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La politica non basta

Creato il 04 ottobre 2010 da Speradisole

LA POLITICA NON BASTA“Non vinceremo questa partita per salvare il Paese solo con la politica, la vinceremo con una nuova semina di cultura e di ricostruzione di legami sociali“.

Queste parole di Nichi Vendola fanno davvero meditare.

Come siamo messi oggi?

Il nostro paese, negli ultimi anni, è diventato  individualista, materialista, superficiale, chiuso, e disperatamente triste.

La società è diventata violenta e  razzista.

Ma di chi è la colpa di questo degrado sociale?

Nessuno è senza colpe.  La classe politica  che ha più colpe degli altri è quella che esprime questa maggioranza  di governo (da 10 anni al governo). E’ una politica, quella della maggioranza attuale,  che distrugge la scuola pubblica, che ammazza la ricerca e che vuole mettere il bavaglio all’informazione è che, per conseguire il consenso  popolare, fomenta odio e violenza (pur definendosi ironicamente e cinicamente il partito dell’amore).

Ma anche l’opposizione, il centro sinistra, ha una grossa responsabilità. E’ incapace di stigmatizzare i comportamenti deplorevoli, che giorno dopo giorno, anno dopo anno,  hanno finito per essere accettati e sono diventati cultura dominante.

Si fanno manifestazioni libere, pacifiche, civili, come quelle che chiedono un’informazione libera, o le dimissioni di un corruttore, o  il rigetto di una legge iniqua,  eppure i nostri rappresentanti prendono le distanze, com’è successo ieri con il No B Day 2.

Rinunciare a presentare proposte che esprimano una cultura alternativa, laica, liberale, sociale, vuol dire assumersi una responsabilità grandissima e quando si rincorre addirittura la maggioranza per assumere le stesse posizioni razziste, si rende un pessimo servizio a questo paese. Si legittima la corruzione, la concussione, l’individualismo.

Fare i perbenisti, sopportare senza reagire gli atteggiamenti maschilisti, la demagogia, l’asservimento all’autorità confessionale, non è fare opposizione seria. Sorvolare sulla volgarità di certi ministri, sull’individualismo e l’arricchimento personale di altri, è un delitto che si commette di fronte al paese.

Per salvare l’Italia occorre un cambio di marcia, un cambio di cultura, prima del nucleare, del lavoro, dell’acqua e prima di tante promesse, bisognerebbe dimostrare di fare qualcosa per affermare valori di civiltà e umanità, che oggi non abbiamo più.


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