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La mia pasquetta felice senza foto e senza tag

Creato il 22 aprile 2014 da Marianocervone @marianocervone
La mia pasquetta felice senza foto e senza tag Da dieci anni a questa parte la mia pasquetta è sinonimo di noia. L’ultima Pasquetta “divertente” che ricordo, la trascorsi in una casa ancora in costruzione, di una zia di un amico. Non c’era nulla. Solo i sanitari, per fortuna, ma senza porta, e mangiammo in piedi gli avanzi del giorno prima, su di un tavolo di fortuna che reperimmo da una vicina di casa. Avevamo quindici anni, e quella giornata conclusasi sugli scogli al tramonto, fu per noi disastrosa e divertente allo stesso tempo. Nell’era dei social network, in cui tutti si sono preoccupati più di postare foto che divertirsi davvero, io non avevo foto da condividere. La mia pasquetta è stata un ordinario pranzo con i miei, fatta eccezione per una zia in visita. Una giornata piuttosto tranquilla, al limite del noioso, meno “glamour” forse, ma non per questo meno sentita. La svolta è arrivata quando un mio caro amico mi ha telefonato e mi ha proposto un giro in centro, insieme ad altri amici. A dispetto delle previsioni meteo che in questi giorni hanno gufato pioggia, il sole ha irradiato gran parte del week-end e del lunedì in albis. Mentre i passanti per strada erano presi da foto e tag, con i loro volti chini sugli smartphone controluce, noi ci siamo seduti, godendo della brezza primaverile, e del sole tiepido che si nascondeva tra i palazzi. Non ci siamo seduti in un bar alla moda, per ritrarci, a noi, ieri, bastava esserci. Perché spesso ci dimentichiamo che prima di mostrare su facebook, twitter o instagram quanto ci stiamo divertendo, di divertirci per davvero, e godere della buona compagnia degli amici veri. Le foto, quelle, lasciamole al giorno dopo, viviamo il presente, prima di postarlo.

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