche tiro (e non passare la palla ogni volta che si è liberi di tirare) e soprattutto sostenere emotivamente il secondo quintetto dei Celtics con la sua esperienza in mancanza dei Big Three…ops, Big Four.

Le cifre in realtà non danno ragione dell’incidenza di Rasheed, addirittura per punti più basse della stagione regolare, a parte un exploit in gara 2 contro Cleveland da 17 punti in 18 minuti. Lui però è uno di quei giocatori da intangibles, ovvero quelle giocate che non vanno sulle statistiche ma che gli allenatori, Doc Rivers e Tim Thibodeau in primis, riconoscono e apprezzano, tanto che l’estate scorsa hanno dovuto sottrarlo alla concorrenza di molte squadre, tra cui quella spietata degli Spurs.
Al di là di Wallace, anche “Big Baby” Davis e Tony Allen, gli unici della panchina a giocare un minutaggio significativo, stanno dando il loro contributo alla causa biancoverde, facendo quello di cui c’è bisogno; nell’ultima partita vinta contro Orlando 94 a 71 ad esempio,  Glen Davis ha segnato 17 punti e 6 rimbalzi in 26 minuti. Queste sono le partite che danno fiducia ad un giocatore e soprattutto convincono i compagni (Garnett e in seconda battuta gli altri) e l’allenatore di poter contare sui “panchinari” anche nei momenti più difficili.

In sostanza i Celtics si sono confermati squadra con esperienza da playoff soprattutto grazie alla loro panchina e alla loro capacità di innalzare il livello di gioco e di intensità quando serve. Rasheed docet…i Lakers sono avvisati!


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