Mi ricollego alla vicenda Barilla senza entrare di nuovo nel merito delle parole, e delle successive scuse, del Signor in questione. La reazione internazionale, dal mio punto di vista, non è stata esagerata, ci si deve prendere la responsabilità delle proprie azioni e dei propri pensieri. Ribadisco che se Barilla avesse usato le stesse parole contro persone di altre razze o religioni la reazione sarebbe stata di sdegno unanime. Cosa che, invece, non è accaduta in questo caso. Mentre la società civile e moltissime aziende hanno reagito contro l’ennesimo episodio di ignoranza, una parte della società e della politica non solo hanno preso le parti di Barilla ma hanno pure dimostrato quanta violenza omofoba sia presente ancora nel 2013 in Italia.
Twitter e Facebook sono ottimi strumenti di comunicazione ma sono spesso usati da molte persone nel modo sbagliato. Ci si sente protetti dall’anonimato o dallo schermo, si dà libero sfogo alla violenza verbale, atteggiamenti che, normalmente, vengono repressi nella vita di tutti i giorni sui social network hanno libero sfogo. C’è da sottolineare però che le persone che scrivono determinate cose sui social, anche se nella vita privata e quotidiana (spero) si comportano come persone civili, hanno dentro il seme dell’odio o dell’ignoranza verso altri esseri umani. Basta leggere alcuni messaggi su Twitter per rendersi immediatamente conto di come la situazione italiana sia di forte arretratezza culturale. Sotto la foto di due ragazzi che si baciano, pubblicata da una ditta di prodotti alimentari per dire no all’omofobia, capeggiano messaggi di questo genere:
“Perché dare perle ai sodomiti e a chi li appoggia? “, “Questa si chiama coppia non famiglia. La famiglia è tutta un altra cosa. È formata da uomo e donna che generano bambini, questi vorrei sapere da dove li fanno uscire i bambini”, “Ma dio i gay ovunque cazzo! Che schifo dio non è normale la volete capire? ? È contro natura cristo.”, “Porci sodomiti”, “famiglia? da quando vi escono i bambini dal culo?”, “Na vorta c’erano i forni. Che schifo, m’è venuto da vomitare. SEGNALO”, “Mamma mia come si e caduto in basso non c’é manco piu rispetto per la famiglia…le lobby gay stanno distruggendo tutti I valori della famiglia tradizionale NO ALL’ETEROFOBIA”.
Ce ne sarebbero molti altri ma mi fermo. Ora, seppure difficile da comprendere, la libertà d’opinione è diversa dall’insulto. I signori (sono quasi tutti maschi) che hanno scritto queste cose o altre peggiori hanno un problema ed è evidente. Chi è in pace con se stesso e con la propria sessualità non ha bisogno di offendere gli altri o di dirsi sdegnato. Chi sostiene che l’omosessualità è contro natura va contro ogni regola logica. È chiarissimo che siamo di fronte a del becero razzismo. Questa gente non conosce l’omosessualità, è probabilmente cresciuta in ambienti chiusi e omofobi o ha avuto un’educazione violenta verso le persone omosessuali. Questa è la reazione di una parte d’Italia, quella, a mio avviso, più retrograda e chiusa, quella che si appella a valori che non sono mai stati tali. Si ricorda la famiglia di una volta senza guardare a quanti soprusi avvenivano all’interno di quella famiglia, si parla di valori “cristiani” che magari non si sono mai rispettati. C’è un’enorme ipocrisia di fondo. Se sei maschio ed eterosessuale puoi fare qualsiasi cosa: divorziare, abusare, tradire. Se invece non sei un maschio eterosessuale, per il semplice fatto di amare una persona del tuo stesso sesso, vai incontro al linciaggio. Io ritengo che molte delle persone che commentano in questo modo vergognoso siano codarde e posso dire che a vivere le nostre vite serenamente, in un paese come questo, ci vuole davvero molto coraggio. È importante però non farsi spaventare e non farsi mettere i piedi in testa, la società sta cambiando. Speriamo in meglio.
Marino Buzzi
Magazine Opinioni
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