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La Fabbrica dei Veleni/13: ho visto cose che...

Creato il 31 marzo 2011 da Pierotieni
ScannedImage-26di Piero Tieni
Quanto riportato in questo scritto è frutto della testimonianza diretta dello scrivente. Il blog è aperto a qualsiasi rettifica, senza filtro, degli interessati. Gli eventuali rettificatori tengano però conto che i testimoni erano piuttosto numerosi.

 
Il riassunto del tragico teatrinodellelibertàpadane andato in scena giovedì sera nel Consiglio Comunale di Arcore, lo trovate qui, qui, e avrà sicuramente ampio spazio nelle edizioni cartacee dei giornali locali di prossima uscita (Il Cittadino, Il Giornale di Vimercate, Il Giorno, L’Esagno). Qui ci mettiamo qualche retroscena e facciamo la cronaca di alcune (poco) eroiche gesta e parole.
 
Già dall’esterno si odono grida sguaiate, tipo moglie e marito sulla strada del divorzio. E infatti si tratta di un esponente pidiellino (Dalloca) e del presidente del Consiglio Comunale, pidiellino del giorno prima (Ambrosini), che si rinfacciano amorevoli frasette all’insegna del “ma dove sei stato finoa ieri?” e al “ma pensa per te che…”. Però questo ce lo aspettavamo già.
A un certo punto vengono esposte le tre mozioni e prende la parola il settantasettenne esponente della Lega Nord (Redaelli, rinnovamento padano…) che afferma “ma vi pare che noi che siamo il partito del territorio possiamo volere questa cosa?”. Purtroppo per lui alla parola “territ…” viene sommerso e interrotto da una selva di buuu, dovuti forse al fatto che proprio il suo Assessore (Centemero) fino a quel momento aveva firmato tutti, ma proprio tutti gli atti inerenti il progetto. Mentre parla l’anziano consigliere, attraversa la sala un ragazzo riccioluto con fazzoletto verde al polso (non era il trota) che dice a voce alta “consigliere, siamo con lei!” e non si capisce bene a chi sia rivolto quel “siamo” dato che si aggira solo soletto.
Quindi prende piedi l’idea di dar vita ad una sola mozione che unisca le tre precedenti, per dire no all’impianto e per votare all’unanimità, maggioranza e opposizione: la seduta è sospesa per 5 minuti.
Non si sa bene da dove, ma fa il suo ingresso in aula una signora bionda, sbracciata, con le gote arrossate che incede sicura sui suoi alti stivali verso i banchi dell’opposizione per "contrattare" il testo unitario. Qualcuno in sala si chiede “ma chi ..zz..è quella lì?”, “è la coordinatrice cittadina del Pdl” rispondo, “strano, perché io non l’ho mai vista ad Arcore!”, “certo, perché a cordinare il Pdl arcorese ci hanno messo la commissariadellelibertà di un altro paese!”, concludo. La signora se ne va e il Consiglio ricomincia.
C’è qualcosa che non quadra: nella mozione del PdArcore si dice chiaramente, tra l’altro, che l’impianto non s’ha da fare ne lì né altrove e che si fissi da subito la data per la votazione sulla Variante Urbanistica che lo seppellirà per sempre. Nonono…, i consiglieridellalibertà non ci stanno proprio e dicono che non possono votarla perché c’è il rischio che qualcuno poi possa rifarsi direttamente su di essi e loro non vogliono correre rischi. Nel frattempo però, un consigliera pidiellina (Di Tella) dice che in sostanza quella votazione è solo un atto d’indirizzo e non è dirimente; allora viene spontaneo chiedersi come mai abbia paura di votare contro questo mero atto di indirizzo e come farà allora a votare contro la Variante Urbanistica vera e proria, quella sì dirimente. Ma questa è questione di coerenza, interessa poco.
Fausto Perego, Consigliere del PdArcore, propone a quel punto che ognuno si prenda le proprie responsabilità e che, se ne hanno il coraggio, alzino pure la manina e votino contro la mozione “votate contro se ne avete il coraggio, ditelo chiaramente ai cittadini cosa pensate” si accalora il nostro, tra gli applausi scroscianti del pubblico (Cittadini, si dice Cittadini).
Si decide per la votazione nominale e il Presidente expidiellino (Ambrosini fiutavento), fa appena in tempo a posizionarsi sulla scia dell’applauso al PdArcore, affermando che anche lui voterà convintamente a favore, anche se pochi minuti prima aveva annunciato che si sarebbe convintamente astenuto (l’importante è essere convinti…).
E qui succede la frittata padana: il segretario cittadino della Lega, nonché ex-sindaco (in)dimenticabile di Arcore, nonché commentatore dell’anno di questo blog, nonché probabile candidato sindaco della destra cittadina (o di quel che ne resta), sbuca dalle retrovie e mostrando chiaramente pollice verso ai suoi due Consiglieri (Redaelli e Migliorini), si raccomanda ancor più chiaramente di votare “assolutamente contro”. Ma sarà stata l’incomprensione padana, sarà stato il fatto che i due consiglieri si sono perfettamente resi conto (al contrario di lui) che i Cittadini erano dalla parte di questa mozione, quando arriva il loro turno non votano contro ma dicono “astenuto!”. Il Segretario della Lega sbianca, la mozione finisce 9 a 9, la sala crolla per gli applausi, il nostro Fausto non regge all’emozione e si commuove platealmente e, dopo un conciliabolo, si prende atto che la mozione comunque non passa perché in caso di parità viene respinta. Poco male, non è dirimente ma almeno le singole posizioni sono chiare.
Fin troppo chiare forse, perché il probabile candidatosindacodellelibertàpadane, attraversa la sala e si scaglia contro i suoi due consiglieri al grido di “Ma che cazzo avete fatto?”, poi si dirige dal coordinatore pidiellino in seconda (Tozzi, l’uomo dalla perenne camicia nera) e gli dice “Comiciamo proprio bene… ma che figura di merda abbiamo fatto stasera noi della Lega?”. Non si preoccupi sciursegretariocandidatosindaco, la figuraccia non l’avete fatta solo voi e non sarà nemmeno l’ultima. Infatti la sera dopo si sarebbe dovuto votare sull’area Falck. Ma questa è un’altra storia…


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