La legge salva vip

di Giacomo Pagone (@GiacomoPagone) -

La legge n. 440 dell’8 agosto 1985, meglio conosciuta come“legge Bacchelli”, è tornata alla ribalta alcuni anni fa in seguito alla denuncia di Lino Banfi circa le misere condizioni in cui viveva Laura Antonelli, icona delle sexy commedie all’italiana degli anni ‘70. Secondo Banfi, dopo aver abbandonato le scene a causa della dipendenza dalla droga e aver subito un intervento chirurgico errato, l’attrice viveva con la pensione di appena 510 euro al mese.

Nonostante la situazione, in realtà, sia amaramente condivisa da migliaia di italiani, sin dal 1985 (anno della promulgazione) la legge Bacchelli garantisce un “Fondo per gli interventi a favore di cittadini illustri che  versino in stato di particolare necessità”.

Il testo della legge emanata dal governo Craxi, individua i beneficiari nei “cittadini italiani, di chiara fama, che abbiano illustrato la Patria con i meriti acquisiti nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia, del lavoro, dello sport e nel disimpegno di pubblici uffici o di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari”.

Paradossalmente, il cittadino illustre che presta il nome a tale legge, lo scrittore Riccardo Bacchelli (1891-1985), non riuscì a godere interamente del vitalizio, poiché morì pochi mesi dopo l’emanazione.

Tra i più famosi beneficiari del provvedimento si ricordano la poetessa Alda Merini, lo scrittore Gavino Ledda, l’attrice Alida Valli e Giorgio Perlasca, eroe di guerra che durante il regime nazista riuscì a salvare la vita di più di cinquemila ebrei ungheresi e che per questo motivo, nel 1989, venne anche insignito del riconoscimento di Giusto tra le Nazioni. Una curiosità: l’unico a rifiutare il vitalizio fu Gino Bartali, il quale sosteneva fossero altri a meritare quell’aiuto.

Fonti Articolo:

Normattiva: http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1985-08-08;440~art1

Servizio Civile Magazine (foto): http://www.serviziocivilemagazine.it/images/stories/lauraantonellib01.jpg

Archivio Corriere della Sera: http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/09/senza_titolo_co_0_0005097454.shtml

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