Magazine Cultura
Ieri sono stato al Gaypride di Catania, il mio primissimo Gaypride.
Impressione personale? Negativa. Innanzitutto c'era troppa musica tamarra e di basso livello, per giunta messa a volume così alto da impedire di sentire i miei amici quando volevano dirmi qualcosa. Ovviamente, attorno a me ballavano tutti. Ecco, io odio ballare in pubblico, lo trovo imbarazzante e ridicolo, non a caso non ho mai messo piede in una discoteca e mai lo farò. Mi sono sentito un pesce fuor d'acqua!
Senza contare che sono un tipo molto nervoso e ansioso, e i luoghi caotici non fanno altro che peggiorare la situazione; io ho bisogno di pace e tranquillità, di placare la mia incredibile elettricità interiore.
Chiamatemi pure "snob" e "radical chic", ma io quella "caciara" l'ho trovata inelegante, rozza e culturalmente degradante. Non voglio certo dire di organizzare un pride con l'Orchestra Filarmonica di Praga, ma una via di mezzo sarebbe gradita. Ad esempio, c'è molta differenza tra i remix truzzi da discoteca e Lady Gaga o Armin Van Buuren o gli I:Scintilla, che sono ugualmente ballabili.
Mi sono annoiato a morte e, tornato a casa, mi è venuto un fortissimo mal di testa.
Tornerò al pride l'anno prossimo? Assolutamente sì, perché per una buona causa vale la pena sopportare queste torture.
Il problema è che la buona causa era sommersa dalla carnevalata.
Non parlo delle singole persone, perché alla fine ognuno è libero di venire vestito come gli pare e piace, pur nei limiti del decoro e della decenza (sì è sempre per le strade di una città, mica in una spiaggia nudista! Per fortuna non ho visto eccessi tipo gente col culo di fuori). Parlo invece del mancato buon esempio dell'organizzazione, a partire dal carro della discoteca gay locale pieno di ragazzi pompati, unti e mezzi nudi. Francamente l'ho trovato uno spettacolo molto superficiale e squallido, come se quei ragazzi fossero oggetti messi in vetrina. Ma soprattutto, non capisco che bisogno c'era di infilarci riferimenti sessuali, semi-nudità e ammiccamenti con culi e "pacchi" a iosa! Alla faccia della classe e dell'eleganza. E poi noi gay ci stupiamo quando veniamo presi per un pugno di ninfomani.
Menzione d'onore per Angela Favolosa Cubista, ospite molto... mah! Che bisogno c'era di tirare fuori un personaggio così trash e inutile? La controparte gayfriendly dei concorrenti del Grande Fratello. Che schifo!
E i cartelloni? Pochi, piccoli, difficilmente leggibili e poco in evidenza.
Con tutto ciò che messaggio si voleva mandare? Be', quello che è arrivato è decisamente negativo, roba eguagliabile solo dalla peggiore tv spazzatura (secondo me tra gli organizzatori c'era Maria De Filippi).
Siamo nel 2012 e con questo atteggiamento non potremo mai pretendere di avere i diritti che ci spettano!
È chiaro che la gente tende a fissare in mente solo il lato trash, specie se visto attraverso il filtro dei media. Allora noi dovremmo essere più furbi e giocare d'anticipo. Ma ci sono troppi interessi economici e pubblicitari in gioco, senza contare che in generale Catania è abitata per lo più (ma non del tutto) da gente tamarra e di basso livello culturale. Insomma, sarebbe stato sciocco attendersi una manifestazione meno cafona, squallida e piena di stereotipi.
Io avrei preferito una manifestazione meno caricaturale e trash e più volta all'informazione e alla rivendicazione dei diritti. L'intrattenimento ci sta pure, ma magari in modo più fine e adatto agli scopi.
P.S. ripeto che queste sono mie personalissime opinioni. Si può essere d'accordo come in disaccordo, questione di gusti.
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