Ho pubblicato la scena del viaggio astrale di 2001: Odissea nello spazio, perché rappresenta esattamente quello che penso riguardo al nostro multiverso interiore e ai mondi che lo popolano.
L’astronauta si immerge nel macrocosmo per ritrovarsi dentro il microcosmo della sua mente, che è al tempo stesso ESTERNO e INTERNO, e ai confini della ragione sono due mondi o due rappresentazioni che coincidono in un punto ZERO (ZEN) METAFISICO, dove esistono contemporaneamente i punti di vista dell’osservatore e della sua proiezione, dove il soggetto è regista, attore e film, dove il ciclo eterno di vita, morte e rinascita, compie il suo circolare percorso infinito…
Un viaggio affascinante e inquietante, dove l’uomo ritrova se stesso, percependosi sia individualità che totalità, e modella il suo mondo essendone sincronicamente plasmato, crea contribuendo a crearsi.
Il viaggio come risveglio e riscoperta della sua anima/psiche, come iniziazione naturale, come consapevolezza e presa di coscienza della sua luce interiore e capacità creativa di infinite possibilità.
Mentre il Monolito rappresentava l’ignoto arcano, il totem archetipico oracolare, un demiurgo che si ergeva a SUPER-IO collettivo, un modello di matrice capace di evolvere l’uomo primitivo da singolo abitante della terra a componente di un’atavica società delle origini, dove il più forte diventava il sacerdote e capo tribù assoluto, il viaggio astrale dell’astronauta, mostra l’elevazione dell’uomo da oggetto a soggetto creatore dello stesso LOGOS monolitico, divenuto, infine, sua espressione proiettiva inconscia o sua presa infinita di coscienza. Quindi percependosi non solo come proiezione del TUTTO, ma come creatore attivo della sua/nostra realtà.
Riflettendosi attraverso lo specchio, il viaggiatore scopre la sua solitudine cosmica ma al tempo stesso la grandezza della sua OPERA, la sua eterna circolarità, dove nascita e morte si alternano sovrapponendosi e sovrapponendolo.
Questa introduzione spiega cosa intendo per vera MAGIA…
Il MAGO, cosiddetto BIANCO, è colui che conosce le potenzialità dell’uomo e attraversa la vita terrena in una perenne tensione evolutiva fisica e spirituale, può usare le sue forze interiori per il bene personale e collettivo, è colui che proietta l’IMMAGINE e possiede lo specchio della sapienza.
Il MAGO NERO, invece, è colui che esercita potere sulle persone attraverso lo stesso tipo di conoscenze, ma CONTROINIZIANDOLE per influenzare la realtà.
Oggi il “MAGO NERO” può essere rappresentato dall’eccessivo modernismo tecnologico, tanto amato e usato da tutti, incarnato nell’oracolo TV e in tutti i nuovi MEDIA, che fungono da altari virtuali e confessionali digitali, strumenti di proprietà di coloro che portano avanti la tradizione ancestrale religiosa del comando, funzione sacerdotale che si adatta ai tempi e ai TEMPLI che contribuisce a plasmare durante il suo cammino millenario.
Fin da primo umanoide che usava come scettro un osso di mucca sbranata per elevarsi dai suoi simili, passando per la croce e la spada del recente passato, fino a oggi dove impera il controllo elettronico, la virtualità spersonificante, oltre alla conservazione della croce e della spada, come monito e simulatore di ruoli sociali… Non credo alle invocazioni rituali dei potenti riguardo entità del basso astrale, come fossero abitanti di un altro mondo fuori dal nostro, attraverso formule segrete e codici linguistici occulti per influenzare la realtà, penso semmai che, pur esistendo nella letteratura magica antica, siano loop consolidati nei secoli, funzioni cerimoniali ed EGREGORE alimentate come SIGILLI energetici, atti a rafforzare l’IDEA da realizzare, una sorta di autoconvincimento, dove l’effetto placebo diviene una forma mentis di autostima per convogliare l’immagine da CREARE e proiettare, ovvero l’insieme di quelle energie scevre e libere da altri pensieri, tutte concentrate verso un obiettivo, ma non perché questo processo sia empiricamente una arma diretta come un fucile puntato alla testa, ma per CREDERE che lo sia, quindi un’armatura eterica che permette di percepirsi POTENTI, o farlo credere di essere, che poi è la stessa cosa…
Codificazioni degli istinti rituali delle civiltà passate, usate come preghiere controiniziate, come lavaggi eterici per ritrovare la luce o il buio interiore !!!
La psicocinesi, ovvero la “possibilità” di influenzare eventi attraverso l’energia emotiva delle persone, ci consente di capire che il potenziale della MENTE è molto più vasto di quello che si pensa comunemente, ma è anche da considerarsi come effetto naturale di un processo di causa ed effetto sul caos quantico prodotto dall’energia di persone che CREDONO alla stessa egregora, vittime della stessa emotività, dello stesso desiderio o paura. Possiamo comprendere che tutto ciò che si modifica avviene per nostra volontà creatrice inconscia o per la condivisione dello stesso sogno collettivo…
La paura creata da un attacco terroristico, veicolata su scala mondiale, muove energia e diviene un rito nero condiviso, un sigillo che prende vita e che può essere eteroguidato dall’alto per scopi rieducazionali del sistema.
Il ritualità è una sospensione momentanea dalla matrice, una forma di meditazione rovesciata e/o differente per ritrovare noi stessi e la forza primordiale, un’apparente rinascita, un po’ come il sonno rispetto veglia, una necessità naturale fisiologica, un ritornello da cantare che ci isola per un attimo dal mondo e ci dona pace, quindi contribuisce a formattare l’esistenza su parametri universali circolari.
Il rito quotidiano del vivere è un ottimo esempio di esercizio di MAGIA, inteso nella sua logica esplicazione temporale, è un po’ come fermare il tempo all’interno del tempio interiore, e dominare gli eventi scaturiti dalla nostra energia, già presente DENTRO e non FUORI dalla mente…
Il viaggio personale iniziatico può far paura e se i riti devono SOLO rappresentare l’alibi per la conservazione di privilegi antichi, il loro superamento, al contrario, rappresenta la loro metabolizzazione dogmatica in conoscenza e consapevolezza; l’uccisione alchemica del PADRE fa parte dell’evoluzione umana ed è una necessità primaria contemplata in natura, un meccanismo utile alla crescita spirituale e sociale dell’uomo. La magia nera, invece, tende ad alimentare il pensiero magico e le credenze religiose del suddito, lo astrae dal mondo ma gli impedisce di camminare con le sue gambe, necessita FEDE in chi la riceve. Come una catena invisibile lega il prigioniero alla sua gabbia, il FEDELE accetterà le forme mentis ereditate e tramandate dall’ORACOLO, negandosi proprio quel viaggio ASTRALE INTERIORE che KUBRICK narrava come possibilità di conoscenza del SE’…
Come la religione, la magia nella sua accezione negativa, è l’arte di farsi percepire ALTI e negare all’altro la sua razionalità, negando la sua luce verso una direzione implosiva del LOOP, cristallizzando la forma mentis espressa dalla cerimonia, per assicurarsi che nessuno CRESCA, perché un popolo di bambini è pur sempre facile da governare, un comodo e grasso allevamento umano che accetta il suo ruolo subalterno. E questo è il motivo per il quale i potenti vorrebbero dominare le forze magiche, o per il quale sono plagiati anch’essi a credere sia possibile farlo…
L’EGREGORA creata dal sacerdozio ancestrale, in questo caso, diventa a sua volta dogmatica trasmutandosi in MONOLITO per gli stessi maghi che la praticano.
UNA VOLTA CREATO IL RITORNELLO, ESSO PRENDE VITA, COME SPECCHIO RIFLESSO DELLA NOSTRA VOLONTA’ CREATRICE, ESSO MODELLA LA NOSTRA STESSA VOLONTA’ ALLA NECESSITA’ E AL BISOGNO DI ALIMENTARLO, COME AVVIENE IN GRANDE SCALA PER LA VITA E LA MORTE, UNA VOLTA CHE CONTEMPLIAMO LA SUA ETERNA CIRCOLARITA’…
UN SERPENTE CHE SI MORDE LA CODA…
L’UROBORO !!!