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La dote scuola regionale crea disparità: due famiglie vincono il ricorso al Consiglio di Stato, si prep ara la class action

Creato il 28 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

La dote scuola assegnata dalla Regione Lombardia è composta di un elemento variabile, che riguarda il sostegno al reddito familiare certificato dall'Isee. Gli studenti delle scuole private, però, hanno ricevuto un sostegno maggiore rispetto agli studenti della scuola pubblica, per una differenza dai cento ai seicento euro circa annui. Quindi due famiglie hanno presentato ricorso al Tar contro la dote scuola lombarda del 2013; la Regione ha perso e si è appellata al Consiglio di Stato, che ha dato ragione alle due famiglie per quel che riguarda la parte economica del ricorso, che contestava la disparità di trattamento fra studenti delle scuole private e studenti delle scuole pubbliche. Una sentenza che a questo punto fa giurisprudenza e diventa un precedente: quindi altre famiglie, e a centinaia, potrebbero presentare lo stesso ricorso in una class action. Francesca Berardi, segretaria del circolo Rosa Luxemburg di Cremona (Prc), fa il punto con la lettera seguente. Nel frattempo la Regione ha ridotto il proprio impegno per la scuola e la formazione:

Finalmente una buona notizia per il martoriato mondo della scuola, nello specifico per i genitori e gli studenti della Lombardia. Il Consiglio di Stato ha confermato la Sentenza del TAR Lombardia favorevole alle due famiglie che, con l'appoggio dell'Associazione NonUnodiMeno e della Flc-Cgil, fecero causa l'anno scorso alla Regione Lombardia per eliminare la disparità di trattamento tra iscritti alle scuole statali e iscritti alle scuole private relativamente al sostegno al reddito.

Dopo la prima positiva sentenza del TAR, la Regione è stata sommersa da migliaia di domande di rimborso; anche da Cremona sono partite diverse decine di richieste tramite la Camera del Lavoro, l'USB e lo sportello del PRC aperto presso la sede di via Cavitelli.

Oggi la sentenza del Consiglio di Stato conferma la bontà di questa battaglia che è contemporaneamente aiuto concreto alle famiglie contro la crisi, affermazione ed esigibilità del diritto allo studio, difesa della scuola pubblica, laica e partecipata. La sentenza del Consiglio di Stato è anche di buon auspicio per la seconda parte della lotta, la CLASS ACTION, il ricorso collettivo che tante famiglie hanno convintamente e coerentemente intrapreso dopo aver ricevuto la secca risposta dalla Regione Lombardia che ribadiva l'impossibilità di ottenere il rimborso richiesto.

Avanti così, dunque, perché la Regione Lombardia paghi finalmente quanto dovuto e negato da due anni a famiglie e studenti frequentanti scuole statali.


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