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La finale mondiale per episodi

Creato il 24 ottobre 2011 da Rightrugby
La finale mondiale per episodi Il rugby è un fatto collettivo, per questo è molto bello da valutare in termini di strategie e tattiche complessive di team, di game plan (la famosa "partita a scacchi"), di capacità di esecuzione  ed eventualmente di adattamento. Una finale però è un evento a sé stante, quindi può esser appropriatamente valutata anche per episodi.
A maggior ragione la finale RWC2011, dal punteggio così basso che si potrebbe sintetizzare come un paio di riprese a braccio di ferro, coi concorrenti in stallo per 40 minuti la volta.
Gli eventi principali procedono per "cluster", sia nel primo che nel secondo tempo.
Primo tempo
 Parte male Piri Weepu, fallisce al sesto minuto un calcio piazzato non distante ma angolato da sinistra. Il punto è che lo fallisce in modo veramente grossolano e probabilmente la cosa lo scompone mentalmente; la cosa costerà agli All Blacks otto punti relativamente facili in meno. Tanti quanti quelli sbagliati in semifinale.
-  Morgan Parra non si fa problemi, al 12' come al solito si butta con ottima tecnica sulle gambe di Ma'a Nonu lanciato dritto per dritto e lo placca da solo. Il problema non è la mole di Nonu, è Richie McCaw lanciato a sostegno: prima "accarezza" con la mano la faccia del francesino e poi lo centra con una ginocchiata sullo zigomo. Per una cosa analoga solo alla prima che ha fatto, cioè metter le mani vicino agli occhi di un avversario, a Ghiraldini han rifilato 13 settimane di squalifica.
Stimiamo molto la professionalità di McCaw, per cui è difficile per noi accettare che la sua ginocchiata fosse volontaria. Certamente il capitano si getta sull'uomo a terra per scalzarlo via, da cui uso di mani e ginocchia, ma la responsabilità di capire che c'era una faccia e non delle spalle sotto di lui, rimane tutta sua. Il fallo da foga scomposta del capitano non colpisce quanto le sparate delle vigilia di qualche iperteso  fan-atico giornalaio neozelandese, secondo cui McCaw  avrebbe dovuto essere un preciso target degli scorretti francesi. Ovviamente Joubert non s'avvede di nulla, tanto che nemmeno ferma il gioco alla prima sosta, come farà con Cruden qualche tempo dopo.
- Un minuto dopo, al 13', una palla da rimessa laterale arriva a Dusatoir che viene placcato da McCaw e va a terra isolato. Weepu lo bracca stando in piedi,  il sostegno di Trinh-Duc arriva una frazione di secondo dopo che McCaw molla il placcato.  E Joubert - indovina cheffà? - fischia il tenuto a Dusatoir. Roba che l'arbitro Lawrence sarà ancora lì a chiedersi se il sudafricano faccia parte del team di fisici che han scoperto il neutrino più veloce della luce.
La decisione di Joubert ha due effetti: primo, rivela l'atteggiamento arbitrale per tutta la gara, cioè attenzione massima ma casi 50-50 tutti a favore della platea; il secondo, il calcio di punizione viene spedito in rimessa laterale, quella che procurerà la meta All Blacks.
- Siamo al 14' minuto, arriva la meta All Blacks. I francesi si sono ancorati per tutto il Mondiale a una rimessa laterale che può contare ben quattro saltatori/interdittori, si vedrà anche nel proseguo della finale quanto la sfruttino, ma il management All Blacks li ha ben studiati e ha preparato un trappolone.
L'amo da parte Kiwi è predisporre due blocchi di salto, uno con Whitelock saltatore vicino, un altro con Kaino in fondo. I francesi aggressivi marcano entrambe, cadendo così in trappola. Al lancio di Mealamu, il primo uomo in linea Tony Woodcock si disinteressa di sollevar Whitelock, invece taglia immediatamente verso il centro della linea, sguarnito di francesi impegnati a sollevare i saltatori alle due capi della stessa; Jerome Kaino in fondo evita l'intercetto e passa al volo senza manco girarsi al pilone che sta tagliando interno sotto di lui, questi attraversa il buco della linea lanciato e si getta in meta mentre i piloni Bleus, con le mani ancora sulle chiappe dei propri saltatori, si chiedono cosa sia successo. Uno schema da football americano. In cabina, Henry si congratula coi suoi vice e ha l'aria di uno che dica, càspita ottimo homework!
- L'infortunio di Aaron Cruden al 34' parrebbe fatale ma si risolve non negativamente per gli All Blacks: in panchina c'è Stephen Donald, riserva di lunghissimo corso di Dan Carter, scartato un annetto fa per una congenita lentezza ma sicuro nei piazzati. E' forse la più bella storia di questa finale: scartato dopo almeno tre anni di tentativi di ricavarsi un posticino da panchinaro in nazionale, sbeffeggiato in patria come "loser" e rassegnato a migrare a Bath, sarà colui che marcherà i punti decisivi della vittoria All Blacks. "La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo", faremmo incidere sullo stemma di famiglia se fossimo in lui.
Dopo che Weepu falliva la trasformazione e, in modo grossolano, un ulteriore penalty, e nonostante un tentativo infruttuoso di drop da parte di Trinh Duc, ben preparato ma un po' distante, il primo tempo si chiude su un aperto 5-0. Non senza che il mediano Tutto Nero si riscattasse parzialmente, bloccando con una francesina un break dell'apertura di rincalzo francese, anche lui molto propositivo, alla ricerca di riscatto.
Anche nel secondo tempo gli eventi decisivi si susseguono a sciame, in sequenza.
- Al 42' Yachvili calcia un piazzato più o meno dalla medesima posizione del primo tentativo di Weepu. La sensazione è che sia dentro anche per i cronisti inglesi di cui abbiamo seguito la telecronaca, ma le bandierine degli assistenti rimangono basse. Prendiamo atto.
- Al 44' è Nonu a provare a rompere l'attenta linea difensiva francese (nb: non un tentativo di sfondamento, vuoi centrale o al largo, riuscirà agli All Blacks; solo Donald farà una volta tre passi oltre). Il sostegno da ambo le parti è immediato, è ruck e la palla esce dal lato francese. Vista di lato non par nulla di (troppo) falloso ma Joubert opta per il mancato rotolamento difensivo. Punizione centrale dalla linea dei 10 metri, l'occasione della vita per Donald e non la manca, è 8-0. Ribadiamo, nulla di scandaloso nella decisione dell'arbitro: Joubert non è Lawrence, trattasi semplicemente di classici "50-50" risolti regolarmente pro squadra di casa. Come se non fosse una finale Mondiale, nulla di nuovo sotto il sole, Boreale o Australe che sia.
- Al minuto successivo, sempre lui Nonu fa casino dietro una ruck con Weepu; Rougerie ne approfitta sporgendosi in modo legale dal gate e dando un calcetto alla palla, che finisce nelle braccia di Trinh-Duc. E' lo sfondamento più profondo della partita, uno dei diversi riusciti ai Bleus e non ai Tutti Neri. L'apertura libera in modo acrobatico Yachvili smarcato al centro, il mediano scivola e perde l'attimo ma mantiene il possesso, servendo Rougerie che guadagna metri, poi Servat che esita e si ferma, mantenendo il possesso a meno di 5 metri dalla meta sul lato sinistro del campo. Pare una occasione irrimediabilmente perduta, la difesa All Blacks ha il tempo per ri-schierarsi, a Yachvili non resta che la più classica delle aperture lente, ma arriva l'errore blu dei Tutti Neri: con palla a Trinh Duc,  Donald parte verso Rougerie che sta per ricevere, ma così facendo passa davanti a Ma'a Nonu e rompe la linea difensiva; il centro francese non deve far altro che appoggiare alla sua destra a Thierry Dusatoir che entra lanciato scivolando fino al palo e appoggiando l'ovale in meta. Con la facile trasformazione, fa 8-7 al 48'.  What a final of the final!
- I padroni di casa sono scossi, lo dimostra Weepu che manda direttamente fuori il calcio di ripresa del gioco, quanto basta a Henry per rimuoverlo seduta stante. I francesi s'installano nella metà campo All Blacks, questi si salvano ancora una volta grazie a Joubert che fischia un delay of the game a Servat in rimessa laterale, mentre Poux si faceva medicare (sempre impeccabili le chiamate dell'arbitro, solo un po' ... monodirezionali). I Kiwis provano a guadagnar spazio ma non ce n'è, la difesa francese è impenetrabile, dopo 15 fasi vengono fatti arretrare fino a metà campo e perdono palla.
- Nei successivi 5 minuti è pressione francese, più metodica ed organizzata: arrivano dentro all'area dei 22 metri Nera, qualche smanacciata strana fa cader palla, è mischia per gli All Blacks in zona rossa e sul più bello che i francesi la fan girare per prendersi il possesso, ancora Joubert li punisce.Servat alza le mani sbuffando nel classico gesto di gallica sopportazione, oh là là là ....
- Dopo una serie di assalti All Blacks rintuzzati prima di arrivare alla linea dei 10 metri Bleus e un calcio di punizione diretto in rimessa ma fallito, al 65' arriva la punizione guadagnata in modo impeccabile dalla mischia francese; è lontana, 48 metri, Frans Steyn ne tira da più lontano, anche Parra; Trinh Duc ci prova, la potenza c'è ma non la precisione.
- Gli episodi seguenti di rilievo sono un calcio troppo profondo dell'apertura francese, facile preda di Dagg che libera ad oltre 50 metri di distanza, poi un placcaggio importante di McCaw su Palisson lungo l'out sinistro. Il pallino è però sempre in mano francese, coi Tutti Neri in Linea Maginot che manco la Francia stessa col Galles - a proposito di "insulto" in finale.
Una doppia serie di una quindicina di fasi d'attacco tra metà campo e linea dei dieci metri Neri dei francesi vengono interrotte da smanacciate All Blacks e, al 75', l'apoteosi: Kaino si accovaccia su una ruck e sotto gli occhi dell'arbitro allontana la palla con le mani. Yachvili che stava per estrarre palla, guarda Joubert allargando le braccia, il quale gli risponde con gesto analogo; a quel segnale, tre All Blacks si piazzano tra francesi e ovale dando loro le spalle  in perfetto fuorigioco e lo riportano dalla loro parte. Berlusconi direbbe, sic transit gloria mundi.
Fossimo neozelandesi, festeggeremmo questa tanto attesa vittoria in modo sfrenato; solo, finite le feste, ogniqualvolta si parlerà di rugby, occhi bassi e straordineria umiltè: this game is the Mother of all ugly wins.

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