Magazine Diario personale
La chiave gira nella toppa,la porta fa uno strano cigolio,ancora non lo riconosco come familiare,è tutto buio,arranco per alzare le serrande, la luce inonda il pavimento color miele,batte sulle finestre bianche,sulla polvere e le briciole sparse ovunque.
Un bambino Gesù di plastica con una coroncina azzurra,la fotografia di lui con le maniche corte,forse un'estate di qualche anno fa,lo sguardo sciocco e sorridente,la postura da bullo,i jeans sdruciti,la cassettiera della bambina con i cassetti spezzati,i suoi disegni testoni sul muro con il pennarello verde.
La camera da letto con il loro odore ostinato e sgradevole.qualche capello vicino alle porte chiare,il portasapone di legno scolorito in bagno,un vecchio lampadario di ceramica,sotto al quale sua madre è morta molti anni fa,lasciandolo bambino e solo.
Un tronco scolpito da lui sul balcone arruginito,due mani che si stringono con ali di rapace,una gomma per cancellare,una bottiglia di grappa vuota di vetro pesante,le chiavi della cassetta della posta,gli stop per tenere agganciata la loro cucina sbilenca,tentativo di aggrappare le loro vite disordinate.
Ho chiuso la porta alle mie spalle,sola,per la prima volta dentro casa mia-nostra,ancora casa di qualcun altro,conosciuto per pochi attimi,poche parole,informazioni raccolte dai vicini di casa.
Dentro questa casa nuova,cercata da cinque anni,non ho ancora ricordi,non ci sono nati i miei bambini,non ci ho fatto l'amore e non ci ho mai vomitato.
Una casa di qualcun altro,che respira la sua storia,le sue cene,i suoi programmi alla tivvù,i suoi cibi preferiti,i pranzi con gli amici,le liti con la moglie,i primi vagiti della sua bambina,un filo,un battito,una traccia che non riconosco.
Ora hanno iniziato i lavori,hanno spalato via tutto,polvere ed intonaco,muri e pareti,il loro odore è scomparso,ci sono solo calcinacci e parquet da ripulire,punti luce da scegliere,mattonelle da cercare,arredamento da decidere.
Oggi è una terra di nessuno,niente più tracce,poche ore fa Giacomo ha trovato un braccialetto di perle rosa della bambina che prima abitava qui e se l'è custodito nella tasca,ho allattato Filippo seduta sui sacchetti di stucco e Marco si è aggirato con il metro in mano per tutte le stanze.
La nuova casa,sta iniziando ad essere la Nostra casa,una nuova avventura comincia ed i fili della vita degli altri,vengono calpestati dai nostri piedi prepotenti ed indaffarati,è buoi adesso ed un pò mi si stringe il cuore.
E' ora il momento per essere felici.
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