Magazine Asia
(Taiyō no ōji - Horusu no daiboken, lett. Il principe del Sole - La grande avventura di Horus)
Isao Takahata
Giappone, 1968
Il giovane Hols estrae una lama dalla spalla del gigante di roccia Mog, scoprendo poi che si tratta della Spada del Sole, che una volta temprata diventerà un'arma invincibile. Rimasto solo dopo la morte del padre, il ragazzo salpa verso nord e giunge a un villaggio di pescatori che lo accolgono tra loro. La pace è però minacciata dal perfido Grunwald, deciso a seminare discordia tra gli abitanti. Proprio dando la caccia ai suoi feroci emissari Hols incontra la giovane Hilda, solitaria abitatrice del bosco dal canto sublime, e le propone di vivere al villaggio. A volte però le apparenze ingannano e presto si scopre che la ragazza cela nel cuore segreti terribili.
Il primo lungometraggio di Isao Takahata vide la luce in un periodo di scioperi e disordini sindacali all’interno della casa di produzione Toei, il che permise al regista di godere di una libertà solitamente negata agli autori. Il risultato è un film non facile, che si discosta con forza dal modello disneyano e poco adatto a un pubblico infantile per la violenza esplicita di alcune sequenze e per le tematiche mature affrontate. La Toei fu purtroppo irremovibile sulla durata del film e alcune scene sono state tagliate e rese utilizzando immagini statiche ma comunque di grande impatto.
I movimenti sessantottini, sviluppatisi proprio durante la lavorazione del film, influenzarono questo lungometraggio nel quale è centrale la forza del gruppo rispetto all’egoistica individualità. L'appoggio della comunità, unita e basata sulla simbiosi con la natura e l'utilizzo intelligente delle sue risorse, sarà necessario al coraggioso eroe per avere infine la meglio sul temibile nemico.
Tra i personaggi, quello che meglio rappresenta l’anima duplice del film è Hilda, dall’apparenza angelica e dall’irresistibile canto, ma internamente tormentata da dubbi e incertezze, tra il desiderio di vivere per sempre e quello di godersi un'esistenza normale e serena insieme alle persone a cui in fondo si è affezionata.
La sua scelta finale sarà uno degli elementi decisivi per lo scioglimento della vicenda.
La visione di questo lungometraggio non è agevole, e a uno spettatore abituato a continui stimoli, trame complesse, animazioni fluidissime, potrà apparire un tentativo ingenuo e non del tutto riuscito. Una volta contestualizzato è però evidente che si tratti di un'opera rivoluzionaria e fondamentale, uno dei più importanti film d’animazione giapponesi, quello che per primo ha tagliato i ponti con i cartoni animati intesi come passatempo per bambini e ha inaugurato l'era in cui artisti del calibro di Takahata e Miyazaki sono stati in grado di creare i capolavori che ben conosciamo.
Voto: 7
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