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La moltitudine del Grillo

Creato il 27 febbraio 2013 da Angelonizza @NizzaAngelo

La moltitudine del GrilloIl mio amico giornalista Alfonso Bombini ieri in un post su Facebook restituisce il core business di un articolo di Carlo Freccero apparso in mattinata su il Manifesto. «La moltitudine del Grillo». Espressione in cui spicca il concetto di multitudo, di spinoziana ma anche di hobbesiana memoria, forma del corpo sociale contrapposta a quella di popolo e, dunque, troppo larga per restare stipata sotto il cappello dello Stato centrale modernamente inteso. Moltitudine, insomma, ripresa in maniera assai pregevole negli scritti di Toni Negri e di Paolo Virno. Seguendo l’analisi di Freccero, quella scoperchiata da Grillo è una e-multitudo, la cui dimora preferita è il web, il «territorio dei nuovi media». Le elezioni politiche si sono trasformate in un laboratorio antropologico a cielo aperto, che stanno esibendo una radicale trasformazione della sfera pubblica contemporanea, che non si identifica più coi concetti partitici di sinistra o destra, ma che trasborda dai tradizionali contenitori in cui il popolo di distribuiva. Adesso, la massa, la folla che ha dalla sua l’intelligenza generale di marchio postfordista mostra i limiti del sistema. Tuttavia, qui sta il punto. Perché la questione che rimbalza fin dal minuto successivo alla fine degli scrutini è se verrà siglata oppure no un’alleanza fra Pd-Sel e M5S. Peraltro è il «sogno» dello stesso Freccero. Il quale ha il merito di intercettare in maniera chiara il suggerimento degli elettori che non vogliono «l’accoppiata Monti/Bersani», ma preferiscono uno «scenario alternativo che apre spazi all’innovazione, più che alla conservazione». E veniamo quindi al nocciolo: potrà questa moltitudine istituzionalizzarsi? Avrà il margine per ritoccare la sua natura centrifuga e formalizzarsi, allocarsi in Parlamento? Se così fosse, sarà scritta progressivamente, ma solo temporaneamente, la parola fine sulla e-multitudo, della quale resteranno solamente i cocci in qualità di prove generali di un modello di società di là da venire? E, intanto, si guarda al modello Sicilia targato appunto Crocetta&grillini.



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