Parole scarne. “Lascio da persona onesta che ha sempre lavorato per il bene della città … Per il mio interesse personale mi sarei dimesso già a giugno… Ora posso andarmene perché sono riuscito ad ottenere quei 70 milioni che dovevano essere usati per il metrò e ora sono a disposizione della città”.
E’ rimasto in trincea , non per salvare se stesso , ma per salvare il bilancio della città. Le cronache dell’ultima ora raccontano una realtà diversa. IL sindaco ha fatto di tutto per rimanere sindaco della città. Ma se sei sindaco della città nessuno può metterti in discussione. Neanche gli indignados che si ritrovavano sotto il municipio,o neanche gli assessori della giunta ( uno in carcere, sette dimessi), o neanche il consiglio comunale che manda in fumo la maggioranza.
Pietro Vignali ha resistito anche al Pdl , partito più forte della maggioranza, che anche se il ritardo ha capito che la difesa del primo cittadino era una missione impossibile, in una città piena di rabbia. Se rubi i soldi per togliere il mangiare ai bambini alle materne è troppo anche per loro.
Vignali lascia anche perché l’opposizione potrebbe avare in mano il Consiglio. Parlando con Roma è riuscito a portare a casa 70 milioni , stralciati dagli oltre 300 che dovevano servire per fare un metrò del tutto inutile in una piccola città. Parma come Catania, stanziare soldi per salvare il sindaco amico.
Vignali deve convincere gli imprenditori locali che i cantieri saranno riaperti e saranno pagati i fornitori. Si vuole pressare su di loro perché convincano l’Udc a ritornare in maggioranza. MA il Pd decide di togliere il sostegno al sindaco , che firma le dimissioni .
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