Ascolto "La Notte" di Arisa mentre guardo fuori alla finestra: è sabato mattina, il cielo è limpido e fuori ci sono tante auto per via di una festa locale. Ripenso a quello che è accaduto nelle ultime 12 ore.
F. mi invita a casa sua a dormire. Sono felice dell'invito...passiamo tutto sommato un venerdì sera tranquillo e carino in un pub della zona. Torniamo a casa, facciamo l'amore...ci mettiamo a guardare un film e ci addormentiamo. La mattina di nuovo svegli presto, coccole che sfociano di nuovo in qualcosa di più.
Facciamo colazione insieme, poi qualcosa si rompe: da una battuta nasce una polemica che ancora oggi non riesco a capire. Mi dice che non vuole più uscire e di fatto mi costringe a tornare a casa.
Penso, guardando fuori dalla finestra, che un giorno lui mi disse che la madre temeva che la sua condizione di gay lo avrebbe portato ad essere solo. Ma che lei avrebbe fatto di tutto per evitare ciò. Ecco questo di lui mi aveva colpito perchè è una cosa che penso anche io...
Penso, guardando fuori dalla finestra, che non si ha la pazienza di discutere, di chiarirsi. Penso che sia questo il motivo per cui i gay sono destinati a rimanere soli. Poi mentre penso vedo da un portoncino uscire una signora: la conosco. E' sposata ma ultimamente a causa dei continui litigi col marito le cose non vanno bene e lo si legge nei segni che ha sul volto. Mi domando che differenza ci sia fra me e lei: mi domando che senso abbia non essere soli se poi accanto a te hai una persona che non ti ama e te lo dimostra con segni e parole.
Penso...ma sono triste per andare oltre...
Amoon