Anche se ho letto altri libri sull’argomento, e anche se la parte sull’alimentazione è molto simile in ognuno di essi (mettetevela via: si va dal semivegetariano al vegano, con riduzione di zuccheri semplici e prodotti industriali, qui non mi ripeto, ma leggete il libro), si impara sempre qualcosa di nuovo.
La Fernandez ha spaziato non solo dall’alimentazione alla meditazione, alle tecniche naturali, alle radiazioni (attenzione ai cellulari), all’inquinamento (aprite le finestre!), ma mi ha fatto imparare alcune cosette sui prodotti che usiamo per la pulizia e per la cosmesi.
A proposito di cosmesi, se vogliamo evitare alcuni prodotti pieni di parabeni, petrolati, peg and co, anche qui ho trovato alcune ricette per deodoranti, oli, balsami… qui vi riporto la maschera per il viso alla pesca, perché è quella dove non servono prodotti strani (tipo cera d’api, cocamidopropil betaina o lanolina):
50 g di pesca
30 g di olio di oliva
Frulla la pesca insieme all’olio di oliva. Scalda il composto per 2 minuti a fuoco basso. Lascia raffreddare prima di applicare sul viso.
Altro? Per esempio, non sapevo che è meglio evitare il talco. E anche la placenta, quando la troviamo nei cosmetici! Ma mi ha fatto anche riflettere su quanti ettolitri di creme solari chimiche vengono scaricate in mare ogni anno attraverso la nostra pelle… lo sapevate che le creme solari spesso contengono nanoparticelle che hanno lo scopo di penetrare direttamente nel circolo sanguigno?
Per non parlare del dentifricio!
Quello su cui mi rimane ancora il dubbio è la depilazione: dice: “L’ideale è la lametta. Contrariamente a quanto vogliono le leggende urbane, i peli non cresceranno più robusti e forti.”
Questa mi risulta proprio nuova!!
Consiglio per scacciare le formiche evitando i pericolosi (anche per noi) spray chimici: spargere granelli di pepe di Cayenna, chiodi di garofano macinati e aglio, spruzzare un po’ di limone fino all’entrata del nido. Io sapevo che bisogna usare la calce, per far morire le formiche di emorragia… ma un rimedio vale l’altro, pur di evitare di annusarci tutti i veleni che ci pubblicizzano così volentieri.
L’autrice, che è passata personalmente attraverso il cancro alle ovaie e a varie metastasi con tanto di chemio, è un medico, dunque una voce doppia in capitolo ce l’ha, e se parla di Moxacombustione, terapie alternative ed erbe, lo fa sempre con cognizione di causa, senza mai distogliere l’attenzione dalle terapie convenzionali, ma incitando il lettore a istruirsi sulla propria malattia. Anzi: a istruirsi sulla propria salute, che dovrebbe essere lo standard!
la Fernandez ci parla di Gerson, Kousmine, Yoga, agopuntura, reiki, visualizzazione… poi un’altra che mi mancava: sembra che ci siano degli studi sulla cura del cancro attraverso…. il latte materno! Lei stessa è diventata figlia di latte di alcune sue amiche. Insomma, tutto quello che non le faceva male, lei lo ha provato, affiancandolo alle cure convenzionali.
L’unica cura convenzionale che non ha accettato, e che invece faceva parte del protocollo per il suo tipo di tumore, è stata la chirurgia che le avrebbe asportato ovaie e compagnia bella, perché voleva un altro figlio. Nonostante le statistiche che le davano contro, lei è riuscita ad averlo, questo secondo figlio!
Ultima cosa che non sapevo ma che non mi sorprende: l’OMS ha dichiarato che il lavoro notturno è cancerogeno. Avevo letto un libro anni fa, “Il tempo rovesciato” che parlava del lavoro notturno delle donne e dei problemi che dava, ma non avrei mai pensato che un’organizzazione mondiale si sarebbe espressa in termini così chiari.
Finisco con una piccola confessione: mi sono commossa leggendo i ringraziamenti.
Non c’è niente da fare, da quando sono diventata mamma sono diventata pure melensa, e se si parla di sentimenti madre-figlio, mi colano le lacrime…