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La neve nel paese vecchio

Creato il 05 febbraio 2012 da Laperonza

 

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Nessuna emergenza a Montegranaro. Stiamo vivendo la neve come una vacanza inaspettata, se vogliamo gradevole. Siamo bloccati, nel senso che andare in macchina è ancora possibile ma sconsigliabile. Le strade sono ghiacciate, la neve continua a cadere ma gli spazzaneve hanno lavorato, almeno ieri.

 

Una cara amica mi ha scritto su Facebook di aver fatto una passeggiata nel centro storico col marito e di aver pensato che da qui usciremo a giugno. Esagerata! Io sono convinto che per Pasqua siamo fuori. Perché, vedete, se tutta Montegranaro è congelata ma, volendo, percorribile, il centro storico è davvero bloccato. Per strada c’è un manto nevoso alto circa quaranta centimetri e le macchine non ci pensino nemmeno ad avventurarsi di qui.

 

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I ragazzi del Comune hanno fatto una grande opera: li ho incontrati l’altro giorno che si affannavano a spalare e a spargere sale. Ma lo dovevano fare per tutto il paese, con la neve che non ha mai smesso di cadere e sono solo in tre. Con tutta la buona volontà del mondo è come svuotare il mare col secchiello. Ieri poi c’erano i volontari della Protezione Civile. Hanno ripulito piazza ma oggi è tornata daccapo. Le altre strade non le hanno provate nemmeno.

 

Così ieri, quando ho letto della lista di buoni propositi del Sindaco, pubblicata sul Corriere Adriatico, ho pensato che ne manca uno: aumentare il personale. Perché non basta fare quattro interventi – per carità, tutti necessari – se non si è in grado di garantire i servizi fondamentali. E io credo sia fondamentale poter far raggiungere un qualsiasi luogo della città, fosse anche un vicolo stretto nel mezzo del vecchio paese, da mezzi di soccorso nonostante il nevone siberiano. Credo sia fondamentale garantire ai cittadini, anche quelli di serie B del centro storico, di potersi sentire male e farsi soccorrere da un’ambulanza. E non c’è patto di stabilità che tenga.

 

Lo so, mi sono fatto scappare la solita lagna del cittadino di serie B. Qualcuno ridacchierà, qualcun altro farà la classica battuta del “ma allora fatti una casa in campagna”, qualcuno sbufferà e dirà che faccio il solito vittimismo ma che ci volete fare, è così che a volte (spesso) mi sento. Non voletemene.

 

Luca Craia

 

P.S: mentre stavo scrivendo è passato un volontario (volenteroso, a cui, comunque, dobbiamo essere grati) della Protezione Civile con uno strano marchingegno. Credo che nelle intezioni servisse a togliere la neve. Di fatto l'ha solo spostata. Diciamo che apprezziamo la buona volontà ma che le soluzioni sarebbero altre. 

 

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