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La Giustizia si confessa

Creato il 05 aprile 2011 da Marcopertutti
La Giustizia ha deciso di dire la sua, ma non è un semplice modo di dire: Iustitia, dea e raffigurazione classica della Giustizia fin dall'epoca classica, immortalata in quadri e statue che si ispirano alla mitologia greco-latina per simbolizzare la regolazione delle relazioni fra gli esseri umani, una delle Ore (non la rivista), ha deciso di rilasciare un'intervista in esclusiva a notiziedelfuturo

La Giustizia si confessa

Foto del Facebook di Iustitia

L'intervista si svolge nel Bar antistante al Palazzo di Giustizia di Milano, perché non se la sente di dare troppo nell'occhio entrando.«»«Conosco il titolo dell'intervista e posso affermare oltre ogni ragionevole dubbio che questa non è una confessione, né dal punto di vista giuridico né dal punto di vista religioso», afferma puntigliosa Astrea (visto che ha tanti soprannomi, le piace variare), «voglio solo evidenziare i maltrattamenti quotidiani che ricevo in Italia. Ieri, ad esempio, sono andata in Parlamento per vedere un po' cosa avevano in serbo per me (ultimamente cose brutte, un po' ad personam, ma si sa che l'unica legge che si applica in Italia è la legge del più forte): ebbene, un parlamentare del gruppo dei responsabili (non ne sono sicura, anche perché il gruppo in questione varia molto) mi ha apostrofata dandomi dell'handicappata del cazzo sulla base del fatto che, pur non essendo cieca, ho seri problemi motori, visto che porto una benda sugli occhi ed ho sempre le mani occupate da spade e bilance. Nel Transatlantico sono inciampata per ben tre volte».«Ed infine ho delle rimostranze da fare: 1) Le classiche frasi come "Giustizia è fatta" o "Giustizia sarà fatta" lasciano sottintendere una mia tossicodipendenza, quando è già sufficiente avere Larussa che si occupa del tema. 2) Basta crocifissi nelle aule di giusitizia (che, come dice il nome, sono mie): la giustizia non è un'emanazione divina, al massimo è un'esalazione mia, direi quasi un peto, visto lo stato dell'arte.3) Questa storia della separazione delle carriere dei magistrati mi preoccupa, perché poi  si sa che, quando qualcosa si rompe, il passo successivo è sempre il divorzio», conclude la divina Diche.

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