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La Metacinematografia di Inception

Creato il 30 agosto 2013 da Mattia Allegrucci @Mattia_Alle
La Metacinematografia di Inception
Ho deciso di aggiornare questo blog e di rinnovarlo nella maniera più interessante possibile, smettendola di limitare i miei post alle semplici e banali recensioni, dando spazio ad argomenti altrettanto interessanti, forse anche più interessanti. Qualche volta i miei post saranno autoreferenziali, altre volte saranno post da fanboy, ma non preoccupatevi che le cose curiose non mancheranno. Come questo argomento con il quale ho deciso di aprire questo nuovo ciclo di tag (gli argomenti extra). Quest'oggi voglio proporvi un interessantissima analisi di Inception, il controverso film di Christopher NolanLa Metacinematografia di Inception
Spulciando sul sito MyMovies ho trovato questa recensione scritta da un utente, evidentemente appassionato di cinema e fan del regista di Memento, che ripropone il suo kolossal campione d'incassi secondo una chiave di lettura meta-cinematografica. Secondo tale sifossefoco, questo il suo nickname, Inception si potrebbe leggere non come un film sui sogni, ma come un film sul cinema, poiché ci si ricollega al vecchissimo luogo comune sulla settima arte nata come fabbrica dei sogni. Condivisibile o meno, non si può non applaudire l'audacia di questa particolare chiave di lettura che, ammettiamolo, apre le porte ad un punto di vista davvero molto intrigante per gente che, come me, non riesce ad apprezzare appieno l'audacia della pellicola di Nolan. Per quanto mi riguarda, infatti, Inception resta comunque un buon film d'intrattenimento che non ha particolari innovazioni narrative o difficoltà di comprensione (come invece hanno voluto venderlo). Se siete interessati la mia recensione la trovate cliccando qui sopra. Riproposto in maniera convincente ed argomentato in maniera efficace, questo nuovo modo di vedere il film va tutto a favore del prodotto, che viene indirettamente paragonato a La finestra sul cortile in un momento in cui si cita Truffaut e la sua ormai ben nota intervista ad Hitchcock, sottolineando come Cobb parli di sogni riferendosi però al mondo del cinema, e utilizzando ellissi temporali come salti da un sogno all'altro, giocando con il tempo e lo spazio ogni volta che il regista si sente in grado di farlo per un determinato motivo, evidenziando, per farla breve, che l'autore di un film (leggi "sogno") può fare ogni cosa che vuole all'interno di esso, anche annullare le leggi della fisica. Insomma, io rimango della mia opinione, ovvero che Inception è senza ombra di dubbio un buonissimo film, che però non sfrutta appieno tutte le sue capacità e si lascia andare a qualche tempo morto e a due o tre momenti "spiegone" eccessivamente didascalici, ma il risultato è comunque convincente, a livello di intrattenimento. Certo è che ci vuole una gran bella fantasia per trovare in questo film una componente meta-cinematografica, e ringrazio per tanto sifossefoco, il già citato utente del sito MyMovies, per avere pubblicato le sue idee e per avermi incurisoito, spingendomi a rivedere ancora una volta questa pellicola (più avanti, magari) e a farlo prestando attenzione a questo particolare parallelismo sogno-film/Cobb-Nolan, una metafora che potrebbe riproporre questo film e convincere i suoi migliaia di detrattori che, tutto sommato, qualcosa di buono c'è.

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