Uno dei miei passatempi preferiti è leggere le notizie sul Web e citarle sui social con commenti al vetriolo. C’è da dire che, a volte, oltre al nostro Governo che ce la mette tutta per rendersi ridicolo e ai vari personaggi più o meno noti che contribuiscono a fare del nostro pianeta un luogo ameno e folkloristico, anche la forma che i “giornalisti” (o sedicenti tali) scelgono per scrivere le news aiuta la satira.
Qualche giorno fa, ad esempio, circolava la notizia che una donna di Treviso aveva rifiutato le cure salvavita in quanto testimone di Geova.
L’arguto giornalista, però, ha aperto l’articolo con un bel: “Una donna di Treviso, sofferente di una malattia degenerativa e testimone di Genova…”, non solo dando alla donna della genovese, ma creando una sorta di analogia tra la malattia e la scelta di fede, lasciando intendere, cioè, che non solo la signora è affetta da malattia ma è pure testimone di Geova.
Sui social, ovviamente, ho postato un bel: “Donna rifiuta cure salvavita in quanto testimone di Geova. Solo perché non le hanno mandato due persone a proporgliele di domenica mattina”.
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