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La Mariastella che non brilla

Creato il 26 maggio 2010 da Pierotieni

La Mariastella che non brilla

di Piero Tieni

Forse ha davvero esagerato Bersani definendola una rompicoglioni. Bastava dire magari che in molti casi, troppi, non sa quel che dice. Straparla. Deve andare più o meno così: la mattina apre le finestra in quel di Desenzano, osserva le sponde quiete del lago di Garda, i turisti tedeschi che già da marzo passeggiano in canotta con la pelle abbrustolita dal sole, il battello che salpa pigro verso Sirmione e fa ciuf ciuf! Quindi cerca di ossigenare i polmoni ed il cervello, può darsi che non sempre ci riesca, apre la bocca e detta le sue dichiarazioni alle agenzie. Così, tanto per. Non si sa mai che ci si dimentichi di lei. Si era già inerpicata in un elogio alla meritocrazia, dal basso del suo viaggio full risk a Reggio Calabria per diventare Avvocatessa. Poi aveva blaterato di crocifissi e orgogliosissime tradizioni cristiane, noncurante del fatto che fosse incinta, non sposata, e che sarebbe convolata a nozze con un facoltosissimo signore (divorziato) solo due mesi prima del parto (si chiamava forse matrimonio riparatore, nei tempi andati, nelle tanto odiate basse lande meridionali?). Stavamo giusto per archiviarla, quando ci ha tenuto ad informarci che le mamme che restano a casa alcuni mesi dopo il parto, usufruendo di un sacrosanto diritto, sono delle privilegiate, mentre lei invece è costretta a scorazzare la sua dolce Emma fino a Roma, seguita da uno stuolo di baby sitter, dove, poveretta, s’è fatta costruire in tutta fretta una nursery al ministero. Adesso ha avuto un’altra brillantissima idea: dato che chist'è 'o paese d''o sole, chist'è 'o paese d''o mare…perché tediare gli studenti ricacciandoli nelle classi a Settembre, dopo appena tre mesi di vacanze? Tutti a scuola ad Ottobre! Ha letteralmente affermato che servirebbe al turismo. E’ noto a tutti, infatti, che le famiglie italiane, quando rientrano dalle ferie d’Agosto, hanno ancora le valige grondanti di migliaia di euro che non sono proprio riusciti a spendere. Avrebbero volentieri prolungato la villeggiatura, se non fosse per questi cavolo di figli che devono tornare a scuola. E che dire di tutti quei pensionati al minimo che si trasferirebbero volentieri in Costa Smeralda se solo non avessero l’incombenza di accompagnare i nipotini all’asilo? Un consiglio non richiesto alla Gelmini: si sa che gli svogliati studenti ci mettono un po’ ad ingranare, poi arriva il ponte di tutti i Santi, quello del’Immacolata e per finire le megavacanze natalizie. Facciamo che apriamo gli istituti direttamente a metà Gennaio e li chiudiamo a metà Marzo? Tanto poi arriva la Pasqua, i ponti di primavera, il 2 Giugno e torniamo tutti di nuovo festosi al mare. Vedrà il turismo! Vedrà che PIL!

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