

Il problema della coesione politica tra gli Stati membri già lo avevo affrontato nel post IL SENTIMENT delle INCERTEZZE .L'avvento dell'euro come principio di una dimostrazione “futurista” per un'aggregazione tra stati del vecchio continente sta miseramente crollando. Lo dimostra il fatto che cooperazione e campanilismo tra partner, sono in netta contraddizione tra loro.E' sotto gli occhi di tutti la faccenda libica che nella sua drammaticità (non certo per colpa del bel paese), per tutta risposta, da Francia Germania, e l'outsider (brutta parola ma da il senso dell'euro-position) Inghilterra, abbiamo ricevuto un “arrangiatevi “ all'unisono, senza tanti “se o ma”. E' questa l'Europa che i padri fondatori sognavano?

-garantire la sicurezza dei suoi cittadini;-favorire un equilibrato sviluppo economico e sociale;-salvaguardare la diversità dei popoli europei in risposta alla globalizzazione; -sostenere i valori che i cittadini europei condividono, quali la difesa dell'ambiente, sviluppo sostenibile, il rispetto dei diritti umani, ecc...ecc..
Dall'Enciclopedia Treccani:
La difficile costruzione dell'Europa unita....

Credo che ora come ora siamo arrivati ad un bivio, dovremo scegliere! Continuare a rimanere in Europa nel nome della UEM (Unione economica e monetaria) perseguendo i principi della libertà nella circolazione dei capitali, delle merci e dei servizi, che dal 1° gennaio 1999 (ultima fase dell'unione monetaria che caratterizzò la definizione dei livelli di cambio definitivi tra le monete nazionali e la nuova valuta) a caro prezzo ne ottenemmo l'adesione, o cercar di capire fino a che punto quest'unione europea convenga al nostro paese. Sono consapevole che le cose da valutare sono molteplici e che la soluzione non è delle più facili, ma sono anche altrettanto consapevole che “un'anatra zoppa” non potrà mai fare tanta strada.
