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La foto della settimana: San Gottardo, a spasso per il passo

Creato il 18 gennaio 2015 da Auroradomeniconi

Le mie frequentazioni con le Alpi non sono mai state assidue e frequenti. Se si eccettuano i miei sempre troppo scarsi approcci alle Dolomiti – che comunque si limitano a qualche visita in Trentino – e una breve sosta a Ginevra, mentre eravamo di passaggio in Svizzera durante la gita di quinta liceo, non ho grande esperienza dell’arco alpino, di versante italiano o straniero che sia.

Nell’estate del 2014, invece, ho avuto più che un fuggevole assaggio di paesaggio alpestre spendendo diverse ore sulle autostrade della Svizzera. Per fortuna non ero impegnata alla guida, ma comodamente rilassata sul sedile del pullman che mi stava portato verso la meta finale del mio viaggio, la Normandia, e mi sono goduta l’excursus sulle vette delle Alpi in tutta tranquillità. Non che ci sia molto altro da fare, a bordo di un pullman, se non scambiare qualche chiacchiera con i compagni di viaggio o concentrarsi sul paesaggio che scorre rapido di là dal finestrino. O studiare il paesaggio cercando di darsi alla fotografia in di viaggio, per quel che mi riguarda ;-)

La Svizzera e le Alpi del viaggio di andata sono volate via molto più rapidamente di quelle del viaggio di ritorno. Di certo, il mio interesse fotografico per il paesaggio circostante ha subito una evidente impennata sulla via del ritorno: trovata chiusa la galleria a causa di un incidente, ci siamo ritrovati a salire e poi ridiscendere la tortuosa carreggiata che attraversa le vette del Passo del San Gottardo.

Passo del San Gottardo
E mentre ero impegnata a catturare scatti dal pullman per trasformare ricordi alpini in immagini digitali non mi sono quasi accorta delle altitudini che stavamo raggiungendo… ho detto quasi! Le vertigini hanno fatto capolino, infatti, quasi volessero ricordarmi che lo stupore per i panorami che avevo di fronte (e di fianco) andava di pari passo con la paura dell’altezza che alberga dentro di me. Soprattutto quando la sensazione di poter toccare il cielo con un dito non è solo un modo di dire…

In questo caso, però, continuare imperterrita a fotografare gli immensi spazi oltre il vetro ha un po’ attenuato il senso di vertigine. E per fortuna, perché pure l’autista ha continuato a guidare spedito e imperterrito, zig-zagando su e giù per le montagne e procedendo come in uno slalom tra le curve che si susseguivano a destra e a sinistra su quelle alture.

A contatto con una natura che a quelle altitudini è davvero pura e incontaminata e contemplando i colori cristallini incontrati sul San Gottardo, mi sono sentita un po’ Heidi :-) E avvistando escursionisti che affrontavano i sentieri della regione a piedi o in bicicletta mi sono pure chiesta se verrà mai il giorno in cui organizzerò un viaggio alla scoperta delle Alpi svizzere. Certo, il panorama ha stimolato la mia curiosità e la voglia di ampliare le mie conoscenze; tuttavia, il costo della vita in Svizzera credo che posticiperà di qualche tempo un incontro turistico più approfondito con la regione. Almeno per il momento.


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