LA MANUTENZIONE DELL'ANIMA E DEL TEMPO LIBERO: LO ZEN SECONDO NINA. Ovvero: ecco come ti riempio l'attesa.

Allora ho mandato una mail alla doc toscana, quella del Centro di Fertilità di Firenze.  Le ho comunicato l'esito dell'intervento e che il ciclo è tornato in quasi tempo.  Ma quando si comincia? Che questo mi premeva sapere di più.  Ma così eh, giusto per farmi un'idea e per organizzarmi, mica sono impaziente io. Noooo-oh. E comunque Lei mi risponde prontamente, dicendomi che dobbiamo tenerci in contatto perché se tutto va bene cominciamo dopo il ciclo di ottobre. Cioè tra poco più di un mese. Poco Più Di Un Mese. Bene. Anzi Benissimo. Ottimo direi.  Si ma adesso? Che si fa?  Voglio dire nel mentre, nel frattempo, come lo occupo questo spazio, di che la riempio questa Terra di Mezzo, di Nessuno, in attesa del Grande Salto? Mi sono documentata sul Dopo, ma quel che si fa Prima? Nessuno te lo dice. Praticamente io, in questo tempo che mi separa dall' esperimento pericoloso 'Che cosa debbo fare?' (Come direbbe il deo Aniene). Cioè io non posso starmene con le mani in mano, ovvio.  Voglio vivere pienamente questi giorni, riempirli di me, di Noi....  Ma a chi la racconto. La verità è che io voglio tenermi occupata, per non rischiare che la testa, dopo aver fatto una capatina volante altrove, sempre lì mi torni a insistere, a battere, come la lingua sul dente che duole.  Ecco io voglio riuscire a non pensarci, ma con grazia ed eleganza, non come una che si forza e poi finisce che sortisci l'effetto contrario, (tipo - non pensare all'orso bianco - secondo te poi a cosa pensi? All'orso bianco. Bravo). E allora io porto avanti sempre le mie migliori intenzioni, a loro mi appello e mi aggrappo con le unghie e i denti. Oltre alla fiducia, all'ottimismo e blablabla, bisogna anche applicarle ste formule, ste teorie, farle diventare sostanza, metterle in pratica, in una parola bisogna: Fare. Agire. Creare. Muoversi.  E' vero sono quattro, vabbè lasciate correre, lasciate fare, tanto sono quasi sinonimi.
Il punto quindi in questi giorni di rientro dalle vacanze, senza un lavoro - che ancora le nomine non sono state fatte, come se ogni anno sti nomi dovessero farli uscire dal cilindro - e taaanto tempo libero - e da sola - per pensare, il punto dicevo è stato inventarmi Cosedafare. Sembra facile, ma invece no, perché non va bene Qualunquecosa, nossignore, deve essere qualcosa che ti assorbe, ti appassiona, ti rapisce, ti cattura l'attenzione e le energie. Sennò il giochino non funziona.  La Creatività quindi l'ho messa in cima alla lista. Anche mentre faccio le pulizie io non mi limito a pulire, io trascendo il mero gesto meccanico ed esprimo me stessa: modifico gli spazi, sposto, tolgo, aggiungo, reinvento.  Mi sto ingegnando in questi giorni, che vi credete, sto diventando un'artista del 'me la faccio prendere bene'. Ah ah. Ah. Ricordate la storia del nido da preparare Dentro? Ecco ora è il momento del Fuori e la cosa va avanti e con successo. Pare che io mi ci stia davvero dedicando anim' e 'ccore e oggi vorrei portarvi i frutti. Se vi va. Ovvero: cosa fa Nina mentre cerca di non pensare e di vivere questo tempo dell'attesa in modo sano, felice e proficuo? In cosa si cimenta? Come si applica per sconfiggere l'ansia da prestazione e scacciare lo spettro del loop mentale? E soprattutto come si autoconvince che quel che fa è utile e bello? No, non si alleggerisce il peso della testa indugiando nell'alcool e nei vizi, ve l'ho detto che l'operazione mi ha cambiata no? Non sono né quella di prima (dell'operazione), né quella dopo (l'operazione), ma comunque sempre prima (del  primo ciclo post-intervento), né quella dopo (il primo ciclo post-intervento). State sbiellando eh? Figuratevi io, che me lo vivo sulla pellaccia mia! Dicevo: sono un'altra, in formazione, un work in progress le cui 'meraviglie' scopro anche io man mano che mi vivo e mi sperimento in questa nuova forma. Faccio Cosenuove, Cosediverse che mi piacciono e mi riescono pure (forse proprio perché mi diverto facendole). Qualcuno direbbe che sono diventata più seria, questo non saprei dirlo. Quello che so è che seguo l'istinto e mi sto accorgendo di questo bisogno: di fare ordine, dentro e soprattutto fuori, di sistemare le cose, lo spazio. 
Si dice che quando sei pronto ad accogliere un figlio, un'altra vita che sconvolgerà e riempirà la tua, così come l'avevi conosciuta fino ad allora, l'istinto ti porti (non è una regola, ma accade) a sistemare e ordinare lo spazio circostante. Così metti a posto, concludi le cose lasciate in sospeso, porti a termine impegni presi con te stessa tempo addietro e che rimandavi ormai da troppo.
Io ho iniziato a fare cose così, chiari segnali del cambiamento in atto, di una metamorfosi, un passaggio da Nina la Cazzona a Nina la Ricercatrice. Forse che fare ordine nell'ambiente esterno mi aiuta a mantenerlo nella mia mente e nel mio mondo interiore? Forse, comunque rinnovarsi fa sempre bene no. Ecco la Lista delle Cosechefaccio:
* Mi sono messa un giorno a ordinare i Preferiti, i segnalibri della Barra, ho creato delle cartelle e gli ho dato perciò una collocazione logica. Adesso se cerco, che ne so, informazioni su cosa fare se voglio andare a vivere in Australia, ecco c'ho la cartella dedicata. * Ho creato nuovi posti per le cose di casa, che vagavano come mine impazzite. A volte me lo sono proprio inventato il posto, perché di mobili ce ne sono pochi e c'è una carestia di cassetti che non avete idea. Il mio sogno proibito, ora come ora, è avere taaanti cassetti da riempire, altro che una notte di sesso col Brad Pitt. Poi avendo pochi soldi da investire nell'acquisto di mobilio nuovo, mi sto specializzando nell'arte dell'Arredo Creativo, ovvero quando riutilizzi le cose che c'hai a casa, in genere destinate ad altro uso. Tipo il bagno. Sono - quanti? - sei mesi che siamo a Casa Windy e i bagni sono senza arredamento e lampadari. Neanche uno specchio, visto che Lui non si decide e la scelta sta diventando una questione di importanza vitale. E così si fa di necessità virtù, ma anche se squattrinata sono ambiziosa: ho grandi progetti in muratura per lui!



Nel bagnetto piccolo, della camera, mi sono fatta un angolino tutto mio, per i trucchi. So soddisfazioni.

* Ho archiviato le foto, nell'HD esterno, il picci è dimagrito di svariati Kili(bytes). * Ho espresso il desiderio di una stampante piccolina e sono stata esaudita, così ho potuto riprendere in mano un antico progetto: stampare le foto e fare album (personalizzati ovvio) dei nostri viaggi. Amsterdam è quasi terminata, dopo sarà la volta di Paris.


* Ho insistito e accelerato i tempi per avere una libreria e poter avere tutti i miei libri e riviste di fotografia in bella vista. Siamo andati da Ikea e abbiamo preso la più economica, proprio lo scaffale basic, quello in pino grezzo per intenderci. Ma conta la sostanza no? e di quella ne ho davvero tanta!

* Da quando ho rimessomano e svuotato altri scatoloni ho ripreso l'abitudine e il piacere di accendere incensi e candele (da non confondere coi ceri, ancora non sono arrivata ai riti propiziatori).
Insomma pare proprio che per me preparare significhi soprattutto abbellire, decorare. Migliorare. Circondarmi di vita e colori, rendere la casa una esplosione di gioia.  Dove mi giro io devo vedere Bellezza.

E così, che vi devo dire, mi è presa ad aumentare esponenzialmente il numero di piante fuori e dentro casa. Più ci avviciniamo alla Fivet, più le piante crescono in numero. Il fine settimana andiamo per vivai, respirare quell'aria, essere circondati da piante e fiori di tutte le specie, mi rimette in pace con il mondo. Poi le travaso, cerco la posizione giusta, faccio le composizioni scegliendo vasi e vasetti, abbinando forme e colori. La mattina mi sveglio e vado a controllare come stanno, le curo, le annaffio. Si, sono diventata Nina Zen.  Tra l'altro leggevo qualche giorno fa che la pratica di seguire e curare le piante, muoversi in spazi pieni di verde, ha come effetto quello di placare l'animo e i pensieri e funge da antidepressivo naturale.  Con me funziona! Vediamo se sortisce lo stesso effetto anche  vederle in foto. Ve ne mostro una parte, che davvero sarebbero troppe tutte insieme :)

Quella piccolina nella tazza è un regalo del Babbo, che sta diventando il mio spacciatore personale di Talee e piantine. Giusto ieri si è presentato a casa, nel pomeriggio, con un meraviglioso Ficus Benjamin (più una teglia piana di pomodori col riso. gnam), conosce la sua polla(strella). Questo invece dovrebbe essere l'Elicriso, le foglie hanno un intenso odore di liquirizia.

Poi ci sono le aromatiche, che io uso tantissimo in cucina. La menta e da poco ho scoperto la Stevia. Pensate che le sue foglie possono essere usate per dolcificare, sia fresche che seccate e sbriciolate. L'accoppiata (Menta e Stevia) unite al tè nero sono diventate la mia nuova droga.

Mr. Timo, che mi fa una tenerezza infinita con le sue microfoglie.

L'Erba Cipollina, che fa dei fiori rosati che se seccati possono essere usati per fare vasetti in casa (come vedrete più avanti).

Di nuovo un omaggio del Babbo, palmette cresciute spontaneamente dai noccioli dei datteri che aveva buttato nel suo giardino. Le meraviglie della natura che si fa largo ovunque.

Questa è una pianta rustica, si usa anche per fare cespugli e siepi. Non ricordo il nome, ma quando l'ho vista ho pensato: tu mia! Ha dei fiori violetti bellissimi. Mi fa pensare al mare, non so perché. Ora sto aspettando che si infoltisca, l'ho presa da 4 giorni.

Il trifoglio, nota pianta infestante, era cresciuto nei vasi delle palme, io gli ho dato una degna dimora. Non è delizioso?

Ancora palme, il Babbo è un gran mangiatore di datteri!

Questa è Veronica. Non fate domande, fidatevi.

E poi, come dicevo, non contenta mi ci riempio anche casa. Non resisto, è più forte di me. Epperò il buon umore è garantito!

Sabor de Mexico...

E faccio anche di queste cose, puramente ornamentali, ma che contribuiscono al mio equilibrio psico-fisico. Quelli a sinistra sono i fiorellini dell'Erba Cipollina che vi dicevo sopra, con i sassolini della Sardegna.

Altra Talea del Babbo, ormai cresciuta.

Quello che vedete al lato è un'altra delle mie trovate: la scatola dei sigari del mio nonnino con dentro conchiglie e sabbia di non ricordo più dove.

* E poi c'è il nostro progetto insieme: il Diario di Viaggio, ve ne avevo parlato qui, ora ve lo presento. Quello che ci siamo ripromessi di comprare e scrivere, per annotare tutto, pensieri, foto, ritagli, su tutto quel che stiamo facendo e faremo, dall'operazione in poi. Per non dimenticare nulla, per conservare tutto. Perché sono tante le cose che viviamo, tante quelle che vediamo e facciamo e voglio che un domani Pive sappia chi eravamo prima che arrivasse e quel che abbiamo affrontato per averlo/a tra di noi. Si, ci siamo Noi lì dentro, il nostro amore, i nostri sogni, i nostri viaggi. E il semino, da annaffiare e curare.

Non è facile, ma io ce la sto mettendo tutta per rendere più leggera e gradevole questa attesa.
Per ora è tutto. Vediamo cosa altro mi inventerò.