Spostarsi a Roma con i mezzi pubblici non è un’impresa facile, soprattutto se sei uno studente fuori sede. Due anni fa, quando sono arrivata per la prima volta nella Capitale e ho preso un autobus, mi sono persa. Abitando in una piccola cittadina sulla riviera ligure non ho mai avuto una grande necessità di utilizzare il trasporto pubblico: il mio 125 mi portava ovunque. Quando mi sono trasferita a Barcellona e ho imparato a muovermi con metro e bus il mio stile di vita, comunque, non è cambiato più di tanto; Roma, invece, ha modificato tutta la mia organizzazione giornaliera. Da quando vivo qui ho imparato ad uscire di casa mezz’ora prima, così da avere la certezza che un autobus passi in quel arco di tempo. Ai primi trenta minuti, però, devo aggiungere un’altra mezz’ora per arrivare in centro oppure all’università a Roma nord. Se invece esco presto la mattina non mi resta che mettermi l’anima in pace e calcolare un’ora e mezza di viaggio, vuoi per il traffico o vuoi perché il tram e la metro sono troppo pieni e mi tocca aspettare quello dopo. Se, per fortuna, riesco a insinuarmi tra la calca e a guadagnare dieci minuti, inizio ad aspettare con ansia la fermata Termini dove più della metà delle persone scendono, così da poter tornare a respirare normalmente. Quello che vivo io ogni mattina, che abito in una zona centrale, non è niente paragonato a quello che prova chi vive in quartieri più lontani. L’utilizzo della macchina o di qualsiasi mezzo privato, a Roma, è quindi praticamente necessario, considerando anche i carenti collegamenti di molti rioni.
Perché nella Capitale il trasporto pubblico continua a non funzionare? Cos’è che manca? Cosa ne impedisce l’efficienza?
La storia che blocca Roma
Se ne è parlato tanto e se continuerà a parlare: a Roma sembra impossibile avere una rete metropolitana che sia sviluppata, anche solo per un quarto, come quella di Londra o delle maggiori capitali europee.
Per la vastità dei siti archeologici Roma è un museo a cielo aperto e la maggior parte del suo patrimonio storico non si trova alla luce del sole, ma sotto terra. Non si è ancora certi di quanto si estenda la Roma sotterranea; quello che è chiaro, però, è che appena si scava, anche di poco, ci si può trovare davanti ad un reperto archeologico di valore inestimabile. Un anno fa, grazie ai lavori per la fermata San Giovanni della metro C, è stata trovata una vasca risalente all’epoca imperiale; nel 2009, sempre durante gli scavi per la stessa linea, è venuto alla luce l’ateneo di Adriano. Per questo motivo i progetti devono essere modificati spesso in corso d’opera e i costi delle infrastrutture legate al trasporto crescono senza limiti.
Roma città di eccessi
Roma si estende per 1287,36 chilometri quadrati, i suoi abitanti sono più di 2 milioni ed è la quarta città più popolosa d’Europa. Il suo tasso di motorizzazione è tra i più alti dell’Unione: con 978 veicoli ogni mille persone, supera Parigi che ne conta 415 e Londra 398. La congestione stradale fa perdere ogni anno 135milioni di ore e più aumenta il traffico più il trasporto pubblico perde efficienza. Fino ad oggi i servizi ferroviari non appaiono coordinati con quelli su gomma. Allo stato attuale, il coordinamento orario ferro-gomma non è adeguato e in media le coincidenze sono solo il 22% nei nodi di scambio.
Il trasporto su gomma extra-urbano rappresenta principalmente un servizio di adduzione alla ferrovia e di collegamento tra aree della Regione prive di binari. L’anello ferroviario della Città, infatti, non è stato ancora terminato.
Per il centro città si è pensato ad una riduzione drastica del passaggio di autovetture, permettendo solo il passaggio ai taxi o delle macchine di Car Sharing. Attualmente la mobilità alternativa rimane ancora marginale. Le corsie preferenziali sono ferme a 100 km da cinque anni.
Roma, traffico in via del Corso
Il Nuovo Piano Generale del Traffico Urbano di Roma Capitale
L’amministrazione Marino ha presentato un Nuovo Piano Generale del Traffico Urbano di Roma Capitale. Questo nuovo progetto punta ad aumentare del 20% la velocità commerciale su assi portanti e del 20% gli utenti serviti. Tra gli obiettivi, poi, quello di triplicare in cinque anni l’offerta di car sharing e la ciclabilità. Tra le promesse anche il completamento dell’anello ferroviario. A storcere il naso alcuni residenti romani, soprattutto quelli del centro cittadino. Molti di loro temono che venga impedito l’accesso ad alcune strade o che venga costituita una vera e propria Ztl. Certo non è semplice mettere d’accordo milioni di abitanti, come non è facile trovare una soluzione a un problema che sussiste dagli ‘anni 50. Rinunciare all’utilizzo del mezzo privato, però, può essere una risposta concreta ai problemi della nostra Città. Fino a al momento in cui non cambieremo abitudini dovremo uscire di casa un’ora e mezza per fare 10 chilometri oppure sperare che il tram non sia pieno e ci permettano di salire.