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la mia recensione di un libro stupendo: Giuseppe Lupo, "Viaggiatori di nuvole", 2013, Marsilio Editore

Creato il 16 novembre 2013 da Tiziana Viganò

“ …questa storia che è cominciata nel vento e dal vento trae la forza per continuare ad allontanarmi come temo, dalla sua fine imprecisata…”
Sogno e magia della storia, sogni sognati e realtà sognata… proprio il sogno è un tema centrale di questo seducente romanzo, come l’utopia di una pace universale, trasmessa da parole e manoscritti prodigiosi, racconti e profezie .
Utopia è un luogo che non esiste nella realtà, stupendo ma irraggiungibile, eppure il protagonista Zosimo Aleppo, stampatore nella Venezia del XV sec. si mette in viaggio alla ricerca di preziose pergamene, simbolo di conoscenza, che il chierico Pettirosso ha raccolto durante la sua avventura, perché, come dice Zosimo il viaggio di ricerca era “la sola certezza che mi restava per sapere chi ero”.
Frutto di un’immaginazione brillante supportata da una solida conoscenza storica e di una ricerca approfondita sui documenti e sull’arte figurativa del tempo, Giuseppe Lupo dichiara che “I fatti narrati in questo romanzo sono figli dell’immaginazione e della verità, sia pure camuffata di finzione. Più che nella menzogna della letteratura, credo nell’utopia o nel sogno della storia.”
Un romanzo profondo eppure leggero e piacevole: come  un tessuto di seta, lieve e danzante nel vento che porta i protagonisti in percorsi di viaggio avventurosi, all’inseguimento di sogni e ideali.
Personaggi come Isabella d’Este, Ludovico il Moro, Francesco Gonzaga, Leonardo da Vinci e Andrea Mantegna, Cristoforo Colombo sono figure illustri che compaiono nel testo come “cameo roles”che si mescolano ad altre di fantasia, come il viceré Gilbert de Montpensier, i soldati dei contrapposti eserciti insieme ai più umili contadini e cittadini.
Giuseppe Lupo muove i suoi personaggi con grande maestria  e fa vivere il lettore nell’infinita serie di cicli pittorici della fine del XV sec. in cui si è immerso con la fantasia dello scrittore e la competenza dello storico per ricreare ambienti  costumi  movimenti e battaglie.
Alla realtà si mescola la magia del linguaggio fantastico, delle metafore semplici e ricercate al tempo stesso, degli idiomi immaginati e creati, dal fransè ai dialetti, dal veneziano al milanese all’atellano. Magia è nel vento sulle cui ali corre la storia, magia nel volo degli uccelli, aquile, passeri, pettirossi, rondini, gabbiani e falchi perché come il chierico Pettirosso parla a passeri pettirossi rondini gabbiani aquile e falchi volatili e racconta storie incantatrici, anche  Zosimo insegue i presagi che sono descritti nel volo delle creature del cielo.
E’ la fine del Medioevo narrata da un pensiero laterale che si apre a un futuro segnato dalla scoperta dell’America, il Nuovo Mondo incarnato dalla donna di Zosimo, che appunto ha nome Nuevomundo, bellissima, con pelle colore d’ambra e pupille di gatta, dita di fata e fiato morbido come velluto, colta e persa in pochi attimi d’amore.
Nel grigio panorama letterario di oggi, questo romanzo storico ed epico, ma di semplice lettura, godibile e intrigante, trasporta il lettore con leggerezza sapiente in un mondo meraviglioso che, anche se lontano nel passato risulta immortale, perchè eterni e meravigliosi sono i temi del viaggio alla ricerca di sé e delle proprie radici e del viaggio di conoscenza verso un’ignota, ma fascinosa utopia.
Assolutamente da leggere per godersi finalmente pagine di bella letteratura.

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