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la musica in evoluzione

Creato il 05 settembre 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

da Beethoven a Kalkbrenner cosa è cambiato nel modo di pensare la musica? Attraverso musicisti e ascoltatori quello che c’era secoli fa in qualche modo sta ritornando… ma con quali differenze? 

17 agosto 1972. a Tokyo c’è una cazzutissima rock band inglese che anche se non sta dando fuoco alla chitarra con della benzina agricola, ha letteralmente infiammato il pubblico con il suo suono, qualcosa che è fantascienza sia in Europa dove dilaga l’eroina, sia in Giappone dove invece va fortissimo il tè verde.la musica in evoluzioneC’è questo tale, Jon Lord, che nonostante abbia studiato Beethoven e Bach fino al vomito, a un certo punto decide di mandare a quel paese gli ultimi 300 anni di musica e… collegare l’organo ad un amplificatore di chitarra. una stronzata così riassume tutto il periodo della contestazione! I suoi amici che fino a quel momento si battevano per il riconoscimento del Bridge come attività olimpica, intuiscono l’occasione e decidono di formare una band che abbracci la causa del “tresette inglese”, nascono iDeep Purple. Fino ad oggi, queste notizie erano riservate; come sono andate le cose dopo… è da tempo scritto su wikipedia.

Esattamente quarant’anni dopo a Gallipoli. i Negrita fanno una buona prestazione al Parco Gondar; ma è oramai evidente agli occhi di tutti che non solo il mercato dei dischi, anche quello dei concerti dal vivo è cambiato. La musica leggera è in difficoltà; non serve più collegare l’organo ad un buco non convenzionale, puoi metterti dove vuoi quel jack; uno degli ultimi concerti di Jon Lord con i Deep Purple è stato proprio ad Ostuni davanti ad un numero di persone banale anche a pronunciarlo. Tralasciando l’eccezionalità del festival della Taranta, solamente le performance deideejay hanno raggiunto presenze dell’ordine di decine di migliaia di persone, e questo succede pressochè ovunque. Kalkbrenner ha causato delle code che arrivavano fino a Nardò! un tipo che ha raggiunto il successo facendo cantare il suo primo singolo al fratello!? magari con il microfono che usava per chiamare gli amici su Skype…

 


Al di là della mia invidia per il successo di Paul con le ragazze, vorrei cercare di capire in che direzione sta andando la composizione musicale. Quando la musica da camera spopolava fuori dalle case nobiliari, parliamo quindi dei tempi del caro Ludovico Van, il musicista era considerato tale dopo un lungo percorso didattico non privo di lacrime e sangue; per diventare una vera star, poi! nessuna meritocrazia al mondo era in grado di far cadere il fuoco spiritato che illuminava i “bambini prodigio” su una persona ben precisa. in buona sostanza, avrebbero potuto studiare quanto volevano (e qualcuno lo fece), ma nessuno sarebbe riuscito a superare le capacità del piccolo Wolfgang che aveva dalla sua parte gli Dei dell’Olimpo. Passano un paio di secoli, la musica popolare fa dell’ignoranza musicale il suo punto forte: nasce il blues

la musica in evoluzione
Dai tre accordi che i negri utilizzavano nei loro momenti di svago, deriva praticamente quasi tutta la musica che abbiamo ascoltato nella nostra vita. Come è possibile? la risposta può essere solo una: il confronto.Proprio il concetto di “band”, con le influenze e le idee di ogni persona al suo interno, hanno reso possibile una musica molto più comunicativa, stabilendo una sinergia con il pubblico mai avuta prima.

 

Riassumendo: prima, il musicista era solo ma preparatissimo nella teoria; dopo, il musicista era ignorante ma aveva un grande feeling, in più non era solo. Ed ora? Siamo all’alba della terza generazione musicale: quella elettronica. Ad essere disfattisti, basterebbe far notare che dalle due precedenti, sembra aver ereditato i caratteri peggiori, ovvero l’ignoranza musicale e la solitudine compositiva. Ma siccome dentro a questa nuova generazione ci siamo un po’ tutti, sarebbe stupido negarlo: questo è il futuro che avanza e ad essere un po meno snob, piacerebbe a un sacco di persone.

aldo palmisano


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