Ne La Dolce Vita ♦ (1960) uno dei personaggi chiave è sicuramente Steiner, l’amico musicista di Marcello, interpretato da Alain Cuny. Il rapporto tra Marcello e Steiner è articolato in 3 parti (l’incontro, la festa a casa di Steiner, la scoperta del suicidio) e termina a metà film, contrapponendosi simmetricamente all’episodio del miracolo dell’apparizione della Vergine.
Il disorientamento intellettuale e esistenziale di Steiner riflette il dualismo nell’Italia del secondo dopoguerra, divisa tra la sinistra secolare e la destra religiosa al potere. Steiner ha tutto ciò che un homo italicus possa desiderare (una moglie attraente e intelligente, due figli, una casa di lusso, fa parte di una casta internazionale di artisti e pensatori privilegiati e ha anche il favore della Chiesa) e suggerisce a Marcello di smettere di scrivere per la stampa scandalistica “semi-fascista”.