Edizioni EventualMente, piccola casa editrice siciliana che ha in catalogo titoli originali di nuovi talenti, soprattutto del Sud, presenta "La meraviglia è nemica della prudenza", un saggio di approfondimento della giornalista e poetessa Fausta Genziana Le Piane sull’apprezzatissimo romanzo "L’arte della gioia" di Goliarda Sapienza, attrice e scrittrice scomparsa nel 1996.
L’arte della gioia, dato alle stampe postumo nel 1998, è un capolavoro letterario giustamente riconosciuto come tale dalla critica internazionale. Narra la storia di Modesta, donna siciliana di inizio ‘900, forte e coraggiosa, che sfida l’ambiente povero e oppressivo in cui nasce per intraprendere una crescita culturale, fisica, spirituale e sensuale. Percorso inconcepibile per la cultura locale dell’epoca, smascherata nei suoi usi e costumi arretrati. Un secolo dopo il tema è ancora di grande attualità in Italia, come dimostra la tragedia quotidiana del femminicidio (moderna versione del delitto passionale), o il problema di garantire la presenza femminile negli organi decisionali politici e aziendali.
Fausta Genziana, letteralmente rapita dall’intensità della narrazione, ha voluto approfondire le tematiche in essa presenti per raggiungere quanti più lettori possibile, evidenziando alcune piste di lettura che compaiono a ogni tappa della maturazione di Modesta. "Da molto tempo cercavo un incontro con una donna di cui scrivere, intelligente, forte, anticonformista dalle parole limpide e potenti. - afferma - Ho trovato Goliarda Sapienza, del Sud come me. È stato un colpo di fulmine ed una vera rivelazione".
Temi quali le donne "intese come universi sconosciuti, territori da esplorare e scoprire, veri unici poli di attrazione e fari nella notte dei tempi e dei mondi", l’arte della gioia e della finzione, l’importanza dello studio delle parole e il viaggio, ma anche la povertà, le tradizioni, il libero amore, il carcere, la malattia tra realtà e fantasia, e la rinascita. Insiste molto Fausta Genziana sulla metafora dei capelli, attraverso cui la Sapienza illustra l’indole dei personaggi e il rapporto della protagonista con loro, arricchita da un’interessante analisi sul significato storico-mitologico della chioma "…le donne istruite libere portano i capelli corti".
Il saggio si conclude con l’intervento di persone che conobbero personalmente Goliarda Sapienza e che aiutano a comprenderla meglio: il poeta e scrittore Beppe Costa, il dottor Alberto Vaudo, il pittore Ruggiero di Lollo, i poeti Plinio Perilli e Paolo Ruffilli, quest'ultimo ne ha curato anche la prefazione dove leggiamo: "L’arte della gioia è uno dei libri capitali della grande letteratura non solo italiana ma europea del Novecento, un unicum sia pure dentro l’eccezionale palestra stilistica dell’opera di Goliarda: uno di quei capolavori (come La recherche, L’uomo senza qualità, Il fu Mattia Pascal, La coscienza di Zeno, Gita al faro, Il Gattopardo, Menzogna e sortilegio, Il mare non bagna più Napoli…) in cui la parola che esonda trascina lo scrittore e il suo racconto dentro il labirinto della vita ad altezze straordinarie".
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