La mia vita londinese

La rete wireless cui mi connettevo abitualmente, in modo abusivo, è scomparsa. Ha cominciato con l’essere altalenante, col presentarsi un’ora sì un’ora no, per poi abbandonarmi del tutto. Ingoiata nell’intreccio di onde del vicinato. Insomma, mi toccherà pagare un abbonamento, stavolta. Nel frattempo, mi connetto, quando ne ho tempo, da un piccolo caffè londinese. Ho ordinato un latte macchiato: quando faccio colazione in un bar inglese, ricordo sempre che il cappuccino italiano qui puoi scordartelo, e così prendo sempre e solo latte macchiato. O the, se è pomeriggio. Macchiato anche quello: voglio dire, col latte al posto del limone. Un po’ dolce, ma buono. In Inghilterra, bere il the con una fetta di limone è considerata una stranezza mediterranea: pensate che una volta ho provato ad ordinare un early grey con limone e ho ottenuto un bel mischione di the, latte, e limone. Qualcosa di abominevole, come facilmente immaginerete. (Per onor del vero, devo specificare che questo succede soprattutto nelle cittadine minori, o fuori porta, nella City, ad esempio, sono abituati ad accontentare più o meno ogni richiesta.) Ho ripreso la mia dieta, o meglio, ho deciso di seguire di nuovo la dieta che mi ero prescritta l’estate scorsa: niente-pane-e-pasta-per-un-mese, ricordate? Questa volta sarà la dieta niente-pane-e-pasta-fino-alla-festa-di-laurea, ma la cioccolata, quella sì, è ammessa: gli ovetti kinder, in particolare, chè c’è pure la collezione dei Puffi da fare! Peccato aver scoperto una piccola pasticceria proprio a due passi da casa mia, che fa degli ottimi croissant: non aiuta di certo passare davanti a quella vetrina, un vero tripudio per gli occhi! Per il momento, resisto. Mia sorella mi ha regalato degli splendidi stivali da pioggia, in gomma celeste, il colore indicato sulla scatola è, precisamente, “sky”, dettaglio che ho scoperto con certo narcisistico piacere. Il mio latte è arrivato!