Su link hanno chiusa la discussione che avevo aperta sul valore di ofis, drakos e satanas. L'hanno chiusa in malo modo, ridendo, cosa che legittimamente dovrebbe farvi pensare a feroci, argomentate critiche che abbiano smontato quanto da me sostenuto. E' un ambiente di eruditi, gente che va sul monte Athos a reperire materiale per le pubblicazioni, non gente qualunque, non dilettanti. Voi penserete ancor più fermamente che la questione ghematrica sia stata da loro risolta con argomenti stringenti, incontrovertibili Voi penserete che l'evidente presenza di una cronologia satanica sollevata da Giovanni in Apocalisse sia solo frutto della mia imperizia e che loro abbiano dimostrato ciò.
Bene, dunque, vi riporto ciò che Teodoro Studita, colui che non ha neppure trashato la discussione perchè stava bene lì dovè perchè troppo comica, ha obiettato che i miei argomenti e la loro semplice chiara evidenza si smontano da soli perchè Giovanni avrebbe dovuto conoscere Dionigi il Piccolo e il suo calendrio, cosa a suo parere impossibile. Voglio dire che la critica che mi è stata mossa è che Giovanni non poteva conoscere l'avvento del suo calendario perchè lo precede di secoli. A prima vista sembra sensato, non è vero? Già, ma solo a prima vista perchè se stessimo parlando di un imbecille qualsiasi la critica è sensata, ma non stiamo parlando di un imbecille qualsiasi del web, stiamo parlando dell'apostolo che Gesù amava, di colui cioè che ha scrutato, scrivendo Apocalisse, i millenni a venire. Insomma stiamo parlando di uno che scrive per ispirazione e non di uno che in aereo scrive il diario della sua -me lo auguro- fruttuosa gita sul monte Athos.
Giudicate allora, alla luce di tutto ciò, il tenore, la rilevanza dell'obiezione che mi è stata mossa e che ha causato la chisura, tra le risa, della discussione. Non vi pare che ben si adatti quanto recita il vecchio adagio a proposito dello sciocco che guarda la punta del dito (Dionigi) quando il saggio (Giovanni) indica la luna (i cieli della Storia)? Non trovate che il vecchio, poco scientifico adagio descriva perfettamente la situazione? A me sembra di sì, come sembra evidente anche che tutto quanto, in particolare l'obiezione mossa, denuncino qualcosa di ben più grave: la situazione tragica in cui versa l'intelighenzia cattolica, cioè la cerchia degli illuminati dalle cui pubblicazioni dovrebbe dipendere la nostra formazione.
Infatti l'obiezione che mi è stata mossa denuncia un'assoluta mancanza di fede, una ciecità assoluta, un incarognirsi sulla lettera perchè si è persa ogni percezione dello Spirito che la vivifica. Lo Spirito in quell'obiezione è totalmente assente ed ha trionfato su di lui la lettera. Le parti si sono assurdamente invertite: la lettera non è più il mezzo, ma il fine. Non più e solo Daniele leggenda, non più e solo 1-2Re caotici e contraddittori, non più e solo tutti profeti fatti a pezzi, adesso entra nel vostro tritacarne pure Apocalisse che secondo voi altro non è che un esercizio di stile. E' a questo che ci volete condurre? A considerare la Bibbia come un ottimo ferma porte? E noi dovremmo seguirvi? Il titolo di questo blog ha ormai i suoi anni, ma mi rendo conto che è quasi profetico: cammelliemoscerini, che s'ispira direttamente al versetto in cui leggiamo "Guide cieche che scolate il moscerino (Dionigi) e inghiottite il cammello (una cronologia marcatamente satanica) Mt 23,24.
Tu caro Teo hai avuto il riguardo di chiudere la discussione citando Star Treck. Lascia che allora lo faccia anch'io, lascia che pure io citi un film, The gladiator, e dirti "Ecco che cosa rimane della gloria di Roma" un pugno di sciocchi con gli occhi rivolti alla punta di un dito.
Ps: per correttezza vi riporto per intero quanto scritto da Teodoro così potete capire che l'obiezione principale è quella di Dionigi.
Risparmiati pure la fatica. Abbiamo trovato il
senso di questo thread, che non mi va di trashare se non altro per il suo notevole apporto comico.
Infatti questo è un esempio di una serie di errori
a cascata e di quale metodo non si debba mai
seguire per alcun tipo di
studio.
Il principale errore è quello di partire sapendo
già dove si vuole arrivare. Questa disposizione dell'animo causa sempre una distorsione dei fatti per farli coincidere con le interpretazioni, mentre il pattern dovrebbe essere esattamente
l'opposto.
Il secondo errore è più tecnico, anche se in
effetti un liceale mediamente dotato non avrebbe difficoltà a cogliere il problema: il calendario che viene attribuito al monaco Dionigi il Piccolo (quello, per capirci, che divide tutto in
"avanti Cristo" e "dopo Cristo") è un'invenzione tardiva, recepita tardivamente nelle periferie del medioevo latino e praticamente mai in quello greco. Stanti queste premesse, l'anacronismo non
consente di stabilire alcun nesso tra un'opera dell'inizio dell'era cristiana e tale tardivo computo cronometrico.
Il terzo errore è la faciloneria con cui si
scelgono i criteri per il calcolo e l'attribuzione dei valori numerici. Per quanto possa sembrare strano, anche io mi sono incidentalmente occupato di questa roba, in una sottoscrizione criptata
di un manoscritto di Grottaferrata (V. Polidori.L’eucologio cryptense Ζ.δ.II, Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata III s.,
(7):173–206, 2010.) e vi posso assicurare che esiste una vasta letteratura sul tema e una metodologia precisa che non passa per usare sigma o stigma a seconda di ciò che fa tornare meglio i
conti, e così via.
A margine (ma non troppo), il fatto che l'intero
argomento è da relegare all'ambito della fantascienza, sicché la mia conclusione è:
Lunga vita e prosperità, thread chiuso.