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La Juve travolge un buon Catania

Creato il 31 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Juve

Photo Credit: Pasqualeiannucci / Wikimedia Commons / CC-BY-SA-3.0

La Juve di Antonio Conte travolge 4-0 un impotente Catania, autore comunque di una buona partita. A segno per i bianconeri Arturo Vidal e Andrea Pirlo nella prima frazione e Carlos Tevez e Leonardo Bonucci nella seconda, da sottolineare le prove di Claudio Marchisio (senza dubbio migliore in campo), Paolo De Ceglie, Sebastian Giovinco e di un positivo Mauricio Isla.

La Juventus scende in campo con il solito 3-5-2 con Buffon in porta, Caceres, Bonucci e Chiellini in difesa, Isla, Vidal, Pirlo, Marchisio e De Ceglie a centrocampo e Tevez e Llorente in attacco. Il Catania si presenta allo Stadium con un 3-4-1-2 con Andujar tra i pali, Rolin, Legrottaglie e Gyomber in difesa, Alvarez, Almiron, Guarente e Biraghi a metà campo e Keko ad agire alle spalle di Bergessio e Petkovic.
Parte subito forte la Juve con un tiro che termina di poco alto di Carlitos Tevez. La prima mezz’ora è un monologo bianconero con il Catania che però riesce ad affacciarsi pericolosamente dalle parti di Buffon con le sortite offensive di Keko e Bergessio. Ma al 27’ la Juventus passa con Arturo Vidal: il cileno, fino a quel momento abbastanza in ombra con qualche errore tecnico di troppo, lascia partire un destro dal limite che trova la deviazione di Guarente e si insacca alle spalle di Mariano Andujar. Pochi minuti più tardi ci prova anche Leonardo Bonucci con un tiro dalla distanza che, tuttavia, non trova lo specchio della porta. Al 34’ raddoppia la Juve: punizione dal limite, Andrea Pirlo si presenta sulla palla e realizza il suo 23esimo gol su punizione in Serie A staccando Alessandro Del Piero.
Al rientro dagli spogliatoi, De Canio fa la sua prima mossa: fuori Biraghi, dentro Castro, con Keko arretrato sulla linea dei centrocampisti. Tra il 49’ e il 50’ ci prova due volte il Catania, prima con Petkovic e poi con Bergessio, ma entrambe le conclusioni non trovano lo specchio della porta. Dall’altra parte, De Ceglie sembra indemoniato, salta sempre il suo diretto avversario e serve dei cross splendidi per le teste degli attaccanti: al 58’ è Fernando Llorente a provarci con un colpo di testa che finisce a lato. Appena un minuto dopo il Principino Marchisio si mette in proprio: dopo aver recuperato un’infinità di palloni lottando come un leone, il centrocampista bianconero anticipa un avversario al limite dell’area di rigore, un tocco e poi lascia partire un sinistro di controbalzo stupendo, che si infrange contro il palo a Andujar battuto. Al 61’ è il Catania che prova a riaprire la partita: splendida sortita offensiva di Almiron in contropiede, ma Giorgio Chiellini è un muro e respinge la conclusione del centrocampista con un intervento perfetto per tempismo ed efficacia. Al 68’ la Juve chiude la partita: dopo un batti e ribatti al limite dell’area la palla finisce sui piedi di Tevez, l’Apache salta Andujar con due tocchi e insacca. Pallone sotto la maglia a simulare il pancione e 3-0 bianconero. Appena dopo il gol, Antonio Conte decide di regalare la standing ovation a Carlitos, al suo posto Sebastian Giovinco, il quale entra subito nel vivo del match con un tiro insidioso a cui il portiere etneo risponde “presente”. Al 71’ c’è gloria anche per Leonardo Bonucci: Giovinco salta un uomo sulla sinistra, entra dentro l’area e appoggia all’indietro per il difensore azzurro che di sinistro mette a segno il 4-0. Continua il duello personale tra la Formica Atomica e il portiere argentino del Catania: Giovinco ci prova per ben tre volte dopo altrettanti splendidi duetti con Marchisio ma Andujar sbarra sempre la strada al folletto bianconero. Nel finale c’è solo tempo per il cartellino rosso rimediato da Tiberio Guarente per somma di ammonizioni.

Allo Stadium una bella Juve batte il Catania, ma soprattutto ritrova il miglior Marchisio, assolutamente MVP del match, giocatore troppo importante per la squadra di Conte anche in vista dell’impegno di Champions col Real di settimana prossima.


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