Il tg de La7 parte da Berlino dove Mario Monti ha incontrato la cancelliera Angela Merkel per convincere che l’Italia è una grande nazione che rispetta gli appuntamenti della storia. In effetti la Germania ha riconosciuto lo sforzo immane fatto dal nostro paese e i risultati raggiunti sulle riforme che contribuiscono alla stabilizzazione della moneta unica e ha accolto il presidente del Consiglio italiano con il calore dovuto a un interlocutore amico.
L’atmosfera si è rasserenata grazie all’evidenza che l’Italia ha voltato pagina nella disciplina di bilancio e del debito, atteggiamento che le permette di rafforzare la posizione ed essere considerata un interlocutore credibile. L’europa può contare sull’Italia e si può procedere sulla forma salva-stati. Non esistono alternative all’unità europea né per l’Italia né per la Germania. Bene hanno fatto i due capi di governo a rendersi interpreti di questa realtà. I leader europei tornano a riunirsi per mettere a punto i prossimi interventi a difesa della stabilità finanziaria dell’eurozona e del generale riassetto dei meccanismi economico-finanziari dell’Unione Europea. I mercati non hanno mancato anche nelle ultime settimane di esibire tensioni e incertezze, importante, quindi, la dimostrazione di unità di intenti delle super potenze.
Agli italiani sono stati chiesti tanti sacrifici ora tocca all’Europa realizzare le riforme, che porteranno a una nuova, più forte crescita comune. E se per gli italiani non ci sarà la percezione di successi tangibili ci saranno in Italia proteste contro l’Europa, anche contro la Germania visto come la cancelliera si è dimostrata benevole con Monti ma continua nell’intolleranza contro la Banca centrale europea. Per chiedere agli italiani duri sacrifici, bisogna anche offrire vantaggi concreti, solo così lo sforzo sarà giustificato e accettato.
La cooperazione del tandem franco-tedesco è una precondizione dello sviluppo dell’Europa ma non basta in un’Europa a 27 Paesi membri. Se Germania e Francia assumono una funzione di motore, sarà bene, perché l’intera Europa ne trarrà vantaggi, ma è necessario coinvolgere anche gli altri Paesi, non escluderli. I due paesi non possono pensare di governare da soli. Deve tornare un clima d’unità come da tempo non si respira più, oggi bisogna rievocare lo spirito promotore dell’Unione europea per proseguire il cammino verso il futuro. Il nostro governo sembra intenzionato a lottare per portare avanti lo scenario collaborativo comunitario alla luce dell’analisi che senza un cambiamento radicale all’interno dell’Unione europea, i sacrifici dell’Italia potrebbero rivelarsi inutili. Ma allo stesso tempo, senza l’apporto, in termini economici e di governance , dell’Italia, l’Europa stessa rischia di affondare. Bisogna sviluppare più senso civico nel “Paeseuropa” , siamo eurocittadini e dobbiamo sentirci coscienti dell’interesse che riguarda il bene comune. Altre giornate decisive attendono l’Italia e l’Europa che devono lavorare intensamente affinché insieme si trovi una soluzione ai problemi.