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La passione dei “lauri”: un museo collezione aperto a tutti (di Claudia Cremonesi)

Creato il 28 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Parliamo  del genio tutto italiano di Massimo ed Angela Lauro, una coppia di straordinari collezionisti che ha fondato in terra umbra uno spazio unico ed innovativo, dedicato all’arte contemporanea, aperto a tutti: Il Giardino dei Lauri (www.ilgiardinodeilauri.it).

la home del sito www.ilgiardinodeilauri.it

la home del sito http://www.ilgiardinodeilauri.it

In un grande “polmone verde” di circa 5 ettari disseminato di siepi e di piante di lauro, si erge una struttura recuperata da locali un tempo dedicati alla produzione di vino, composta da cinque stanze ed una video-room completamente bianche, che contengono parte delle 300 opere collezionate dal 1990 con passione da Massimo ed Angela seguendo il loro gusto ma soprattutto la curiosità per le nuove proposte artistiche internazionali.

Massimo non si è improvvisato collezionista, anzi è cresciuto nell’arte moderna, grazie ai suoi genitori, ed ha coltivato lo stesso amore diventando a sua volta un esperto d’avanguardia, seppur affascinato ed irretito dalla contemporaneità, che lo ha “maniacalmente divorato“ coinvolgendo, senza riserve, tutta la sua famiglia. Ma più che un attrazione è stata un’evoluzione interiore penetrata nell’anima che lo ha avvicinato in modo spontaneo all’espressività dei nostri giorni.

L’esperienza, i contatti con galleristi internazionali e l’amicizia con gli stessi artisti hanno sviluppato in lui una nuova filosofia ed un nuovo approccio nel modo di collezionare e di creare spazi espositivi. Ed è questo che a noi interessa in particolare.

Il suo tocco di originalità sta nell’ aver compreso che gli spazi espositivi convenzionali sono superati e che l’interazione fra arte e spettatore deve essere immediata e fisicamente partecipata. L’idea del giardino per collocare questo genere di estemporaneità era perfetta, grandi spazi all’aperto, informali, che sanno combinare ambiente ed arte in un persorso che inebria il visitatore di forme nuove e colori accesi mischiati ai profumi della natura. Una sensazione splendida frutto di una genialità tutta partenopea che si snoda fra 70 opere di grandi dimensioni come House of bread di Urs Fischer, o l’unicorno di metallo di Pietro Golia) in uno scenario mozzafiato.

Il Giardino dei Lauri è l’antitesi della galleria d’arte alla quale si oppone proprio attraverso un itinerario conoscitivo e contemplativo di opere provenienti da oltreoceano a noi ancora sconosciute. L’arte in questi luoghi si respira, si “tocca”, si vive e si scopre camminando in un tutt’uno fra interno ed esterno; qui nulla è semplice oggetto decorativo da parete o percorso di immagini imposte in luoghi snob. Del resto, dove c’è natura c’è vita e in un giardino l’arte non potrebbe prevalere se fosse solo un elemento immobile.

Il lavoro istancabile di Massimo ed Angela ha convinto una terra conservatrice e ricca di storia antica come l’Umbria che oggi ha aperto le sue porte all’avanguardia con rispetto e con interesse. Nei Giardini dei Lauri tutto è in moto perpetuo e oltre alle opere si organizzano incontri didattici, performances con artisti di fama internazionale, come quello con  Tom Burr, nel giugno dello scorso anno, nella Chiesa di Città della Pieve nota per il Perugino.

Noi non elencheremo le opere e gli artisti presenti nella collezione, notizie che potrete trovare direttamente nel sito http://www.il giardinodeilauri.com, ma vi invitiamo a visitarlo per provare le emozioni di un luogo speciale, dello spazio ideale dove poter amare e farsi amare dall’arte.

Il Giardino dei Lauri è una realtà importante nel panorama internazionale a dimostrazione che la capacità imprenditoriale, con la passione tutta italica, possono rimetterci in gioco e farci sentire parte del progresso evolutivo globale.

Massimo è uno spirito cosmopolita e nei suoi viaggi, tanto come nei suoi incontri, ha colto le nuove tendenze, ha esplorato nuovi campi ed è stato testimone dei risultati del cambiamento operato nei luoghi dove ci si è aperti alla modernità e al cambiamento culturale, mettendoli in pratica in un’operazione di grande successo.

Solo Cremona resta indietro perdendosi nel passato fra le corde dei violini nei quali la città dopo anni di archi, archetti, botteghe continua a non riconoscersi e dentro i quali non vuole perdersi, nonostante il riconoscimento dell’Unesco. Strategie sbagliate imposte dalla politica o disinteresse per un mondo di snob e falsi intellettuali? Continuo a credere che il problema sia nella totale assenza di fruizione da parte del pubblico, del grande pubblico, che stenta a comprendere quello che non conosce. Ecco dove sta la grande intuizione dei coniugi Lauro, nell’aver aperto a tutti le porte dell’arte contemporanea per conoscerla meglio e farla propria nella vita di tutti i giorni.

Un bravo a Massimo ed Angela, meritano una visita.

Claudia Cremonesi


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