Magazine Attualità

La Polverini disgustata dallo scandalo del Pdl in regione Lazio minaccia le dimissioni. Prenderà l’elicottero e si ritirerà, per smaltire lo sdegno, alla festa del peperoncino

Creato il 17 settembre 2012 da Slasch16

La Polverini disgustata dallo scandalo del Pdl in regione Lazio minaccia le dimissioni. Prenderà l’elicottero e si ritirerà, per smaltire lo sdegno, alla festa del peperoncino.

L’ex leader dell’ Ugl è una donna tutta d’un pezzo e minaccia le dimissioni. Chiariamo subito che il caso non ha nessuna rilevanza penale ma Lei ci tiene alla forma, ci vuole stile per andare alla festa del peperoncino in elicottero.
Ci si è messo pure Angelino a dire al sua:
«Cancellare le norme e gli atti amministrativi che hanno reso possibile che i gruppi potessero ricevere questi soldi senza dovere dare giustificazioni ad alcuno».
Ovvio che tutto questo è avvenuto all’insaputa della Polverini ma è in una botte di ferro, la Governatrice della Regione Lazio, il bliz per farla dimettere è nelle mani del centrosinistra, potrà governare per altri vent’anni.
Intanto la destra laziale soffre di guerre intestine e Storace ha già decretato la fine della partita in Regione. Dimissioni.
Ovvio che è tutto un polverone per lasciare tutto come prima al massimo salterà la testa, politicamente, dell’ex capogruppo Franco Fiorito anche se ha tirato in ballo altri consiglieri, colleghi.
Dall’Unità di oggi: Fiorito li ha tirati in mezzo pubblicando fatture e rimborsi ‘allegri’ del nuovo capogruppo Francesco Battistoni. Che a sua volta li ritiene in gran parte contraffatti. Una guerra della quale Polverini si mostra disgustata e stanca: o si cambia regime, radicalmente e subito, o tutti a casa.
Si sa che in Italia al peggio non c’è mai fine e, pare, che la Polverini vada con l’Udc ed il fatto che Storace abbia già decretato la fine della Polverini potrebbe essere una conferma.
A stretto giro ha risposto Alemanno ( dall’Unità) : «Dimissioni? Non facciamo di tutta l’erba un fascio, così si fa il gioco dell’antipolitica» ha commentato il sindaco Gianni Alemanno, della cui corrente fa, o faceva, parte Fiorito. Che è sempre più isolato: per Giorgia Meloni «fa schifo, va cacciato fuori dalle palle a calci sui denti» e perfino il ministro dell’Interno tecnico Anna Maria Cancellieri si è sbilanciata: «Sono cose che non devono essere accettate e tollerate un minuto di più».
Non so chi sia messo meglio, tra la Polverini ed Alemanno, certo è una bella lotta, la destra post fascista offre il meglio di se.
Se Fiorito sarà preso a calci sui denti sappiamo già che la spedizione punitiva sarà organizzata da Giorgia Meloni, i suoi giovani squadristi non aspettano altro dopo che per anni si sono allenati aggredendo gli omosessuali, immigrati e persone di colore.
Certo che la nostra capitale ne ha fatta di strada, da un sindaco come Luigi Petroselli (Pci) che i giovani non conosceranno, alla Polverini che fa il saluto fascista.
Per quanto riguarda Luigi Petroselli riporto una parte di un libro di Ella Baffoni e Vezio de Lucia:

LA DEMOLIZIONE DELLE BARACCHE E IL RECUPERO DELLE BORGATE, IL PROGETTO FORI, L’ESTATE ROMANA, LA LOTTA ALLA SPECULAZIONE FONDIARIA E LA LINEA A DELLA METROPOLITANA: IL RITRATTO DEL LEADER CHE TRASFORMÒ LA CAPITALE.

Il 7 ottobre 1981 scompare Luigi Petroselli, il sindaco di Roma «morto sul lavoro come un edile», per citare le parole dei giornali del tempo. I suoi funerali diventano un evento senza precedenti. Vi partecipano politici e personaggi di spicco, tra cui il primo cittadino di Parigi, il conservatore Jacques Chirac. Petroselli vuole unire il centro alle periferie, dove vive confinata un’umanità usata solo come forza lavoro. Queste erano le borgate della capitale, paragonabili agli slum delle metropoli del Terzo Mondo. In pochi anni rivoluziona i rapporti sociali e culturali. Si progetta l’eliminazione di via dei Fori Imperiali per formare un grande parco archeologico dal Campidoglio all’Appia Antica, con la Storia al posto delle automobili. L’Estate Romana riporta in piazza i cittadini sottraendoli alla paura degli Anni di Piombo. Si avvia la costruzione di nuovi quartieri popolari e si inaugura la linea A della metropolitana. È un infarto a spezzare il suo sogno di città ideale. Ella Baffoni, giornalista de «l’Unità», e Vezio De Lucia, tra i massimi urbanisti italiani, ricostruiscono la figura e l’operato di Petroselli a trent’anni dalla sua morte. Con il contributo di alcuni osservatori di spicco, gli autori ripercorrono anche gli anni successivi, da Tangentopoli ad Alemanno.
Questo è il link per chi volesse ordinare il libro: La Roma di Petroselli.

Tranquilli, nel pomeriggio sarà tutto finito a tarallucci e vino, come al solito. La festa del peperoncino del 2013 è salva, l’elicottero è pronto.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :