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La locanda della sesta felicità

Creato il 18 dicembre 2012 da Weirde

Oggi rieccomi a parlarvi di nuovo di uno dei miei film preferiti, anch’esso tratto da un famoso romanzo.

Si tratta del Film LA LOCANDA DELLE SESTA FELICITà, del 1958, del regista Mark Robson e con protagonista Ingrid Bergman.

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Trama: Gladys, una giovane ed intraprendente missionaria protestante, parte per la Cina e giunge nel piccolo paese di When Chen, dove già svolge la propria attività una missionaria anziana, la quale per favorire il successo dell’azione di propaganda ha avuto l’idea di aprire una locanda: la “Locanda della sesta felicità”. Poco dopo l’arrivo di Gladys, la vecchia missionaria resta uccisa in un incidente e la giovane sostituta, che non è ancora padrona della lingua e non conosce i costumi e le usanze del paese, si trova improvvisamente a dover assumere da sola la responsabilità della missione. Lin Nan, un ufficiale dell’esercito cinese, vorrebbe convincerla ad abbandonare l’impresa, ma Gladys decide di rimanere. A poco a poco conquista la fiducia del mandarino, e con la sua azione di assistenza, con le opere di carità si accattiva l’affetto degli abitanti del paese e del villaggio vicini. Un giorno Lin Nan ritorna a When Chen ed annuncia che i giapponesi stanno per invadere il distretto e che la guerra è alle porte; quando si rende conto dei risultati che Gladys ha ottenuto con la sua azione, l’avversione ch’egli nutriva per la missionaria si trasforma in simpatia ed in amore. Egli dichiara a Gladys il suo affetto e vorrebbe che ella si mettesse al sicuro; ma la missionaria, mentre ricambia l’amore dell’ufficiale, non vuole lasciare il suo posto e decide di condividere l’incerta sorte della popolazione. All’avvicinarsi dei giapponesi tutti fuggono, ma Gladys rimane a When Chen e raccoglie intorno a sé i bambini rimasti senza casa e senza famiglia. Quand’essa decide di mettersi in marcia con i piccoli abbandonati, i giapponesi hanno ormai circondato la zona. Ma Gladys con una pericolosa e faticosa marcia attraverso i monti riesce a mettere in salvo tutti i bambini.

Tratto da un romanzo di Alan Burgess, The small woman, che è la biografia romanzata di Gladys Aylward, realmente esistita, e per niente somigliante ad Ingrid Bergman, era una donna piccola e mora, che infatti i cinesi avevano sopranominato Piccola donna.

La locanda della sesta felicità

Diverse altre cose del film non sono vreitiere ma altre lo sono e mi concentrerò su queste. E’ vero che Gladys era di bassa estrazione sociale e nata a Londra, è vero che fin da piccola sognava di andare come Missionaria in Cina ed è vero che le missioni però non la ritenevano qualificata vista la sua mancanza di studi. Ma lei risparmiò e con quei risparmi partì sola per la Cina attraverso la Siberia. Un viaggio terribile e lunghissimo.

In cina poi collaborò con la missionaria Lawson, acquisto la cittadinanza cinese e fu molto amata dai cinesi, e durante l’invasione giapponese riuscì a ortare in salvò atraverso le montagne 100 orfani benchè lei stessa fisse stata ferita.

Non si sposò mai e a causa della guerra nel 1948 dovette tornare in Inghilterra, tentò poi nel 1958 a tornare in Cina ma il governo Comunista glielo impedì perciò ando a Taiwan e lì fondò un orfanotrofio che curò fino alla sua morte.

Il film aggiunge romanticismo, dove si presuppone non ve ne sia mai stato, e io credo abbia fatto bene, poichè un film così impegnato aveva bisogno anche di una certa leggerezza per funzionare al botteghino, e pur con tutti i suoi limiti ha controbuito a rendere famosa la figura di una donna valorosa che altrimenti rischiava di restare nell’ombra.

Frasi celebri:

Una vita tracciata è una vita chiusa, può essere sopportata, ma non vissuta.

I cinesi si augurano le 5 felicità: Longevità, Salute, Ricchezza, Dignità e una buona Morte, qual è la sesta? Quella che ognuno trova dentro di sè.


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