di Piero Tieni
Dipenderà dal fatto che i numeri hanno origini arabe e si sa quanto finissimi intellettuali alla Borghezio amino quel mondo. Sarà per il fatto che gli autoproclamati discendenti dei guerrieri celtici, sono più bravi a far la guerra (a parole) che a far di conto. O magari dipende dal fatto che l'allergia alla matematica e alla geografia dimostrata da Renzo il Trota, non sia tanto un'eccezione, quanto la spia del quoziente intellettivo medio della classe dirigente (si fa per dire) della sgangherata brigata legaiola.Resta il fatto che quando il malmesso Re Umberto proclama che addirittura 10 milioni di persone sono pronte a battersi per la Padania, dimostra ancora una volta quanto sia facile sparare cazzate senza pagare dazio, se lo si fa in un bacino elettorale ideologgizzato il quale, più che volgere lo sguardo verso i dati di fatto reali, si accontenta di mettere l’elmetto con le corna e bersi la pozione verde-muffa dell’ampolla magica del dio Po’. I dati di fatto: Negli ultimi 10 anni la Lega ha governato a Roma, non su Marte, per ben 7 anni, avendo ministri in posti chiave ed avendo un potere contrattuale sproporzionato rispetto alla propria forza politica, tanto da poter dettare l’agenda al Governo. Anche a voler prendere per buona la vulgata leghista, diciamo allora che almeno il 70% delle responsabilità del malgoverno ricadono sulla propria insipienza amministrativa. La Lega alle elezioni italiane prende circa il 10% dei voti totali: vuol dire che il 90% degli italiani non si riconoscono in quel partito. Anche nella fantomatica Padania, ha una media di voti del 22% (26 in Lombardia, 17 in Piemonte, 35 in Veneto, 10 in Liguria): vuol dire che il 78% dei mitici elettori padani, votano altro. Sempre prendendo ad esempio le 4 regioni che le teste verdi leghiste chiamano Padania, si scopre che alle ultime regionali, catastrofiche per la sinistra, la Lega ha preso 2.300.000 voti mentre, il Pd, ne ha presi 2.100.000. Dai crudi numeri si può dedurre perciò che: al Nord i voti della Lega sono più o meno uguali ai voti del Pd (che scandalo!); che per ogni elettore che crede nella Padania, ce n’è almeno uno che non se la beve, senza contare quelli degli altri partiti (doppio scandalo!!); che da 2 milioni, per arrivare a 10, mancano all’appello circa 8 milioni di elettori. C’è un’ultima ipotesi, che questi ultimi, come alcuni dei tanto odiati cinesi o come dei clandestini qualsiasi, sfuggano del tutto all’anagrafe e vivano arroccati nella Val Trompia, avvinazzandosi col Franciacorta e azzannando taleggio in attesa di essere chiamati al fronte.